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rassegna stampa: colombia - assassinato il leader di San J osé
- Subject: rassegna stampa: colombia - assassinato il leader di San J osé
- From: "Altragricoltura" <altragrico at italytrading.com>
- Date: Tue, 1 Mar 2005 15:36:54 +0100
Vi giriamo una comunicazione che abbiamo ricevuto sulla tragica situazione delle comunità contadine in Colombia. Ancora una volta l'esercito regola il conflitto, nell'intento di minimizzare la capacità delle comunità di base di organizzarsi in autonomia, massacrandone i contadini. a cura di AltrAgricoltura Nord Est ----------------------------------- Cari amici, il 21 febbraio è stato assassinato in Colombia Luis Eduardo Guerra, uno dei leader storici della comunità di pace di San José de Apartadò, in Urabà, nel nord del Paese. La comunità di pace di san jose rappresenta un nucleo di persone che hanno scelto un cammino molto complicato e coraggioso nella durissima situazione del confliitto colombiano. Ha scelto la strada del rifiuto della guerra e della violenza, e ha rivendicato con forza il diritto alle terre che gli attori armati le avevano sottratto. A causa di ciò ha vissuto una storia travagliata, fatta di soprusi subiti dallo stesso esercito nazionale della colombia, dai paramilitari e dalla guerriglia. Che le sono costati un grande tributo in vite umane. Per questo da sette anni, oltre ad essere stata riconosciuta come vittima dalla Corte Interamericana dei Diritti Umani, che ha prescritto al governo colombiano di assumere delle misure che possano garantire la sicurezza della comunità (misure che di fatto il governo non ha mai assunto), oltre a questo - dicevo -, da circa sette anni è accompagnata da peace brigades international. vi allego qui il comunicato ufficiale emesso dalla comunità, e quello emesso ieri da Peace Brigades International, l'organizzazione internazionale che da 7 anni sta accompagnando il percorso della comunità L'ESERCITO REALIZZA UN MASSACRO CONTRO LA COMUNITA' DI PACE DI SAN JOSE' DE APARTADO' ASSASSINATO LUIS EDUARDO GUERRA MEMBRO DEL CONSIGLIO Non possiamo dire nulla di più: il dolore ci colpisce tanto profondamente che possiamo solo piangere. Lo stato colombiano, come manifestazione della sua incredibile illegittimità, ha realizzato un altro massacro che bagna di sangue la nostra terra. L'esercito ha assassinato LUIS EDUARDO GUERRA GUERRA, di 35 anni di età, leader della comunità e membro del consiglio interno dall'inizio di questo processo; la sua compagna BELLANIRA AREIZA GUZMAN di 17 anni, alla quale si era unito solo pochi giorni fa; suo figlio DEINER ANDRÉS GUERRA di 11 anni che era stato ferito l'11 agosto del 2004 da una granata lasciata dall'esercito; ALFONSO BOLIVAR TUBERQUIA GRACIANO di 30 anni, leader di Mulatos e membro del consiglio di Pace della zona umanitaria di Mulatos; la sua compagna SANDRA MILENA MUÑOZ POZO di 24 anni e i suoi figli SANTIAGO TUBERQUIA MUÑOZ di 2 anni e NATALIA ANDREA TUBERQUIA MUÑOZ di 6 anni. LUIS EDUARDO GUERRA era uscito sabato 19 febbraio dalla sua casa in San José verso i suoi campi a Mulatos, a circa 7 ore da San José, per andare a raccogliere il cacao. Aveva in programma di ritornare lunedì 21. Però il lunedì verso le 11 di mattina è stato fermato da membri dell'XI Brigata dell'esercito presso il rio Mulatos. Luis Eduardo si trovava con la sua compagna Bellanira, suo figlio Deiner e un altro ragazzo, fratellastro di Luis Eduardo. L'esercito li ha minacciati dicendo che li avrebbe portati via per assassinarli. Al sentire queste cose, il fratellastro di Luis Eduardo è riuscito a scappare. Però LUIS EDUARDO, BELLANIRA e DEINER sono stati condotti da questo luogo della frazione di Mulatos fino a La Resbalosa, la frazione successiva. Qui sono stati portati alla casa del signor Alfonso Bolivar. Martedì 22, il fratellastro di Luis Eduardo che era riuscito a scappare dall'esercito, torna a cercarli, e nella casa di Alfonso Bolivar vede tracce di sangue, che segue fino a trovare, nelle vicinanze, i cadaveri fatti a pezzi. Questa terribile scoperta è stata effettuata dal giovane e da altre persone della frazione di Mulatos che erano uscite per cercare gli scomparsi. Questo è quanto siamo riusciti a chiarire fino a questo momento. Luis Eduardo, grande amico e grande leader, difensore dei diritti umani, fondatore della nostra comunità, da 5 anni delegato della comunità per il dialogo con lo Stato nella concertazione delle misure di tutela concesse alla comunità dalla Corte Interamericana di Diritti Umani, era stato invitato varie volte in Europa e Stati Uniti per condividere la sua esperienza. La sua morte ci causa un dolore indicibile, e le circostanze dell'assassinio suo e delle persone che erano con lui ci riempiono di rabbia e indignazione. Restano da chiarificare altri fatti a proposito di questo massacro. Ma questo comunicato è urgente perché vogliamo recuperare i corpi dei nostri amici. A questo scopo partirà una commissione di circa 300 persone verso la frazione di La Resbalosa, a 9 ore da San José. Il nostro senso di umanità ci richiede di farlo. Non possiamo lasciare che l'oblio e la crudeltà dello stato facciano sì che i nostri compagni siano abbandonati. Per questo lasciamo testimonianza alla storia e chiediamo la solidarietà nazionale e internazionale perché ci si pronunci contro questo fatto aberrante che colpisce tutta l'umanità. Chiediamo anche che si esiga allo stato colombiano il rispetto di questa commissione che andrà a recuperare i corpi lasciati da questo massacro. Crediamo che il terrore parli per se stesso. Luis Eduardo, il tuo ricordo, il tuo impegno, la tua chiarezza, la tua amicizia, ci danno forza nel dolore. Non rinunceremo ai nostri principi, a costo che lo stato, con i suoi paramilitari, ci uccida tutti. COMUNIDAD DE PAZ DE SAN JOSE DE APARTADO Febrero 24 de 2005 ---------------------------------------- Dichiarazione Pubblica Londra, 28 febbraio 2005 Noi integranti di Peace Brigades International Colombia vogliamo esprimere la nostra profonda costernazione e dolore di fronte all'assassinio di Luis Eduardo Guerra, riconosciuto leader della comunità di pace di San José de Apartadò (Antiochia, Colombia), e di altre sette persone tra cui donne e bambini. Il crudele massacro di questi civili è avvenuto tra il 21 e il 22 febbraio. PBI ha accompagnato Luis Eduardo fin dal suo arrivo in Urabà nel 1998. È stato uno dei leader comunitari che ha generato in noi più ammirazione per la chiarezza e la coerenza del suo discorso e per il suo deciso impegno a favore la pace e dei diritti umani, nonostante le sistematiche minacce di morte ricevute. Proprio a causa di queste minacce, Luis Eduardo era stato costretto ad abbandonare San José, e vi aveva fatto ritorno nel 2004 dopo più di due anni trascorsi come sfollato interno. PBI ha accompagnato la tristezza della sua partenza così come l'allegria del suo ritorno. Luis Eduardo Guerra ha rappresentato la comunità di pace nel suo dialogo con il governo e con lo Stato colombiano, con il corpo diplomatico accreditato in Colombia e con gli organismi nazionali e internazionali. Persone solidali, politici, giornalisti l'hanno conosciuto nei suoi viaggi in paesi come Germania, Italia, Olanda e Stati uniti. Secondo quanto riferiscono i comunicati della Comunità di pace e della Corporazione giuridica Libertà - entrambe accompagnate da PBI Colombia - testimoni presenti hanno confermato che il 21 febbraio, nelle vicinanza del rio Mulatos, Luis Eduardo Guerra, suo figlio, la compagna e altre persone sono state trattenute da uomini armati e in uniforme identificati come appartenenti alla brigata XI dell'esercito. Da lì sono stati condotti a una proprietà appartenente a Alfonso Bolivar Tuberquia, membro del consiglio di pace della frazione di Mulatos. Luis Eduardo Guerra, Alfonso Bolívar e i suoi familiari sono scomparsi da quel momento. Vari abitanti si sono recati il giorno seguente alla proprietà di Alfonso Bolivar Tuberquia, e hanno scoperto tracce di sangue e resti umani. Dal momento in cui è entrato in possesso di questa informazione, il Consiglio interno della Comunità di pace ha domandato agli organi competenti dello Stato che verificassero questa informazione. Il 25 febbraio la Comunità di pace di San Josè de Apartadò ha organizzato una commissione di verifica, alla quale sono stati invitati a partecipare vari organismi statali e ONG nazionali e internazionali. Questa commissione, di cui facevano parte un centinaio di persone della comunità, è partita a piedi da San José in direzione delle frazioni di Mulatos e La Resbalosa, accompagnata dalla Corporazione giuridica Libertà, da Peace Brigades Internationali, dal Movimento internazionale di Riconciliazione e da Concern America. Sono giunti alla zona in elicottero anche funzionari della Fiscalia Generale della nazione e delle Procuradoria Nazionale. La commissione ha realizzato l'esumazione da una fossa nella proprietà di Alfonso Bolivar Tuberquia, dove ha trovato i cadaveri di tre adulti e due bambini di 6 e 2 anni. Più tardi sono stati trovati altri tre cadaveri (due adulti e un bambino di 11 anni) nelle vicinanze della frazione di La Resbalosa. Membri della comunità li hanno riconosciuti come Luis Eduardo Guerra e la sua famiglia. Il primo recava segni di tortura. In entrambi i luoghi PBI era presente. Questo massacro si iscrive nei costanti attacchi che la Comunità di pace di San José di Apartadò ha affrontato fin dal 1997, l'anno della sua fondazione, con un risultato di più di 130 omicidi, che al giorno d'oggi restano ancora nell'impunità. È sconcertante che una comunità con un simile riconoscimento internazionale, che gode delle misure di prevenzione e sicurezza concesse dalla Corte Interamericana dei Diritti Umani, e per la quale la Corte costituzionale colombiana nel marzo del 2004 ha richiesto misure di protezione effettiva, subisca un attacco di simile crudeltà e la perdita di uno dei suoi leader storici. Ancora una volta Peace Brigades International chiede protezione per la gente della Comunità di pace di San José de Apartadò e per le organizzazioni colombiane che appoggiano la comunità. Come miglior forma di prevenzione contro futuri attacchi, confidiamo in una investigazione esauriente attraverso la quale si chiariscano i fatti occorsi e si prendano le misure pertinenti. Facciamo questa dichiarazione pubblica straordinaria, al di fuori dei nostri procedimenti abituali, data la gravità dei fatti. Reiteriamo il nostro impegno con il progetto della Comunità di pace di San Josè de Apartadò e la accompagniamo nel suo lutto. È nostra volontà trasformare in memoria e forza la profonda tristezza che oggi ci avvolge. Peace Brigades International - Colombia --------------------------------
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