[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
rassegna stampa - Influenza aviaria: sei familiari morti di aviaria in Indonesia.
- Subject: rassegna stampa - Influenza aviaria: sei familiari morti di aviaria in Indonesia.
- From: "Altragricoltura" <altragrico at italytrading.com>
- Date: Fri, 26 May 2006 10:00:44 +0200
Tra panico e silenzi il virus H5N1 (influenza aviaria) persiste ed a macchia di leopardo continua la sua corsa verso pericolose mutazioni. Vi proponiamo un breve panorama delle news sull'argomento. a cura di AltrAgricoltura Nord Est ---------------------------------- tratto da Corriere.it" - 24 maggio 2006 Sei familiari morti di aviaria in Indonesia. L'Oms: «Siamo preoccupati. E' lo sviluppo più significativo finora nella diffusione del virus» GIACARTA - La morte di sei indonesiani a causa dell'influenza aviaria è lo sviluppo più significativo finora nella diffusione del virus, e preoccupa sia per la dimensione del gruppo di persone coinvolto sia per l'origine del contagio, al momento inspiegabile. Lo ha detto oggi a Manila il portavoce regionale dell'Oms. «Questo è fino a oggi lo sviluppo più significativo in termini di sanità pubblica - ha detto Peter Cordingley, portavoce per il Pacifico occidentale dell'Organizzazione mondiale della sanità - Non abbiamo mai avuto un gruppo di persone contagiate ampio come questo. Non abbiamo mai avuto in passato una cosa come questa qui, che non ha spiegazioni su come queste persone sono state contagiate». COMUNICATO - Un precedente comunicato dell'Oms aveva affermato che i test non hanno mostrato prove di una significativa mutazione nel ceppo dell'influenza aviaria. Non è affatto detto, insomma, che il contagio sia avvenuto da persona a persona. 24 maggio 2006 ----------------------------------- tratto da "Panorama.it" - 24 maggio 2006 VIRUS H5N1 - TRA PANICO E SILENZI L'aviaria stermina un'intera famiglia in Indonesia Reuters - 24/5/2006 La morte di sei indonesiani a causa dell'influenza aviaria è lo sviluppo più significativo finora nella diffusione del virus, e preoccupa sia per la dimensione del gruppo di persone coinvolto sia per l'origine del contagio, al momento inspiegabile. Lo ha detto oggi a Manila il portavoce regionale dell'Oms. Che però sottolinea che il virus non può ancora diffondersi facilmente tra le persone Un indonesiano che è morto di influenza aviaria dopo aver curato il figlio malato potrebbe avere contratto il virus in un caso di infezione diretta da uomo a uomo. Lo ha riferito l'Organizzazione mondiale della sanità, aggiungendo però che anche se questo fosse successo, il virus non dovrebbe diffondersi velocemente. Non sarebbe in ogni caso il primo caso di trasmissione tra uomini del virus altamente patogeno H5n1, poiché l'Oms crede che alcune di queste infezioni siano già avvenute in passato in altri paesi. L'Organizzazione ha fornito i primi dettagli del caso di un gruppo di infetti dall'H5n1, che ha provocato la morte di sei persone, e ha detto di stare ancora cercando la fonte del contagio, aggiungendo però che la sequenza genetica del virus che li ha uccisi non mostra niente di insolito. Peter Cordingley, portavoce dell'Oms per la regione del Pacifico occidentale, ha detto all'agenzia Reuters che la morte dei sei rappresenta lo sviluppo più importante nella diffusione del virus, e di temere per la dimensione del caso e per la sua fonte. "E' lo sviluppo più significativo fino ad ora in termine di salute pubblica", ha detto. "Non abbiamo mai avuto un gruppo così grande come questo. Non abbiamo avuto in passato quello che abbiamo qui, e non ci sono spiegazioni su come queste persone si siano infettate". Un 32enne del villaggio di Kubu Sembelang nel distretto di Karo nel nord di Sumatra è stato l'ultimo a morire e l'Oms ha detto che i sanitari hanno confermato che aveva contratto il virus. "Il padre era coinvolto da vicino nella cura del figlio, e questo contatto è considerato una possibile fonte di infezione", dice l'Oms in un comunicato pubblicato sul suo sito Web, www.who.int. NON SI DIFFONDE FACILMENTE Gli investigatori hanno avuto problemi nello scoprire quello che è successo nel paesino, dove sembra che una donna sia stata la prima ad ammalarsi alla fine di aprile. "I primi dettagli indicano che tre dei casi confermati hanno trascorso la notte del 29 aprile in una piccola stanza con la malata che tossiva di frequente", si legge nel comunicato dell'Oms. "Tutti i casi confermati nel gruppo possono essere direttamente collegati ad una vicina e prolungata esposizione a un paziente durante una fase della grave malattia. Benché la trasmissione da uomo a uomo non possa essere esclusa, la ricerca di una possibile fonte di esposizione alternativa continua". L'Oms sottolinea che il virus non può ancora diffondersi facilmente tra le persone: un passo necessario per arrivare alla temuta pandemia. "Fino ad ora, le indagini non hanno trovato prove di diffusione nella comunità a livello generale e nessuna prova che sia avvenuta una efficiente trasmissione da uomo a uomo", continua l'Oms.L'Oms sta tentando di incoraggiare i paesi a riferire dei sospetti casi di aviaria rapidamente. ---------------------------- tratto da "Agenzia Giornalistica Italia" BORSE EUROPEE: IN CALO SU SCIA WALL STREET E PAURA AVIARIA (AGI) - Roma, 24 mag. - Apertura in calo per le principali piazze finanziarie europee. Dopo la brillante performance di ieri, oggi i mercati appaiono avere ripreso la forte tendenza al ribasso che lunedi' scorso ha visto bruciare oltre 200 miliardi di euro. Sono state la chiusura in negativo di Wall Street ed i riaccesi timori circa una possibile trasmissione tra umani dell'influenza aviaria in Indonesia, a deprimere le Borse ad inizio seduta. A Francoforte il Dax segna 5.639,40 punti con un calo dello 0,69%. Il FTSE di Londra a 5.628,2 punti perde lo 0,89%. Il CAC 40 di Parigi a 4.879,77 punti cede l'1,05%. Lo Swiss Market di Zurigo con 7.527,73 punti e' in calo dello 0,59%. (AGI -------------------------- tratto da "E-Gazette.it" - 25 maggio 2006 Aviaria: la Casa Bianca presenta piano anti-pandemia vaccini e farmaci Washington, 15 maggio – La Casa Bianca rende pubblica la propria risposta a una eventuale epidemia di influenza aviaria: il piano, contenuto in un documento di 228 pagine, parte dal presupposto che una pandemia turberebbe l'economia del Paese e i processi produttivi, causando massicce astensioni dal lavoro (gente deceduta, o malata, o che deve assistere familiari malati). Il piano prevede, fra l'altro, dettagliate disposizioni sulle distanze fisiche da mettere tra i lavoratori o tra gli studenti che condividono lo stesso spazio; e indicazioni su come comportarsi agli equipaggi degli aerei (i passeggeri che tossiscono dovranno portare una mascherina) e a chi lavora nei porti di ingresso negli Stati Uniti; e linee guida per la quarantena dei sospetti malati e delle loro famiglie. Il documento rappresenta la seconda fase dell'ampio piano annunciato in autunno dal presidente George W. Bush, che ha stanziato 7,1 miliardi di dollari per lottare contro l'arrivo in America del cosiddetto virus “dei polli” H5N1 e contro la sua possibile degenerazione umana. La strategia di Bush include l'impegno ad immagazzinare 20 milioni di dosi del vaccino in preparazione contro il virus e 81 milioni di dosi di farmaci anti-influenzali. Ad oggi, sono state messe da parte solo 4 milioni di dosi di vaccini e 5 milioni di farmaci anti-influenzali. Il piano di risposta all'H5N1, che finora non è stato riscontrato negli Stati Uniti e ha colpito a livello mondiale circa 200 persone, che per la maggior parte avevano avuto contatti diretti con polli infetti, prevede che le aziende introducano l'obbligo di una distanza fisica tra i lavoratori di almeno un metro. Le università dovranno stabilire in anticipo i dormitori da destinare alla quarantena. Il piano non prevede però la chiusura dei confini americani: secondo gli esperti, “sigillare” il Paese quando il virus è già entrato sarebbe una misura inefficace; e sigillarlo prima non è possibile. -------------------------- tratto da "La Stampa.it - Tuttoscienze" - 24/05/2006 LA TRASFORMAZIONE DEGLI ECOSISTEMI E LE MIGRAZIONI CONTINUE STANNO MOLTIPLICANDO QUESTI KILLER, DALL’HIV ALL’H5N1 FINO AL NIPAH E AL LASSA. CRESCE L’ALLARME: «SONO INTELLIGENTI, SCALTRI, INGEGNOSI E SOVVERSIVI». MA ORA SI STUDIA COME SFRUTTARNE LE QUALITA’ PER LE NUOVE TERAPIE LA TRASFORMAZIONE DEGLI ECOSISTEMI E LE MIGRAZIONI CONTINUE STANNO MOLTIPLICANDO QUESTI KILLER, DALL’HIV ALL’H5N1 FINO AL NIPAH E AL LASSA. CRESCE L’ALLARME: «SONO INTELLIGENTI, SCALTRI, INGEGNOSI E SOVVERSIVI». MA ORA SI STUDIA COME SFRUTTARNE LE QUALITA’ PER LE NUOVE TERAPIE UNA brutta notizia incartata nelle proteine. L'immaginifica definizione dell'immunologo inglese sir Peter B. Medawar, premio Nobel per la Medicina nel 1960, dà molto bene l'idea di che cosa sono i virus, oggi in continuo aumento e in veloce evoluzione: nient'altro che particelle di materiale genetico, circondato da un guscio protettivo proteico, prive di vita propria. Al contrario dei batteri, capaci di riprodursi autonomamente, i virus, per farlo, devono andare incessantemente all'attacco di una cellula vivente da penetrare e controllare, trasformandola in «fabbrica» per la propria duplicazione, a danno dell'ospite. Per questo sfruttano ogni debolezza, aggirando le difese degli organismi. E oggi appaiono sempre più scatenati, all’attacco dell’intero pianeta, dall’HIV all’H5N1. La storia, d’altra parte, è scandita dalla lotta tra uomini e virus, parassiti inesorabili: quello del morbillo uccideva ancora, alla fine del XX secolo, circa un milione di bambini l'anno e il vaiolo fece in un solo secolo, dal XVI al XVII, decine di milioni di morti tra le popolazioni europee, devastando il Nuovo Continente dove era stato introdotto. Non per niente «virus» - in latino - significa veleno. Negli antichi trattati medici lo si ritrova usato per indicare emissioni dannose di corpi infetti: in un virus si ricercava l'origine di oscure pestilenze. Oggi - dopo la comparsa dell'HIV, che ha provocato una delle più gravi e diffuse delle pandemie virali nella storia - è diventato la principale metafora della contaminazione, biologica e culturale della nostra epoca, minacciata, tra l’ altro, anche dai virus informatici. «Intelligenti, scaltri, ingegnosi, sovversivi» - per riprendere i quattro aggettivi usati dalla microbiologa americana Dorothy Crawford nel suo libro «Il nemico invisibile» - i virus si trasformano nel tempo, si adattano all'ambiente, si trasmettono da una specie animale all'altra. E' stato il caso del virus Ebola o, seguendo un diverso processo, quello della BSE, meglio conosciuto come «morbo della mucca pazza», che ha portato alla ribalta un particolare gruppo di «virus lenti», i prioni. Il passaggio degli agenti infettivi dall'animale all'uomo è legato a complessi fattori genetici ed ecologici e alla rapida trasformazione di ecosistemi che avevano raggiunto un delicato equilibrio durato milioni di anni. E anche numerosi fattori sociali favoriscono la diffusione delle infezioni virali: svolgono un ruolo sempre più importante i viaggi e i movimenti di popolazioni (e le migrazioni), lo sviluppo delle megalopoli, le tecniche di produzione di cibo a livello industriale. Certo è che in questi ultimi decenni si è registrata la comparsa di un inquietante numero di nuovi virus, che sono all'origine di molte malattie infettive, spesso ad alta mortalità. A sfogliare un trattato di virologia dei primi Anni ‘60 si ha la conferma chiara di quest'evoluzione: sono assenti l’H5N1 (che provoca l’influenza aviaria), l'HIV, l'Hanta virus, Ebola, il West Nile virus, che dall'Uganda è arrivato, nel 1999, a New York ed ora rappresenta una preoccupazione emergente per le autorità sanitarie locali. Si sta, infatti, diffondendo fuori e dentro il Nord America con migliaia di casi e alcune centinaia di vittime. Né, in quei trattati, c'è traccia del misterioso, letale virus responsabile della febbre emorragica Marburg, parente stretto di Ebola, che ha preso il nome della città tedesca dove la febbre emorragica si manifestò per la prima volta nel 1967, attaccando il personale sanitario di un laboratorio in cui erano pervenuti tessuti infetti di scimmia, importati dall'Africa a scopo di ricerca. Altri virus - alcuni subdoli e aggressivi - sono comparsi qua e là nel mondo: il Nipah virus, trasmesso per contatti con maiali, l'Hantavirus con roditori, il virus Lassa con ratti africani. Sul misterioso mondo dei virus si è cominciato a far luce alla fine del XIX secolo. E' del 1896 la scoperta che un virus ultramicroscopico era in grado di provocare l'afta epizootica contagiosa, mentre, qualche anno più tardi, Frederick Twort e Felix d'Herelle descrivono un elemento filtrabile, «batteriofago», capace di vivere e autoriprodursi all'interno di batteri che è poi in grado di distruggere. Da allora le conoscenze hanno fatto straordinari progressi. Lo studio dei virus negli animali ha raggiunto un punto cruciale già negli Anni ‘50, con lo sviluppo dei metodi di coltivazione in vitro di cellule in cui si replicavano. Sono stati così scoperti molti nuovi ceppi virali e sono state identificate le caratteristiche fisiche e chimiche della maggior parte di questi microrganismi. Nemici implacabili, i virus, tuttavia, potrebbero rivelarsi nel prossimo futuro preziosi alleati: essendo frammenti di materiale genetico di dimensioni minime e relativamente semplici, abilissimi a intrufolarsi all'interno delle cellule, stanno insegnando molto agli scienziati che studiano le terapie geniche, la nuova frontiera terapeutica che consente di sostituire geni difettosi e, perfino, in prospettiva, di curare molte malattie, a cominciare dal cancro. Università di Sassari - Eugenia Tognotti ------------------------------------ N.B. se volete essere cancellati da questa lista scrivete a: altragricoltura at italytrading.com Altre notizie sul sito: www.altragricolturanordest.it -- No virus found in this outgoing message. Checked by AVG Free Edition. Version: 7.1.394 / Virus Database: 268.7.1/347 - Release Date: 24/05/2006
- Prev by Date: Re: Cercasi Don Ciotti disperatamente
- Next by Date: Commercio equo: la proposta di legge delle organizzazioni
- Previous by thread: Re: Cercasi Don Ciotti disperatamente
- Next by thread: Commercio equo: la proposta di legge delle organizzazioni
- Indice: