appello urgente
- Subject: appello urgente
- From: "Lazzari" <larcara at aliceposta.it>
- Date: Tue, 25 Jul 2006 10:10:29 +0200
| Dopo tre anni di battaglie sembra proprio che la nuova Giunta comunale si appresti -dopo l'alibi del parere positivo espresso dalla Conferenza dei Servizi- a dare il via allo zoo-safari di Mirabilandia-Ravenna dove confluiranno gli "animali in eccesso" provenienti dallo squallido zoo-safari di Fasano ed altri "dismessi" dai circhi. La questione è ormai solo in mano alla politica essendosi già espressi in forma contraria la comunità ravennate e le Associazioni ambientaliste ed animaliste. E la decisione è attesa nei prossimi caldissimi giorni estivi. D'altra parte non è stato in un 15 di agosto che si fece fuggire Kapler in valigia?... I giorni giusti per non avere presenze scomode fuori dalla porta della Giunta. 
 L'invito è a quanti ritengono scandaloso che nel 2006, in un distretto di grande valenza naturalistica, mentre si rivendica il valore per questo territorio naturalistico ed archeologico come Patrimonio dell'Umanità esso venga consegnato in mani meramente "produttive" : a tutti chiediamo di scrivere lettere al Sindaco Fabrizio Matteucci e alla sua nuova Giunta affinchè DICENDO NO ALL'INSEDIAMENTO dimostri l'attesa diversa sensibilità rispetto al suo predecessore. Grazia 
 Se è possibile sarebbe utile averne copia tramite la rete. Grazie Allego stampa quotidiana sul tema 25/07/2006 
il Resto 
del 
Carlino 
RAVENNA I Verdi: «E' uno zoo, inutile cambiare il nome 
»I 
Verdi intanto annunciano una mobilitazione « a livello nazionale ed 
internazionale contro una specie di zoo di cui i ravennati non sentono affatto 
la necessità». «La 
città — scrivono in un comunicato Marco Ferrari e Maria Grazia Beggio— ha già 
risposto negativamente in una affollata Agenda 21 . La sua eventuale 
realizzazione sarebbe, a nostro giudizio, incompatibile con l'offerta turistica 
ravennate e finirebbe con screditarne l'immagine stessa . Introdurre 
nel nostro territorio degli elementi estranei al nostro patrimoni o faunistico è 
in netta contraddizione rispetto alla valorizzazione delle preziose e uniche 
risorse ambientali ravennati all'interno del vero Parco del Delta del Po» 
. «Come 
sarebbe possibile — chiedono i rappresentanti del `Sole che ride' — far 
convivere la richiesta del riconoscimento all'Unesco del nostro ambiente 
naturale come patrimonio dell'Umanità con l'installazione di strutture in cui 
gli animali sono costretti a vivere in cattività avulsi dal loro contesto e che 
perciò vanno nella direzione opposta?» . «Riteniamo 
questo progetto — concludono i Verdi — inaccettabile, meramente formali e assai 
parziali le risposte offerte dai tecnici che hanno redatto la valutazione di 
impatto ambientale (a molte osservazioni non è stata data una risposta) . 
Ricordiamo anche che comunque, in ultima istanza, spetterà 
solo al ministro dell'Ambiente, Pecoraro Scanio, dare l'assenso all'apertura 
dello zoo, perché di questo 
si tratta malgrado il trucco di cambiargli il nome» .   La 
Voce di Ravenna 
25/7/2006 I 
Verdi: "Screditerebbe l'offerta turistica 
ravennate" Questo 
zoo non s'ha 
da 
fare   RAVENNA 
(Sap) - La questione del parco faunistico della Standiana continua a far 
discutere. Anzi, sta diventando un vero e proprio zoo . La parola decisiva 
spetta ora alla giunta comunale e nel frattempo le pressioni per far sì che il 
progetto non venga accolto sono state molte, soprattutto da parte di Prc, Lav e 
Verdi. 
E sono i Verdi, orfani di consigliere ma pronti a farsi sentire anche stando 
fuori dai palazzi del potere, che tornano ad intervenire sulla questione . 
 "E' 
importante ribadire -spiegano gli esponenti del partito Marco Ferrari e Maria 
Grazia Beggio - che l'eventuale presenza di una struttura in cui degli animali 
vengono esibiti come attrazioni in stato di cattività 
ed al di fuori del loro contesto naturale, non può essere spacciato come 
progetto con funzioni educative né rappresentare assolutamente un progetto 
didattico". Senza contare che, precisano i Verdi, "introdurre nel nostro 
territorio degli elementi estranei al nostro patrimonio faunistico è in netta 
contraddizione rispetto alla valorizzazione delle preziose ed uniche risorse 
ambientali ravennati all'interno 
del vero parco del delta del Po". C'è 
poi anche un altro interrogativo che fa scuotere il Sole che ride e che riguarda 
la compatibilità fra la richiesta del riconoscimento Unesco per il nostro 
ambiente naturale come patrimonio dell'umanità, con l'installazione di strutture 
in cui gli animali sono costretti a vivere in cattività, avulsi dal loro 
contesto secondo una direzione opposta a quella dello spirito della 
valorizzazione delle risorse autoctone. Questo porterebbe, sempre secondo 
Ferrari e la Beggio, ad un discredito dell'immagine turistica della città . La 
conclusione è secca e non lascia spazio a ripensamenti: "Riteniamo questo 
progetto inaccettabile e ribadiamo che come Verdi ci mobiliteremo a livello 
nazionale ed internazionale contro una specie di zoo di cui i ravennati non 
sentono affatto la necessità".         25/7/2006 
Corriere  di 
Ravenna I 
Verdi Marco Ferrari e M.Grazia Beggio promettono battaglia a oltranza al 
progetto dell'Alfa 3000 "Lo 
zoosafari non è compatibile con l'offerta turistica 
ravennate La città ha già dato a suo tempo una risposta negativa "RAVENNA 
- 
Lo 
zoosafari? Secondo i Verdi è "assolutamente incompatibile con l'offerta 
turistica ravennate". Non solo, ma se venisse realizzato potrebbe screditare 
stessa , della città e del suo territorio. La 
nota siglata da Marco Ferrari e Maria Grazia Beggio non lascia dubbi sulle 
opinioni del Sole che ride. Sempre che ce ne fossero state dopo aver letta le 
osservazioni al progetto . " E' importante ribadire che l'eventuale presenza di una struttura in cui degli animali vengono esibiti come attrazioni in stato di cattività ed al di fuori dal loro contesto naturale non può essere spacciato come un progetto con funzioni educative né rappresentare assolutamente un progetto didattico. La città ha già risposto negativamente in una affollata Agenda 21" , Secondo 
i due esponenti dei Verdi introdurre nel nostro territorio degli 'elementi 
estranei al patrimonio faunistico autoctono è in netta contraddizione rispetto 
alla valorizzazione delle risorse ambientali ravennati all'interno del Parco del 
Delta . "Come 
sarebbe possibile far convivere la richiesta del riconoscimento all'Unesco del 
nostro ambiente naturale come patrimonio dell'Umanità con l'installazione di 
strutture in cui gli animali sono costretti a vivere in cattività avulsi dal 
loro contesto e che perciò vanno nella direzione opposta?", si domandano Ferrari 
e la Beggio; che, poi, passano a giudicare le controdeduzioni offerte 
dai 
tecnici dell'Alfa 3000, la società che ha presentato il 
progetto. "Le 
loro risposte - hanno dichiarato- sono meramente formali e assai parziali. A 
molte osservazioni non è stata data una risposta convincente . Come Verdi, ci 
mobiliteremo a livello nazionale ed internazionale contro una specie di zoo, di 
cui i ravennati non sentono affatto la necessità". E 
concludono ricordando come l'ultima parola spetti al ministero 
dell'Ambiente.       25/07/2006 
il Resto 
del 
Carlino 
RAVENNA Ad 
agosto la decisione Parco alla Standiana, braccio di 
ferro in attesa del votoDopo il parere della Conferenza dei Servizi il Comune dovrà decidere se dare il via libera al progetto . Ma da Rifondazione Comunista e dalle associazioni animaliste sono già arrivate dure bocciature alla struttura diTiziana 
Piscopello   Chi 
è contro lo chiama zoosafari, chi è pro lo definisce parco faunistico didattico 
. Basta 
questo per capire che quest'estate sarà caldissima per chi fra due settimane, 
dovrà votare per il via libera al progetto del parco `Le dune del Delta' 
. «La 
delibera sul parco verrà messa all'ordine del giorno nella prima settimana di 
agosto — spiega l'assessore comunale all'Ambiente Gianluca Dradi —. Dopo il 
parere positivo della Conferenza dei servizi, la parola spetta infatti alla 
giunta» . E' 
dal 2003 che il progetto del parco `Le dune del Delta' è al vaglio delle 
istituzioni: commissionato allo studio dell'architetto Rusticani di Russi dalla 
società Alfa 3000, la stessa proprietari a del parco di Fasano, ha passato tutto 
l'iter per il rilascio delle autorizzazioni . Ma la sua realizzazione non è 
gradita da molti, cittadini e associazioni animaliste in 
testa. Pochi 
giorni fa il `no' al parco faunistico alla Standiana è arrivato da Rifondazione 
Comunista che ha ricordato di essere «assolutamente contraria la progetto» 
perché «il contesto ambientale e antropico non può dirsi favorevole e si 
privilegia la componente commerciale e la reclusione degli animali a fini di 
lucro» . E' di ieri l'ennesima bocciatura dei Verdi . «Il 
nuovo progetto — spiega l'architetto Alessandra Rusticali — rispetta tutte i 
suggerimenti del comitato di esperti del Comune. Privilegia l'aspetto didattico, 
con un auditorium e una palazzina della Scienza, con l'avvio di una 
collaborazione con le università di Bologna e Ravenna. Altre 
due aree saranno invece visitabili a piedi o con un trenino elettrico o con le 
auto . Nei 34 ettari —dice l'architetto — saranno ospitati animali di fauna 
europea, uccelli acquatici ed erbivori per un totale di 168 esemplari. Ci sarà 
anche un'area di recupero per animali feriti o sequestrati per un totale di 30 
esemplari» . Sono 
meno di una ventina le specie che appartengono alle tre categorie : dai cervi ai 
cinghiali, dagli struzzi ai fenicotteri, dalle antilopi alle zebre. Nessun 
animale esotico : né leoni, né giraffe. Ma per chi non vuole lo `zoo - safari' 
il punto non è questo . «Una 
struttura in cui degli animali vengono esibiti come attrazioni in stato di 
cattività e al di fuori dal loro contesto naturale — dice Marco Ferrari, dei 
Verdi — non può essere spacciata come un progetto con funzioni 
educative. Meglio 
allora seguire l'esempio delle `fattorie didattiche', come in Veneto» 
. Insomma non è il tipo di animali ospitati ma il modello 
di parco che viene messo in discussione . Per gli animalisti della Lav si 
tratterebbe di una «ennesima prigione per animali» e non un progetto «secondo 
natura», come è stato definito da alcuni. E mentre la Lav mette in Rete un 
dossier sul parco, l'Enpa ha già mobilitato, l'anno scorso, i suoi iscritti in 
tutta Italia per una raccolta di firme contro il progetto . Insomma la battaglia 
su `Le dune del Delta' è appena 
iniziata. | 
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