rassegna stampa: colombia - assassinato il leader di San J osé



Vi giriamo una comunicazione che abbiamo ricevuto sulla tragica situazione
delle comunità contadine in Colombia. Ancora una volta l'esercito regola il
conflitto,
nell'intento di minimizzare la capacità delle comunità di base di
organizzarsi in autonomia,
massacrandone i contadini.
a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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Cari amici, il 21 febbraio è stato assassinato in Colombia Luis Eduardo
Guerra, uno dei leader storici della comunità di pace di San José de
Apartadò, in Urabà, nel nord del Paese.

La comunità di pace di san jose rappresenta un nucleo di persone che hanno
scelto un cammino molto complicato e coraggioso nella durissima situazione
del confliitto colombiano. Ha scelto la strada del rifiuto della guerra e
della violenza, e ha rivendicato con forza il diritto alle terre che gli
attori armati le avevano sottratto. A causa di ciò ha vissuto una storia
travagliata, fatta di soprusi subiti dallo stesso esercito nazionale della
colombia, dai paramilitari e dalla guerriglia. Che le sono costati un grande
tributo in vite umane.
Per questo da sette anni, oltre ad essere stata riconosciuta come vittima
dalla Corte Interamericana dei Diritti Umani, che ha prescritto al governo
colombiano di assumere delle misure che possano garantire la sicurezza della
comunità (misure che di fatto il governo non ha mai assunto), oltre a questo
- dicevo -, da circa sette anni è accompagnata da peace brigades
international.

vi allego qui il comunicato ufficiale emesso dalla comunità, e quello emesso
ieri da Peace Brigades International, l'organizzazione internazionale che da
7 anni sta accompagnando il percorso della comunità

L'ESERCITO REALIZZA UN MASSACRO CONTRO LA COMUNITA' DI  PACE DI SAN JOSE' DE
APARTADO'
ASSASSINATO LUIS EDUARDO GUERRA MEMBRO DEL CONSIGLIO
Non possiamo dire nulla di più: il dolore ci colpisce  tanto profondamente
che possiamo solo piangere. Lo  stato colombiano, come manifestazione della
sua  incredibile illegittimità, ha realizzato un altro  massacro che bagna
di sangue la nostra terra.  L'esercito ha assassinato LUIS EDUARDO GUERRA
GUERRA,  di 35 anni di età, leader della comunità e membro del  consiglio
interno dall'inizio di questo processo; la  sua compagna BELLANIRA AREIZA
GUZMAN di 17 anni, alla  quale si era unito solo pochi giorni fa; suo figlio
DEINER ANDRÉS GUERRA di 11 anni  che era stato ferito  l'11 agosto del 2004
da una granata lasciata  dall'esercito; ALFONSO BOLIVAR TUBERQUIA GRACIANO
di  30 anni, leader di Mulatos e membro del consiglio di  Pace della zona
umanitaria di Mulatos; la sua compagna  SANDRA MILENA MUÑOZ POZO di 24 anni
e i suoi figli  SANTIAGO TUBERQUIA MUÑOZ di 2 anni e NATALIA ANDREA
TUBERQUIA MUÑOZ di 6 anni.  LUIS EDUARDO GUERRA era uscito sabato 19
febbraio  dalla sua casa in San José verso i suoi campi a  Mulatos, a circa
7 ore da San José, per andare a  raccogliere il cacao. Aveva in programma di
ritornare  lunedì 21. Però il lunedì verso le 11 di mattina è  stato fermato
da membri dell'XI Brigata dell'esercito  presso il rio Mulatos. Luis Eduardo
si trovava con la  sua compagna Bellanira, suo figlio Deiner e un altro
ragazzo, fratellastro di Luis Eduardo. L'esercito li  ha minacciati dicendo
che li avrebbe portati via per  assassinarli. Al sentire queste cose, il
fratellastro  di Luis Eduardo è riuscito a scappare. Però LUIS  EDUARDO,
BELLANIRA e DEINER sono stati condotti da  questo luogo della frazione di
Mulatos fino a La  Resbalosa, la frazione successiva. Qui sono stati
portati alla casa del signor Alfonso Bolivar.   Martedì 22, il fratellastro
di Luis Eduardo che era  riuscito a scappare dall'esercito, torna a
cercarli, e  nella casa di Alfonso Bolivar vede tracce di sangue,  che segue
fino a trovare, nelle vicinanze, i cadaveri  fatti a pezzi. Questa terribile
scoperta è stata  effettuata dal giovane e da altre persone della  frazione
di Mulatos che erano uscite per cercare gli  scomparsi.   Questo è quanto
siamo riusciti a chiarire fino a  questo momento. Luis Eduardo, grande amico
e grande  leader, difensore dei diritti umani, fondatore della  nostra
comunità, da 5 anni delegato della comunità per  il dialogo con lo Stato
nella concertazione delle  misure di tutela concesse alla comunità dalla
Corte  Interamericana di Diritti Umani, era stato invitato  varie volte in
Europa e Stati Uniti per condividere la  sua esperienza. La sua morte ci
causa un dolore  indicibile, e le circostanze dell'assassinio suo e  delle
persone che erano con lui ci riempiono di rabbia  e indignazione.  Restano
da chiarificare altri fatti a proposito di  questo massacro. Ma questo
comunicato è urgente perché  vogliamo recuperare i corpi dei nostri amici. A
questo  scopo partirà una commissione di circa 300 persone  verso la
frazione di La Resbalosa, a 9 ore da San  José. Il nostro senso di umanità
ci richiede di farlo.  Non possiamo lasciare che l'oblio e la crudeltà dello
stato facciano sì che i nostri compagni siano  abbandonati. Per questo
lasciamo testimonianza alla  storia e chiediamo la solidarietà nazionale e
internazionale perché ci si pronunci contro questo  fatto aberrante che
colpisce tutta l'umanità.  Chiediamo anche che si esiga allo stato
colombiano il  rispetto di questa commissione che andrà a recuperare  i
corpi lasciati da questo massacro.   Crediamo che il terrore parli per se
stesso. Luis  Eduardo, il tuo ricordo, il tuo impegno, la tua  chiarezza, la
tua amicizia, ci danno forza nel dolore.  Non rinunceremo ai nostri
principi, a costo che lo  stato, con i suoi paramilitari, ci uccida tutti.

 COMUNIDAD DE PAZ DE SAN JOSE DE APARTADO   Febrero 24 de 2005
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Dichiarazione Pubblica
Londra, 28 febbraio 2005
Noi integranti di Peace Brigades International Colombia vogliamo esprimere
la nostra profonda costernazione e dolore di fronte all'assassinio di Luis
Eduardo Guerra, riconosciuto leader della comunità di pace di San José de
Apartadò (Antiochia, Colombia), e di altre sette persone tra cui donne e
bambini. Il crudele massacro di questi civili è avvenuto tra il 21 e il 22
febbraio.
PBI ha accompagnato Luis Eduardo fin dal suo arrivo in Urabà nel 1998. È
stato uno dei leader comunitari che ha generato in noi più ammirazione per
la chiarezza e la coerenza del suo discorso e per il suo deciso impegno a
favore la pace e dei diritti umani, nonostante le sistematiche minacce di
morte ricevute. Proprio a causa di queste minacce, Luis Eduardo era stato
costretto ad abbandonare San José, e vi aveva fatto ritorno nel 2004 dopo
più di due anni trascorsi come sfollato interno. PBI ha accompagnato la
tristezza della sua partenza così come l'allegria del suo ritorno.
Luis Eduardo Guerra ha rappresentato la comunità di pace nel suo dialogo con
il governo e con lo Stato colombiano, con il corpo diplomatico accreditato
in Colombia e con gli organismi nazionali e internazionali. Persone
solidali, politici, giornalisti l'hanno conosciuto nei suoi viaggi in paesi
come Germania, Italia, Olanda e Stati uniti.
Secondo quanto riferiscono i comunicati della Comunità di pace e della
Corporazione giuridica Libertà - entrambe accompagnate da PBI  Colombia -
testimoni presenti hanno confermato che il 21 febbraio, nelle vicinanza del
rio Mulatos, Luis Eduardo Guerra, suo figlio, la compagna e altre persone
sono state trattenute da uomini armati e in uniforme identificati come
appartenenti alla brigata XI dell'esercito. Da lì sono stati condotti a una
proprietà appartenente a Alfonso Bolivar Tuberquia, membro del consiglio di
pace della frazione di Mulatos.
Luis Eduardo Guerra, Alfonso Bolívar e i suoi familiari sono scomparsi da
quel momento. Vari abitanti si sono recati il giorno seguente alla proprietà
di Alfonso Bolivar Tuberquia, e hanno scoperto tracce di sangue e resti
umani. Dal momento in cui è entrato in possesso di questa informazione, il
Consiglio interno della Comunità di pace ha domandato agli organi competenti
dello Stato che verificassero questa informazione.
Il 25 febbraio la Comunità di pace di San Josè de Apartadò ha organizzato
una commissione di verifica, alla quale sono stati invitati a partecipare
vari organismi statali e ONG nazionali e internazionali. Questa commissione,
di cui facevano parte un centinaio di persone della comunità, è partita a
piedi da San José in direzione delle frazioni di Mulatos e La Resbalosa,
accompagnata dalla Corporazione giuridica Libertà, da Peace Brigades
Internationali, dal Movimento internazionale di Riconciliazione e da Concern
America. Sono giunti alla zona in elicottero anche funzionari della Fiscalia
Generale della nazione e delle Procuradoria Nazionale.
La commissione ha realizzato l'esumazione da una fossa nella proprietà di
Alfonso Bolivar Tuberquia, dove ha trovato i cadaveri di tre adulti e due
bambini di 6 e 2 anni. Più tardi sono stati trovati altri tre cadaveri (due
adulti e un bambino di 11 anni) nelle vicinanze della frazione di La
Resbalosa. Membri della comunità li hanno riconosciuti come Luis Eduardo
Guerra e la sua famiglia. Il primo recava segni di tortura. In entrambi i
luoghi PBI era presente.
Questo massacro si iscrive nei costanti attacchi che la Comunità di pace di
San José di Apartadò ha affrontato fin dal 1997, l'anno della sua
fondazione, con un risultato di più di 130 omicidi, che al giorno d'oggi
restano ancora nell'impunità.
È sconcertante che una comunità con un simile riconoscimento internazionale,
che gode delle misure di prevenzione e sicurezza concesse dalla Corte
Interamericana dei Diritti Umani, e per la quale la Corte costituzionale
colombiana nel marzo del 2004 ha richiesto misure di protezione effettiva,
subisca un attacco di simile crudeltà e la perdita di uno dei suoi leader
storici.
Ancora una volta Peace Brigades International chiede protezione per la gente
della Comunità di pace di San José de Apartadò e per le organizzazioni
colombiane che appoggiano la comunità. Come miglior forma di prevenzione
contro futuri attacchi, confidiamo in una investigazione esauriente
attraverso la quale si chiariscano i fatti occorsi e si prendano le misure
pertinenti.
Facciamo questa dichiarazione pubblica straordinaria, al di fuori dei nostri
procedimenti abituali, data la gravità dei fatti. Reiteriamo il nostro
impegno con il progetto della Comunità di pace di San Josè de Apartadò e la
accompagniamo nel suo lutto. È nostra volontà trasformare in memoria e forza
la profonda tristezza che oggi ci avvolge.
Peace Brigades International - Colombia
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