rassegna stampa: UNGHERIA: I PREZZI DEI PRODOTTI AGRICOLI IN CALO



Brusco risveglio per gli agricoltori Ungheresi. Mai come nel mondo della
globalizzazione ha trovato migliore concretizzazione il detto:"tutto il
mondo è paese". L'Ungheria non ha fatto in tempo a mettere piede dentro la
comunità europea che già la sua agricoltura vive la stessa crisi della
nostra: mancanza di reddito alla produzione! Eppure gli avevano raccontato
che avrebbero avuto il ricco mercato europeo a disposizione per vendere al
miglior prezzo la loro produzione agricola... La realtà è che i prezzi alla
produzione vengono sempre più compressi verso il basso in un processo che
sempre più, a livello planetario, favorisce solo le società di distribuzione
e la rendita finanziaria.
a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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tratto da "Green Planet" - 17/01/05

UNGHERIA: I PREZZI DEI PRODOTTI AGRICOLI IN CALO
Si era promesso miglior reddito agli agricoltori con l'ingresso nella UE, ma
è calato del 13.2%...
(ICE) - ROMA, 11 GEN - Nel periodo gennaio-novembre 2004 i prezzi di
produzione dei prodotti agricoli si sono ridotti mediamente del 3,9%
rispetto allo stesso periodo del 2003.
Il comunicato della KSH (Ufficio Centrale di Statistica) ribadisce che i
prezzi di produzione dei prodotti ortofrutticoli sono calati notevolmente
(11,1%), mentre quelli dei prezzi dei prodotti animali sono aumentati
(3,8%).
Di conseguenza, i redditti degli operatori del settore sono calati del 13,2%
nei primi undici mesi del 2004.
Ice Budapest, 11 gennaio 2005

e l´annata dava
un raccolto buono metteva da parte anche qualche soldo, se il raccolto era
scarso ci campava la famiglia, ma spese ne aveva ben poche».

Poi cosa è successo?
«Con l´avvento della "rivoluzione verde" (vedi sotto), i contadini sono
stati costretti a comprare le sementi perché le varietà più richieste dal
mercato sono ibride. E con le sementi hanno dovuto comperare i fertilizzanti
chimici per competere in produttività, diserbanti e antiparassitari chimici
per controllare le massicce infestazioni che accompagnano le monocolture.
Sono entrati così in un ciclo di spese. Il contadino non ha soldi e deve
quindi chiedere prestiti alle banche, ma per ripagare i debiti è necessario
che il raccolto sia buono. In questi ultimi quattro anni, in gran parte del
sud dell´India su otto raccolti ne sono andati persi completamente cinque e
gli altri sono stati scarsi. Migliaia di contadini indebitati hanno finito
per togliersi la vita, un fatto che ha avuto una grande eco sui giornali
locali. C´è gente che si è suicidata per un debito corrispondente a 500
euro».

Sembra incredibile...
«Per la cultura tradizionale indiana l´indebitamento è una grave macchia al
proprio onore. Ma al di là dei casi estremi, il risultato è comunque un
ulteriore impoverimento delle classi più povere. Si passa dalla povertà,
cioè dalla scarsità di mezzi, alla miseria, cioè all´assenza del necessario.