rassegna stampa: RITIRATO L'OLIO OGM "GIUSTO"



La "Casa Olearia Italiana" comunica la decisione di ritirare dal commercio
la sua produzione di Olio di Soia OGM "Giusto" questo succede anche grazie
ai più di 1.000 cittadini che hanno inviato E-mail di protesta all'azienda
utilizzando il form di Greenpeace.
a cura di AltrAgricoltura Nord Est
-----------------------------------
tratto da Green Planet - 15/12/04
RITIRATO L'OLIO OGM
A dieci giorni dalla segnalazione, "Casa Olearia Italiana" cessa la vendita
del primo prodotto OGM a l'italienne. Ma è già pronto il secondo...
Lanciato e subito ritirato.
Il primo alimento ottenuto da materie prime OGM messo in commercio in Italia
è un olio di semi di soia originaria delle Americhe, raffinato in Italia e
proposto con il marchio "Giusto" a 89 centesimi il litro.
A produrlo è un'industria specializzata nella raffinazione di oli
alimentari, la "Casa Olearia Italiana" di Monopoli (Bari), che, a pochi
giorni dal lancio, ha fatto marcia indietro ritirando il prodotto dal
mercato "solo per evitare strumentalizzazioni".
La messa in vendita dell'olio OGM, infatti, ancorchè lecita e rispettosa dei
regolamenti UE, è stata contestata da organizzazioni anti-OGM, mentre
Coldiretti ha invitato i consumatori ad essere guardinghi al momento
dell'acquisto di un prodotto alimentare "controllando con attenzione cosa
viene riportato in etichetta".
Per Piero Gonnelli, presidente nazionale dei frantoiani (Aifo) e titolare
del Santa Tea di Reggello, il più antico oleificio di extravergine d'oliva
italiano (risale al 1585), "il problema vero della questione non è tanto
l'olio di semi OGM, ma il fatto che le autorità abbiano permesso tali
produzioni senza avere fatto in generale molta ricerca e sperimentazione".
Ma per il direttore tecnico e biologo dell'azienda barese, Mario Renna, "i
contestatori hanno preso un grosso abbaglio, poichè l'olio in questione è,
sì, ottenuto da semi di soia geneticamente modificati, ma l'olio in quanto
tale è assolutamente privo di OGM e del tutto simile agli altri oli di
semi".
E aggiunge: "L'olio di semi di soia Giusto è conforme al regolamento CE
1830/2003, per cui se qualcuno vuole contestare si rivolga nelle sedi
opportune. Il nostro prodotto è il risultato di un processo di raffinazione
di oli grezzi importati e ottenuti da semi di soia OGM. Una volta raffinato,
questo prodotto viene messo in commercio alla pari degli altri oli che
raffiniamo".
Per inciso, la "Casa Olearia Italiana" è controllata dal Gia, gruppo di
raffinanazione oli tra i maggiori in Europa che fa capo alla famiglia
Marseglia: 2 stabilimenti, 250 dipendenti, un milione di quintali di olio
raffinato per circa 500 milioni di euro di fatturato.
Il Sole 24 ore
----------

CASA OLEARIA ITALIANA: "L'OLIO OGM SARÀ TOLTO DA LISTINO"
14/12/2004 - La società “Casa olearia italiana” con sede a Monopoli (BA) ha
annunciato di aver ritirato dal mercato l’olio di semi di soia geneticamente
modificati “vista l' esigua quantità richiesta e prodotta, onde evitare
qualunque strumentalizzazione”.
La società sottolinea che l'olio “é conforme al regolamento Cee 1830/2003 e
perfettamente idoneo a un uso alimentare; tale olio viene confezionato su
commissione di distributori che ne fanno richiesta per rifornire i propri
supermercati”.
Il seme Ogm - specifica nella nota la società pugliese – “non si coltiva né
nel Parco degli ulivi né in Italia, ma negli Stati Uniti, in Brasile, in
Argentina ed in altre zone minori. L' olio ottenuto dai semi Ogm non
contiene materiale genetico, quali frammenti di Dna e proteine; per questo
motivo é perfettamente uguale all' olio ottenuto da semi convenzionali”.
“Non siamo certamente noi – aggiunge la società - a dover difendere il
consumo e l' utilizzo di tale olio, infatti noi consigliamo di utilizzare
olio extravergine di oliva italiano, che è senz'altro il miglior condimento
da noi conosciuto, ma, come per i vini, che costano da 1 a 100 euro a
bottiglia, per salvaguardare il potere di acquisto dei consumatori, è
necessario che un prodotto, dagli stessi requisiti nutrizionali, possa
essere venduto ad un prezzo nettamente inferiore. Importante è quindi
demandare al consumatore finale la scelta consapevole sul prodotto da
acquistare”.
Movimento difesa del cittadino
-----------------

MA ATTENZIONE, È SEGNALATO UN ALTRO OLIO OGM!
Federica Ferrario, responsabile della campagna OGM di Greenpeace dice “Siamo
soddisfatti, ma non possiamo abbassare la guardia. Oltre a continuare a
monitorare se l’olio Giusto stia scomparendo effettivamente dagli scaffali,
i nostri detective hanno trovato in commercio un altro olio etichettato OGM.
Si tratta dell’olio di semi di mais “Ferrara”, venduto sempre in un
supermercato pugliese, il Carrefour di Bari”.
Nel suo sito l'azienda Michele Ferrara & c., dichiara di dare continuazione
all'antica esperienza di famiglia, consolidando in un unico obiettivo, due
strategie: "Rispetto della tradizione, elevata tecnologia."
Rinnoviamo l’invito a diventare detective degli OGM e a segnalare il
rinvenimento di prodotti etichettati OGM.
Come dice Federica, “I consumatori hanno una grande responsabilità, quella
di continuare ad affermare a gran voce il diritto di non mangiare OGM. Se il
primo olio transgenico è stato ritirato dai supermercati si deve proprio a
loro”

---------

I CACCIATORI DI OLIO OGM
«Lo vuole Dop o Ogm?».
È la domanda che un giorno il salumiere potrebbe rivolgere al consumatore
d´olio pugliese.
Proprio mentre l´extravergine "Terre tarantine" ottiene il riconoscimento,
in Gazzetta ufficiale, della denominazione d´origine protetta, rispunta,
infatti, nei supermercati l´olio geneticamente modificato.
A denunciarlo è Greenpeace: l´organizzazione ecologista non ha fatto in
tempo a cantare "vittoria" - il ritiro dal commercio dell´olio di semi di
soia da parte della Casa olearia italiana di Monopoli, preoccupata per le
"strumentalizzazioni" e per le migliaia di email di protesta, che già lancia
un nuovo allarme.
«I nostri detective, spiega Federica Ferrario, hanno trovato in commercio un
altro olio di semi etichettato Ogm, venduto sempre in un supermercato
pugliese».
In tutto questo non c´è nulla di illegale: la legge italiana adesso consente
la vendita di prodotti provenienti da semi manipolati. Ma è anche normale
che gli agricoltori della Coldiretti esultino per «il ritiro dal mercato del
primo e unico alimento Ogm commercializzato sugli scaffali», una conferma
che «il biotech non trova spazio neanche nelle tavole degli italiani».
Figuriamoci in quelle dei pugliesi. Che di olio un pochino se ne intendono.
Repubblica
Il sole 24 ore, 14 dicembre 2004
Movimento difesa del cittadino, 14 dicembre 2004
Gazzetta del mezzogiorno, 14 dicembre 2004
Greenpeace, 14 dicembre 2004
Repubblica Bari, 15 dicembre 2004