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Comunicato stampa Produttori Agricoli Africani e CPE contro gli APE
- Subject: Comunicato stampa Produttori Agricoli Africani e CPE contro gli APE
- From: <demeo at terranuova.org>
- Date: Thu, 1 Dec 2005 00:40:04 +0100
Bruxelles, 30/11/2005 Comunicato stampa congiunto : ROPPA (Résau des Organisations Paysannes et des Producteurs Agricoles de l'Afrique du Ouest) - CPE (Coordination Paysanne Européenne) In occasione delle riunioni degli alti funzionari del G90 e delle riunioni dei ministri del commercio G90 per le negoziazioni Ue-ACP a Bruxelles del 30 novembre e del 1 e 2 dicembre I contadini europei ed africani dicono no agli Accordi di Partenariato Economico (APE) tra Unione Europea e paesi ACP E no ad un accordo OMC ad Hong Kong. Questi accordi procedono nella stessa direzione, con grave danno per l'agricoltura di tipo familiare sostenibile e per i processi di sviluppo. Accordi APE L'integrazione europea, come altre integrazioni regionali, si E' basata sull'agricoltura e sul principio di preferenza comunitaria. Questa stessa strategia dovrebbe essere applicata all'Africa occidentale e agli altri paesi ACP. Gli accordi APE che l'UE propone ai paesi ACP, lungi dal favorire un partenariato economico ed un'integrazione regionale, sono basati essenzialmente sul « libero »-scambio. Un tale accordo non può che nuocere all'agricoltura familiare africana nella misura in cui metterà in concorrenza diretta le produzioni agricole africane e quelle importate a basso prezzo dall'UE a causa dell'insufficienza o dell'inesistenza di tassazioni alle frontiere. Non ci possono essere scambi giusti tra economie e competitività che non sono paragonabili. L'avvenire di molte produzioni e di milioni di famiglie di produttori E' messo ulteriormente a rischio, visto che le politiche commerciali attuali, senza gli APE, hanno già messo in grave pericolo l'avicoltura locale, la carne bovina, i cereali, il latte, etc… L'UE, come altri paesi agro-esportatori, continua ad esportare a prezzi bassi. Queste famiglie di produttori in rovina non potranno trovare reddito in altri settori poiché in Africa Occidentale gli altri settori economici, ed in particolare il settore industriale, non hanno alcuna possibilità di assorbire mano d'opera. Considerando che il settore agricolo dell'Africa occidentale offre a più dell'80% delle popolazioni rurali impiego e reddito e ha funzioni di traino per la crescita degli altri settori economici, le organizzazioni di produttori vogliono riaffermare il ruolo primario giocato dall'agricoltura familiare, motore dell'economia della regione e principale garanzia per la sicurezza alimentare della popolazione e strumento di lotta contro la povertà rurale. Inoltre, le organizzazioni di produttori firmatarie di questo appello constatano le difficoltà che hanno i governi dei paesi dell'Africa occidentale a difendere le loro posizioni nei confronti della Commissione europea, diretta dal DG commercio. Tali governi sono al tempo stesso fortemente dipendenti dai finanziamenti dell'Unione europea, che costituisce il principale donatore di aiuti allo sviluppo, e questo riduce di molto il loro potere di negoziazione. Queste condizioni di negoziazione non ci sembrano né efficaci né eque. Le organizzazioni di produttori dell'Africa occidentale e dell'Unione europea sono convinte che i risultati delle negoziazioni sugli APE daranno luogo ad un accordo sfavorevole per l'agricoltura familiare se non verranno prese forti misure correttive. OMC L'OMC non ha mai proceduto ad una valutazione dei risultati dell'accordo di Marrakech (1994, anno della sua nascita) e continua ad imporre ovunque una liberalizzazione totale degli scambi continuando a tollerare un sistema di aiuti diretti, compensatori, che la maggior parte dei paesi non possono permettersi e che procurano degli effetti distorsivi sulle esportazioni. Una valutazione degli effetti di questa liberalizzazione mostrerebbe come da un lato l'agricoltura familiare viene gettata nella crisi e la povertà e dall'altro sono soprattutto le aziende multinazionali ad approfittare delle nuove regole all'OMC. Le agricolture familiari africane come quelle dell'Unione Europea hanno tutto da perdere da un tale sistema. Le organizzazioni agricole firmatarie sia africane che europee, chiedono pertanto un cambiamento delle politiche agricole, degli accordi economici e delle regole del commercio internazionale a partire dalla presa in considerazione delle seguenti priorità : - priorità dell'integrazione regionale rispetto al commercio internazionale - priorità all'approvvigionamento alimentare interno rispetto all'esportazione. - divieto di ogni forma di sostegno che permetta l'esportazione a dei prezzi al di sotto dei costi di produzione - diritto alla protezione del mercato interno nei confronti di importazioni a basso prezzo - gestione dell'offerta a livello interno e internazionale Più specificamente per la negoziazione sugli APE chiediamo un riesame delle negoziazioni a medio - termine che prenda effettivamente in conto gli studi di impatto e l'opinione della società civile, riconoscendo il ruolo di prima linea delle organizzazioni di produttori. Chiediamo ai governi dei paesi ACP e del G90 di resistere alle molteplici pressioni dell'UE, degli USA, del G4, di opporsi agli accordi APE e all'accordo OMC a Hong Kong e di insistere sulle priorità di cui sopra. Info: Campagna EuropAfrica- Terre Contadine Paola De Meo: 328/5686740 __________________________________ Paola De Meo Terra Nuova Centro per il Volontariato Via M.U.Guattari, 60G 00172 Roma tel. 0624410358 fax. 0624416915 <mailto:info at terranuova.org>info at terranuova.org
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