I DS e il commercio di armi
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- Date: Sat, 12 Nov 2005 02:09:44 +0100
Articolo
comparso su “Vita” http://www.vita.it/articolo/index.php3?NEWSID=61273 e questa e' la trascrizione
solo testo. Buona
lettura.(si fa per dire) ----------------------- DS
e industria bellica: la relazione di Marco Minniti di
Giulio Leben (g.leben at vita.it) 08/11/2005 La relazione del responsabile settore difesa per i Ds, in occasione del Convegno organizzato dalla Quercia
ieri dal titolo: "Le nuove sfide della
difesa italiana". Presenti i big dell'industria Appoggio all'industria bellica italiana che, secondo
i Ds, soffre di una grave disattenzione da parte del
governo in carica. Finanziamenti aggiuntivi e
un capitolo specifico nel bilancio, nel qual caso l'Unione andasse
al governo l'anno venturo. E' questo il senso complessivo del convegno che si è
tenuto ieri, 7 novembre a Roma, organizzato dai Ds. A cui hanno partecipato gli stati generali dell'industria e della
Quercia. Fra i protagonisti: il Ministro della Difesa
Antonio Martino, I
punti salienti dell'introduzione Marco
Minniti, Capogruppo DS in Commissione Difesa e componente della delegazione N.A.T.O. del Parlamento
italiano, ha illustrato nella sua introduzione le preoccupazioni e le
prospettive dell'impegno diessino nel comparto,
rilanciando la necessità del rafforzamento per una "difesa europea". la
formazione di Gruppi da Combattimento EU (EU Battlegroups)
quali parti delle Forze di Intervento Rapido. Dal 2007 in poi, l'Unione europea
avrà la capacità di effettuare anche
contemporaneamente due distinte operazioni di risposta rapida, sempre a livello
di singolo battlegroup, sotto il comando diretto di
appositi organismi operativi di teatro. La struttura di comando e controllo
interforze italiana, il COI – Comando Operativo
di vertice Interforze, è candidata ad assolvere questa funzione. l'istituzione
dell'Agenzia Europea per la Difesa, sta sviluppando, congiuntamente al Comitato
Militare EU un sistematico processo di sviluppo delle capacità militari EU
sulla base di valutazioni di costo/efficacia e promuovendo l'armonizzazione
sull'acquisizione dei materiali ed equipaggiamenti per la Difesa, concependo
per lo scopo programmi di studio nel campo tecnologico, di la
Cellula Civile-Militare, struttura EU che amplierà le capacità di gestioni
delle crisi in un quadro multi-operativo, realizzando
una maggiore interconnessione fra strutture e strumenti civili e militari. un
piano per il coordinamento del trasporto strategico aeromarittimo,
“L'approccio Globale di Dispiegamento” strumento chiave in funzione
strategica per il dispiegamento rapido delle forze EU. il
coordinamento tra EU e NATO, nel rispetto della reciproca autonomia
decisionale, per un impegno di una generale complementarità tra EU Battlegroups e Forza di Reazione NATO, con particolare
riguardo agli standards ed alle procedure operativi. I
primi commenti: Aon e politici "I
Democratici di Sinistra devono dire al paese dove vogliono trovare le risorse
che oggi hanno promesso ai vertici delle Forze Armate italiane”. E' quanto ha dichiarato Massimo Paolicelli, Presidente dell'Associazione Obiettori
Nonviolenti. "E'
grave – prosegue Paolicelli – che i DS
non mettano minimamente in discussione questo modello
di difesa al quale hanno dato un forte contributo quando sono stati al governo
nella passata legislatura. La professionalizzazione
delle Forze Armate con una forza di 190.000 uomini, alcuni costosissimi sistemi
d'arma, l'elevazione a quarta Forza Armata dei carabinieri sono
scelte fatte dal precedente Governo e che, come avevamo apertamente denunciato,
stanno facendo lievitare a dismisura i costi di questo modello di difesa. Le
spese per Ma
non solo dalle fila della società civile sono giunte le critiche. "All'interno
del partito ci sono posizioni diverse", a dirlo è Silvana Pisa, prima
firmataria della mozione parlamentare sulle armi leggere a favore della
campagna Controlarms, che, raggiunta da Vita.it, non cela un certo
imbarazzo per la posizione assunta dal proprio partito in occasione del
convegno, e precisa "in questo caso parliamo di sistemi d'arma bellica,
mentre la mozione da me firmata mira a controllare il commercio delle armi
leggere. Ciò detto, non vi è ombra di dubbio che la cose
non possono andare disgiunte. Spero che il mio partito voglia
quindi valutare la situazione nel suo insieme". |
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