Re: Fairtrade ed EuroChocolat - risposta ufficiale da FairTrade



mi trovo pienamente d'accordo con la posizione di fairtrade e ribadisco
che mi preoccupa il veder troppo spesso ricorrere all'indignazione per
la presa di posizione "nuove".
Il marcio va combattuto dall'interno, quindi dal mio punto di vista
l'entrata nel mercato e la competizione con i grandi gruppi
multinazionali, cavalcando l'onda dei diritti dei lavoratori, è un'ottima scelta!

grazie Nicoletta per l'inoltro !






Nicoletta Landi ha scritto:

Ricevo e inoltro, direttamente dalla direzione di Fairtrade Italia


Spett.le IBFAN, caro Cattaneo,


la Vostra lettera ci permette di chiarire meglio il senso della nostra
partecipazione ad Eurochocolate.
Non intendiamo sottovalutare nessuna delle questioni da Voi sollevate.
C'è
un problema Eurochocolate,  nella sua storia e nel suo rapporto con le
organizzazioni di Commercio Equo, e c'è un problema Nestlè.


Partiamo dal secondo.
Mi pare che noi abbiamo fatto molta chiarezza su questo : la scelta di
Faitrade Inghilterra non la condividiamo. l' abbiamo contestata
ufficialmente, unici al mondo, ed abbiamo aperto con loro un importante
dibattito.
I loro prodotti non entreranno in Italia e non siamo favorevoli a nuovi
esperimenti, in particolare nel settore del cacao.
Questa scelta è stata determinata da una riflessione, per ora purtroppo
solo
tutta nostra, su come il Commercio Equo debba rapportarsi alle grandi
imprese transnazionali.
Il nostro compito, il motivo per cui siamo stati costituiti è quello di
ampliare la domanda dei prodotti equosolidali, diffonderne il più
possibile
la cultura ed il significato, coinvolgere in modo serio le aziende di
produzione, favorire i contatti con la piccola media e grande
distribuzione
organizzata.
Quindi il nostro compito è di avvicinare il mondo delle imprese e  di
verificarne la disponibilità.
Ma, con le imprese Transnazionali, ci siamo dati una sorta di codice
interno, che ci ha portato alla nota presa di posizione sul caffè
"equosolidale" Nestlè, posizione condivisa dalle organizzazioni
Italiane
di
Commercio ed anche da Voi.


Veniamo ad Eurochocolate.
In passato non abbiamo partecipato a questa manifestazione, anche per i
motivi da Voi evidenziati.
Quest' anno, nuovamente invitati a partecipare, abbiamo potuto
constatare
alcune situazioni cambiate ed alcune disponibilità interessanti.
La presenza dei colossi del cacao, a differenza del passato, non è la
componente principale della fiera : la componente principale sono le
piccole
e medie imprese di produzione di cioccolata.
Abbiamo chiesto di poter avere uno spazio importante e visibile, e ci è
stato dato.
Abbiamo chiesto di poter promuovere due eventi pubblici sul tema della
produzione di cacao, delle condizioni dei lavoratori, dei possibili
interventi a loro sostegno. E li faremo.
Abbiamo evidenziato la nostra posizione su Nestlè e utilizzeremo questa
occasione per ribadirla.
Abbiamo anche intenzione di aprire una discussione con Guarducci,
storico
promotore dell' iniziativa, sulla questione "equochocolate", logo da
lui
scippato agli organizzatori di altrocioccolato.
E, non ultimo, crediamo utile e necessario che le tante e tante piccole
e
medie imprese di produzione di cioccolata presenti in fiera, possano
essere
da noi avvicinate per risvegliare il mercato dell' esperienza
equosolidale
nel settore, mercato totalmente fermo e senza nessuna prospettiva di
ampliarsi.
Abbiamo aperto già la riflessione con AGICES e con le organizzazioni di
Commercio Equo dell' Umbria, che hanno capito la nostra posizione,
magari
non condividendola del tutto, ma comprendendo la buona fede degli
obiettivi.
Abbiamo concordato con Loro che a conclusione dell' esperienza se ne
farà
insieme una valutazione politica, e che non la consideriamo un’
esperienza
automaticamente replicabile. Si vedrà.
Intanto abbiamo garantito, su richiesta di AGICES, la nostra
partecipazione
ad' una iniziativa che coinvolgerà la Città di Gubbio per promuovere la
campagna "Città Equosolidali", iniziativa che avverrà durante
"Altrocioccolato".


Forse questa nostra nuova presa di posizione su Eurochocolate comporta
dei
rischi, e ne siamo consapevoli.
Ma a noi è ben chiaro da che parte stiamo : dalla parte dei lavoratori
delle
piantagioni di cacao, dalla parte di chi cerca strade praticabili per
favorirne l' emancipazione e la ricerca di una vita dignitosa.
I produttori equosolidali di cacao ci chiedono di impegnarci di più per
favorire una loro maggiore presenza nei nostri mercati.
Non deve farci schifo "qualche centinaio di tavolette che verranno
vendute".


Permettetecelo : quasi sempre condividiamo le preoccupazioni di chi
anima la
riflessione sui nostri temi.
Ma ogni tanto vediamo atteggiamenti che, dal nostro punto di vista,
animati
dalle migliori intenzioni, anzichè far crescere le nostre idee, le
fanno
arretrare, o le tengono immobili, che poi è la stessa cosa.
Questa nostra nuova iniziativa l' avete già catalogata tra le cose
cattive e
poco attente, prima ancora di chiederci le motivazioni. Noi siamo abituati diversamente : non chiediamo ripensamenti a nessuno. Chiediamo di capire, ascoltiamo e valutiamo poi.
Magari con quel pizzico di autoironia che ci consente di guardare gli
altri
dallo stesso gradino, e non dal gradino superiore.


La Vostra richiesta di "ripensamento", così come l' avete formulata,
non
intendiamo accoglierla.
Ma siamo disponibili a parlarne quando volete, e anche di farci
valutare
politicamente su questa cosa. Ci auguriamo si possano aprire strade nuove per il Commercio Equo.
Ci auguriamo che Altrocioccolato vada bene e non riteniamo possa essere
svuotato da questa nostra presenza ad Eurochocolate. Anzi, semmai potrebbe essere il contrario.


A presto.


Adriano Poletti Presidente di FAIRTRADE ITALIA








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