I: Costi guerra e fonti rinnovabili
- Subject: I: Costi guerra e fonti rinnovabili
- From: "amalia.navoni" <amalia.navoni at fastwebnet.it>
- Date: Tue, 29 Mar 2005 15:49:16 +0100
- Importance: Normal
E’ doveroso cambiare. E’ doveroso
impegnarsi per una politica nuova anche a livello regionale. Amalia navoni Coord. Lombardo Nord Sud del mondo -----Messaggio
originale----- Ho provato a fare qualche conto. Ne escono
risultati impressionanti che invito a utilizzare per riflettere sullo scempio
che sta avvenendo e sulla criminalità del non muoversi verso il cambiamento. Mario Agostinelli e-mail mario.agostinelli at lombardiacom.it IL COSTO
ENERGETICO DELLA GUERRA IN IRAQ Qualche
sommessa riflessione Nei primi due anni la guerra all’Iraq è costata
circa 200 miliardi di dollari. Stando ai dati
dell’OPEC, sono stati pompati dai pozzi iracheni circa 650 milioni di
barili di petrolio all’anno
(2,4 di essi li ha trattati Formigoni con Tareq Aziz per due società a lui care), con un ricavo di circa 30
miliardi di dollari. Dal punto di vista energetico, questo petrolio potrebbe
fornire qualcosa come 400 terawatt-ora di energia elettrica, immettendo 300 milioni
di tonnellate di CO2 nell’atmosfera. Ma l’energia
bruciata dalla guerra stessa, diretta ed indiretta, è enormemente superiore al
contenuto energetico, anche termico, del greggio e, grosso
modo, corrisponde ad emissioni di CO2 di
2 miliardi di tonnellate. Siamo di fronte ad un
autentico cataclisma ambientale per mantenere in vita il sistema delle fonti
fossili. Comunque,
si favoleggia che i meno realisti siano quelli che vogliono il cambiamento e
l’abbandono di un modello di sviluppo scellerato. Proviamo a fare qualche
conto. E’ un discorso
teorico, ma se i 200 miliardi di dollari buttati nella guerra (a cui ha dato il
suo contributo servile anche l’Italia di Berlusconi)
fossero stati utilizzati per comperare dei pannelli fotovoltaici, si
sarebbero potuti installare 40 gigawatt di energia
solare, capaci di produrre 1000 terawatt-ora di
energia elettrica, 2,5 volte l’energia
proveniente dal petrolio iracheno.
La cosa più sconvolgente
è che per via dell’economia di scala, una tale quantità di pannelli
sarebbe sufficiente a ridurre il prezzo del kilowatt-ora
fotovoltaico da 20 a 8 cents,
rendendolo competitivo col petrolio nella generazione di potenza su larga
scala. Addirittura, se questi
200 milardi di dollari fossero stati utilizzati per
installare fattorie eoliche offshore, si
sarebbero potuti produrre circa 5000 terawatt-ora di energia elettrica, come dire il 5% del
fabbisogno energetico italiano primario corrente, per 50 anni. Le emissioni di CO2 verrebbero ridotte così di circa 3700 milioni di tonnellate,
una quantità sufficiente a mantenere l’intera Unione Europea entro i
limiti di Kyoto (-8% sui 4245 MMT di CO2E del 1990)
per i prossimi 10 anni. XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXx P S: Mario Agostinelli
si presenta nella coalizione Sarfatti
, come indipendente nelle liste di Rifondazione Com.
di Milano e di Varese www.marioagostinelli.it XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX |
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