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rassegna stampa: Approvata la legge sulla coesistenza delle coltivazioni OGM, convenzionali e biologiche
- Subject: rassegna stampa: Approvata la legge sulla coesistenza delle coltivazioni OGM, convenzionali e biologiche
- From: "Altragricoltura" <altragrico at italytrading.com>
- Date: Thu, 27 Jan 2005 20:19:00 +0100
a cura di AltrAgricoltura Nord Est ------------------------------------- tratto da "Corriere.It" - 26 gennaio 2005 Il Senato licenzia il decreto. Sì alle colture ogm. Ma la data non c’è. Approvata la legge, nessun termine alla moratoria delle Regioni. Il ministro Alemanno: abbiamo evitato il caos ROMA - Nelle campagne italiane si potranno coltivare semi biotec. Ma con molti limiti, pesanti sanzioni anche penali per gli agricoltori che non rispettano le regole e non prima che le singole Regioni abbiano approvato i rispettivi piani locali. Col voto del Senato, il Parlamento ha licenziato ieri sera il decreto sulla coesistenza tra coltivazioni tradizionali, transgeniche e biologiche. Si parla di piante per la produzione, non di alimenti già confezionati o finiti (ad esempio le farine di soia), già in commercio. PRIMA LEGGE - Il provvedimento conquista così sul filo di lana la sofferta conversione in legge dello Stato. La prima in materia. Ma passerà del tempo, forse anni, prima che le piante della discordia possano davvero germogliare sui terreni della Penisola. Il testo infatti è passato tale e quale lo aveva modificato la settimana scorsa la Camera ed è molto rigoroso. Non è previsto un termine per la moratoria anti Ogm (il voto dei deputati aveva fatto saltare quello del 31 dicembre 2005) che in teoria potrebbe continuare ad oltranza. L’unico vincolo è un ordine del giorno proposto da Maurizio Ronconi, Udc, presidente commissione Agricoltura del Senato, che impegna il governo a sostituirsi alle Regioni se entro quest’anno non prepareranno piani tecnici. REGIONI OGM FREE - Sono scontate altre battaglie. Basti pensare che ben 14 governi regionali si sono dichiarati «Ogm free», sia pur in contraddizione con la normativa Ue, che non prevede l’esistenza di isole all’interno di uno stesso Paese. La via si allunga dal Piemonte alla Sicilia. Appare illogico aspettarsi un accordo in tempi brevi. Per il momento dunque le varietà di soia e mais modificato restano fuori dalla porta. ALEMANNO - La legge si ispira a principi di prudenza sempre rivendicati dal ministro dell’Agricoltura, Gianni Alemanno, che anche ieri, nella dichiarazione di voto, ha lanciato l’allarme: «Non votare il provvedimento sarebbe come gettare le campagne italiane nel caos perché non verrebbero garantite la libertà di scelta degli imprenditori e la netta separazione tra i diversi tipi di semina». E poi: «Sarà il mercato a decidere il futuro dei prodotti agricoli transgenici, ma il governo garantirà la separazione delle filiere a tutela dell’agricoltura tradizionale». COESISTENZA - Gli Ogm non potranno essere utilizzati se le Regioni non si saranno dotate dei piani di coesistenza, con separazione netta tra i tre tipi di semina: transgeniche, tradizionali e biologiche. La Camera, rispetto al testo originario varato dal governo due mesi e mezzo fa, ha inasprito le sanzioni a carico degli agricoltori che non rispettano le norme. Raddoppiata la pena pecuniaria da 2.500-25.000 euro a 5.000-50.000. Si rischia di finire in carcere uno o due anni. COMMENTI - «C’è amarezza e dispiacere perché non abbiamo avuto tempo per il dibattito», commenta Ronconi. Dall’opposizione si alza la voce di Loredana De Petris, dei Verdi, che hanno dichiarato voto contrario: «Non interrompiamo la battaglia per difendere le ragioni di tanti consumatori e agricoltori che pretendono un’Italia libera da Ogm. La coesistenza sarebbe un danno irreparabile». Profonda insoddisfazione in Assobiotec, l’ associazione delle aziende biotecnologiche: «Legge oscurantista. Introduce una moratoria a tempo indeterminato per prodotti sicuri e autorizzati al commercio in tutta Europa da anni», critica il presidente Roberto Gradnik. Favore dal mondo agricolo. Per Giuseppe Politi, presidente della confederazione Cia, «finalmente si chiude la prima partita. Mi auguro che le Regioni rispettino gli adempimenti. La libertà degli imprenditori che scelgono la tradizione e la qualità va tutelata». Paolo Bedoni, leader di Coldiretti, è sulla stessa linea: «Un atto di responsabilità del Parlamento nei confronti di imprese e cittadini». (Margherita De Bac) --------------------------------------
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