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rassegna stampa: IL CORPO FORESTALE DELLO STATO A CACCIA DI OGM.
- Subject: rassegna stampa: IL CORPO FORESTALE DELLO STATO A CACCIA DI OGM.
- From: "Altragricoltura" <altragrico at italytrading.com>
- Date: Wed, 24 May 2006 16:23:15 +0200
a cura di AltrAgricoltura Nord Est ----------------------------------------------- tratto da "Green planet" - 20 mAGGIO 2006 IL CORPO FORESTALE DELLO STATO A CACCIA DI OGM. Quasi tremila i sequestri, un centinaio i reati accertati e più di ventimila i controlli effettuati nel 2005. Dal 2003 ad oggi un impegno senza sosta in un settore sempre bollente. Quando si parla di Ogm il dibattito si fa sempre animato. Anche quando l’ occasione è la presentazione dell’attività per il 2005 di un corpo speciale in campo di sicurezza, la Forestale. "Ogm: una strada senza ritorno?" è il titolo di un incontro che ha riunito attorno allo stesso tavolo rappresentanti dei consumatori, delle industrie del biotec, esperti di nutrizione e fedelissimi della lotta a tolleranza zero contro il "frankenstein food". Ma è anche l’interrogativo di tutti, o quasi. Quanto all’attività straordinaria a tutela del consumatore del Corpo forestale, iniziata nel 2003 con un’operazione su diverse partite di mais contaminato nella regione Marche, che ha portato alla distruzione di 1000 quintali di prodotto, i numeri parlano chiaro. Un centinaio i reati accertati nell’ultimo anno, tra frodi ai danni della Comunità Europea e danni alla salute, quasi tremila i sequestri penali, incrementati in maniera vertiginosa da un anno all’altro, su un totale di quasi 25mila controlli effettuati per un valore complessivo di più di 2 milioni di euro. Cifre da capogiro, particolarmente accentuate dalla vicenda del latte contaminato Itx, un’operazione su scala nazionale che ha impegnato i forestali per diversi mesi. «Affidare a noi tra gli altri compiti – afferma Benedetto Ricci, vice questore del corpo – una specifica attività di controllo nel comparto agro-alimentare, potrebbe anche avviare opportuni strumenti di coordinamento tra le forze a difesa della sicurezza pubblica». E per avere sicurezza Giovanni Monastra, direttore generale dell’Inran, istituto di ricerca per alimenti e nutrizione, lancia la necessità di una maggiore capacità di ricerca, soprattutto pubblica. «Ecco perché – spiega – abbiamo avviato un progetto triennale di ricerca, finanziato con 3 milioni e mezzo di euro dal ministero dell’Agricoltura, che ha rivelato importanti novità sui rischi sulla salute. Vanno certo verificati, ma di solito qualcosa si vede solo se la si cerca, e chi non vuol vedere non va neppure a cercare». In base a questa indagine, il 18% degli agricoltori italiani, specie del nord, è pro Ogm, mentre la percezione che ne hanno italiani e turisti, si dimostra per i 2/3 contraria e preoccupante. A questo proposito l’informazione al consumatore dovrebbe essere la prima via da percorrere, informazione di dati ed etichette veritiere e complete, però. Secondo Franca Braga di Altroconsumo, infatti «Molte etichette alimentari Ogm free – dice Braga – sullo stesso prodotto, hanno dimostrato in realtà significati diversi. Questo fa capire che si tratta di indicazioni generiche e fuorvianti, operazioni di puro marketing, per aumentare la credibilità del proprio prodotto e screditare quello posizionato accanto sullo scaffale». L’informazione a volte, però, non basta. «Quante volte il consumatore non riesce neppure a leggere le etichette? – controbatte Cesare Petrone, capo della Forestale – Quello che dovremmo fare, è approfondire la nostra capacità di trasformazione, anche se non v’è dubbio che le valutazioni vanno fatte con criterio, per tutelare la salute pubblica e l’ambiente». Ma il dibattito si scalda quando all’interrogativo che incombe si chiede di dare delle risposte. E’ davvero una strada senza ritorno quella degli Ogm? «Certo che no. – afferma Leonardo Vingiani, direttore Assobiotec – Non esistono 12 regioni Ogm free in Italia, esiste un decreto sulla coesistenza che riconosce a ciascuno un diritto di scelta. Dev’essere il mercato a premiare o meno questo sistema, anche perché se nel mondo più di 8 milioni di agricoltori hanno deciso di utilizzarli qualcosa vorrà dire». La risposta è positiva solo se si garantisce una coesistenza di coltivazioni reale ed efficace, riferisce Altroconsumo, con normative più chiare e sulla base di ricerche indipendenti e accessibili a tutti. «Libertà di scelta, certo, ma non possiamo permettere che la soglia di rischio di contaminazione allo 0,9% - dice la Braga – si trasformi da limite di contaminazione accidentale ad atteggiamento di tolleranza in aumento progressivo». Uno scenario confuso, insomma, aperto, così sembra, a più finali. (Nuova ecologia, 19 maggio 2006) ------------------------------ N.B. se volete essere cancellati da questa lista scrivete a: altragricoltura at italytrading.com Altre notizie sul sito: www.altragricolturanordest.it -- No virus found in this outgoing message. Checked by AVG Free Edition. Version: 7.1.394 / Virus Database: 268.7.0/346 - Release Date: 23/05/2006
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