rassegna stampa: INDIA: LA GRANDE PATTUMIERA DEL MONDO



a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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tratto da "Green Planet" - 13/12/04
INDIA: LA GRANDE PATTUMIERA DEL MONDO
Vandana Shiva punta il dito contro le politiche di liberalizzazione e
privatizzazione del commercio agricolo che porta all'umento dei costi
produttivi ed al crollo dei prezzi dei prodotti agricoli. L'India è stata
letteralmente inondata di granate e razzi inesplosi ed esplosi provenienti
dall'Iraq e dall'Afghanistan e destinati al riciclaggio come rottami
metallici nel momento stesso in cui la sua industria del ferro e dell'
acciaio viene distrutta dalle politiche di liberalizzazione e
privatizzazione dei commerci.
Quanto è accaduto nel settore del ferro e dell'acciaio sta accadendo anche
nel settore dell'agricoltura. Il governo sta rapidamente attuando politiche
volte a liberalizzare il commercio agricolo e che stanno uccidendo i nostri
agricoltori e distruggendo la nostra agricoltura. Oltre 25.000 contadini si
sono tolti la vita quando si sono trovati preda dei debiti a seguito del
lievitare dei costi di produzione e del crollo dei prezzi dei prodotti
agricoli. E nel momento stesso in cui le granate vengono importate come
rottami metallici mentre l'industria del ferro e dell'acciaio viene
deliberatamente distrutta, gli organismi geneticamente modificati (Ogm) - l'
equivalente in agricoltura delle granate inesplose - vengono introdotti
malgrado il loro costo elevato per i contadini e gli alti rischi per l'
ambiente.
Nei due anni in cui è stata piantata la prima coltura geneticamente
modificata, il cotone Bt (cotone geneticamente modificato con il Bacillus
thuringiensis, ndt), la resa è stata inferiore alla norma. Non di meno il
governo - il Partito del Congresso al pari del BJP (Bharatiya Janata Party,
ndt) prima di lui - ripete il ritornello falso dei raccolti elevati e del
fatto che gli Ogm sono necessari per risolvere il problema della fame.
Sono appena tornata da un viaggio nell'Uttaranchal, in zone nelle quali si
conservano i semi e si pratica l'agricoltura organica. Aziende agricole a
input zero producono oltre tre tonnellate di riso greggio o oltre cinque
tonnellate di amaranto, di dagussa e di caiano o oltre 15 tonnellate di
frutta - guaiavi, banane, aranci, limette, pompelmi, manghi - per acro.
Al contrario, per quanto riguarda il cotone Bt, a fronte di un raccolto
promesso di una tonnellata e mezzo, la resa è stata di appena 200
chilogrammi. E i contadini invece di vedere incrementato il loro reddito di
220 dollari per acro hanno subito perdite per 130 dollari l'acro.
Al cospetto del crescente numero di suicidi tra i contadini indebitati e del
fallimento sempre più marcato delle colture a causa di semi non
sperimentati, inadatti e non necessari venduti dalle multinazionali il cui
solo obiettivo è quello di metterci in una situazione di dipendenza per
quanto riguarda le sementi, il governo - qualunque governo responsabile -
dovrebbe porre fine alla vendita di semi geneticamente modificati.
Gli Ogm sono un modo sicuro per distruggere la nostra sovranità e democrazia
in materia di semi. Invece delle migliaia di colture di cui ci nutriamo, la
nostra agricoltura verrà ridotta ai soli quattro raccolti geneticamente
modificati attualmente commercializzati su scala significativa: soia, mais,
cotone e canola.
Invece delle caratteristiche di resistenza alla siccità, di resistenza alle
inondazioni, di resistenza alla salinità, invece dell'aroma e del gusto,
invece delle caratteristiche nutrizionali e sanitarie per le quali i nostri
contadini hanno selezionato centinaia di migliaia di varietà, gli Ogm hanno
solamente due caratteristiche: resistenza agli erbicidi e presenza delle
tossine Bt.
Entrambe le caratteristiche incrementano i livelli di tossine nei nostri
alimenti e nell'agricoltura. Entrambe non sono sostenibili in quanto invece
di controllare le erbacce e gli insetti nocivi, creano "super erbacce" e
"super insetti nocivi".
Invece di 600 milioni di donne indiane che tenendo i semi nelle loro mani li
risparmiano e li selezionano con cura e intelligenza, una multinazionale, la
Monsanto, diventa "proprietaria" dei nostri semi, spesso tramite la
bio-pirateria - come nel caso del brevetto EP 445929 su una varietà di
frumento indiana concesso dall'Ufficio Europeo Brevetti ma revocato lo
scorso ottobre come era già accaduto in precedenti casi di bio-pirateria con
il neem e il basmati - impoverendo contadini già poveri che si vedono
costretti a pagare i diritti per i semi o minacciando di multarli per furto
di proprietà intellettuale dopo che la Monsanto ha diffuso i suoi geni
tossici mediante impollinazione - come è accaduto a Percy Schemiser, un
agricoltore canadese citato in giudizio dalla Monsanto per violazione di
brevetto quando il suo campo e' stato contaminato con la canola della
Monsanto "pronta al raccolto" che ha rovinato la purezza della sua
coltivazione.
La dittatura dei semi e l'imperialismo genetico sono stati respinti dalla
maggior parte dei Paesi. In appena quattro Paesi si trova il 94% di tutti i
semi geneticamente modificati piantati.
La scrittrice Vandana Shiva e' stata artefice di una campagna internazionale
per le donne e l'ambiente. Ha ricevuto nel 1993 il Right Livelihood Award.
"L'Unita" - 6 dicembre 2004
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