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La questione del "vino ai trucioli" arriva in Parlamento. Vi giriamo una
mozione a prima firma della senatrice dei Verdi Loredana De Petris.
a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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IL 'vino ai trucioli' arriva in Parlamento. E' stata depositata oggi in
Senato una mozione a prima firma della senatrice dei Verdi Loredana De
Petris che impegna il Governo italiano a contrastare in ogni sede
l'introduzione di questa 'nuova pratica enologica' nell'Unione europea ed a
valorizzare la qualità e la tradizione del vino italiano. Già 25 le firme
di senatori di tutti i partiti, ma si prevede un forte incremento delle
adesioni nei prossimi giorni, in attesa della discussione in Aula.
Di seguito ecco il testo della mozione


MOZIONE 
Il Senato della Repubblica

Premesso che 

        - il 15 settembre 2005 è stato sottoscritto fra Unione europea e
Stati Uniti un pre-accordo commerciale in merito alle esportazioni dei
vini, concernente fra l'altro la circolazione sul territorio comunitario
dei prodotti ottenuti con le cosiddette 'nuove pratiche enologiche', ad
oggi interdette ai produttori europei;

        - fra le pratiche enologiche oggetto del pre-accordo risulta
compresa l'aggiunta di trucioli di legno nei mosti per simulare
l'invecchiamento tradizionale e l'affinamento dei vini nelle botti di
rovere;

        - l'utilizzo dei trucioli consente di procurare rapidamente, con
bassi costi di produzione, alcune note aromatiche tipiche dei vini di
qualità, senza peraltro attivare quei processi di micro-ossigenazione
naturale derivanti dalla permanenza nelle botti, così rilevanti nella
definizione delle qualità organolettiche del vino di pregio;

        - non esiste attualmente alcun metodo accreditato di analisi che
consenta a chi dovrebbe operare i controlli di distinguere con certezza il
vino maturato nelle botti di rovere da quello ottenuto con l'aggiunta di
truciolato;

        - in assenza di chiare indicazioni in etichetta e di metodiche
ufficiali di controllo, l'utilizzo dei trucioli di legno nei processi
enologici può costituire pertanto un inganno per i consumatori ed una forma
di concorrenza sleale per i produttori vinicoli europei;

        - il prestigio internazionale dei vini italiani si fonda oggi, in
primo luogo, sul forte legame col territorio e con le tradizioni enologiche
locali e potrà essere mantenuto solo valorizzando la specificità di questo
percorso che ha richiesto forti investimenti sulla qualità e non inseguendo
modelli produttivi incentrati sui bassi costi e sulla standardizzazione;

considerato inoltre che 

        - il 12 maggio scorso i servizi tecnici competenti della
Commissione europea si sono espressi favorevolmente rispetto all'ipotesi di
utilizzazione dell'invecchiamento artificiale con truciolati di legno anche
sul territorio comunitario, in attesa della definizione in sede di
Organizzazione Mondiale del Commercio delle modalità di etichettatura;

IMPEGNA il GOVERNO 

        - ad adoperarsi in tutte le sedi comunitarie affinchè sia difeso il
percorso qualitativo ed il lavoro dei produttori vinicoli europei,
impedendo l'introduzione di pratiche enologiche estranee alla tradizione e
tendenti all'omologazione verso il basso dei gusti e dei prodotti ed
affinchè siano comunque adottate chiare modalità di etichettatura che
consentano ai consumatori di scegliere consapevolmente;

        - a sostenere lo sviluppo e la valorizzazione del comparto
vitivinicolo nazionale, anche adottando quanto prima la riforma di settore
per i vini a denominazione d'origine. 

                                                                Sen.
Loredana De Petris
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