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farmaci a pagamento
- Subject: farmaci a pagamento
- From: Segreteria di Redazione SSNV <redazione at scienzavegetariana.it>
- Date: Sat, 11 Dec 2004 15:12:43 +0100
Gentile Redazione, facendo seguito a quanto trasmesso nel corso della trasmissione "mi manda rai 3" di mercoledì 8 dicembre 2004, vi inviamo il seguente articolo sull'argomento "farmaci e mutua". Restando a Vostra disposizione per eventuali chiarimenti, porgiamo distinti saluti. Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana, SSNV-ONLUS www.scienzavegetariana.it -------------------------------------------------------------------------------------------------------- Farmaci per ridurre colesterolo e trigliceridi a pagamento? Come potremmo non averne più bisogno. Interventi di riduzione drastica dei livelli di colesterolo sono riconosciuti sempre più come l'obbiettivo terapeutico e il cardine di prevenzione, arresto e regressione della malattia coronarica. Ma nelle strategie applicabili per la riduzione del rischio coronarico, la moderazione uccide. Se infatti non vengono enfatizzate, come consigliato da autorevoli organizzazioni internazionali (NCEP, National Cholesterol Education Program, e AHA, American Heart Association) le modificazioni di alcune abitudini dello stile di vita (TLC, Therapeutic Lifestyle Changing), quali dieta, esercizio fisico e fumo, come intervento di prima scelta nella riduzione del rischio coronarico, e ci si limita a prescrivere farmaci per ridurre i livelli di colesterolo, allora ci si deve anche "accontentare" di considerare "auspicabili" livelli di colesterolo al di sotto di 190-200 mg/dL: ma questi livelli, ancora troppo elevati, espongono troppi soggetti a rischio di infarto cardiaco. Sappiamo infatti che nel Framingham Study, il più famoso studio di popolazione per l'individuazione dei fattori di rischio cardiovascolare, ben il 35% dei soggetti colpiti da infarto cardiaco aveva valori di colesterolo compresi tra 160 ed 200 mg/dL. In molte popolazioni del mondo, inoltre, i livelli di colesterolo sono inferiori al 150 mg/dL, ed in queste popolazioni l'incidenza di eventi cardiaci è ridottissima. Ci si può quindi aspettare che questi farmaci non siano efficaci, come riportato, nella prevenzione primaria, in quanto non sono in grado di fare -da soli-, il miracolo. Per quanto riguarda i trigliceridi elevati nel sangue (ipertrigliceridemia), poi, il trattamento di questa malattia viene effettuato con farmaci a base di oli di pesce, ricchi di acidi grassi omega-3. Inoltre, la cultura dominante ha convinto tutti che questi acidi grassi essenziali, protettivi per il cuore, siano presenti esclusivamente nel pesce, e che quindi mangiare pesce sia "obbligatorio" per chi tenga alla salute cardiovascolare. Ma quello che questi informatori non dicono, è che sebbene alcuni pesci costituiscano un'ottima fonte di questi acidi grassi, il rischio di inquinamento da metalli pesanti, in primis il mercurio, può inficiare i vantaggi sulla salute, cardiovascolare e generale, dell'assunzione di pesce. Non dicono, inoltre, che esistono valide alternative al pesce e ai suoi oli, in quanto questi acidi grassi si possono trovare in abbondanza anche nelle alghe, nella frutta secca e nei semi oleaginosi e nei loro oli. E, cosa ancor più grave non dicono (perché forse non lo sanno o non si sono mai posti il problema) che, ad esempio, il farmaco a base di questi olii, le capsule di olio di pesce, a parità di quantità di principio attivo viene a costare 50 volte di più dell'olio di semi di lino, l'olio vegetale in assoluto più ricco di acidi grassi omega-3 (0.027 Euro contro 1.29 Euro per 1 grammo di omega-3). I costi per questi farmaci ormai, dopo le ultime modifiche al Prontuario Terapeutico, ricadono su molti dei pazienti stessi, ai quali non è stata fornita alcuna informazione per alternative valide. Il modello dominante a cui ci hanno condizionati, con il paradigma "malattia-pillola" o "malattia-bisturi", sta evolvendo verso quello "malattia-pillola-conto da pagare" e "malattia-bisturi-conto da pagare". Ma si può evitare che questo accada. Per quanto riguarda le misure dietetiche, è noto che i grassi saturi ed i grassi transidrogenati, oltre al colesterolo del cibo, sono responsabili dell'aumento dei livelli di colesterolo-LDL nel sangue. Eliminare questi grassi, sostituendoli con grassi mono e polinsaturi conduce a drammatiche riduzioni dei valori di colesterolo totale e colesterolo-LDL. Se la quantità ottimale di grassi totali della dieta è ancora oggetto di controversie (le associazioni sopra citate indicano un limite massimo del 30% delle calorie totali, che da molti autori è considerato un limite troppo elevato, soprattutto quando si voglia ottenere la regressione della placca), tuttavia esiste totale accordo sull'importanza di limitare grassi saturi e colesterolo della dieta. Poiché questo tipo di grassi è contenuto soprattutto -per quanto riguarda i grassi saturi- e solamente -per quanto riguarda il colesterolo- nei cibi di origine animale (carne, pesce, latte e derivati ed uova) appare evidente come la riduzione di questi grassi nella dieta possa venire attuata solamente attraverso la forte limitazione, o meglio, l'eliminazione di questi cibi dalla dieta stessa, nonché attraverso la responsabile scelta dei grassi vegetali. E' necessario un maggior rigore per abbattere l'epidemia di malattie cardiovascolari, responsabili in Italia del 44% delle morti, e che consumano il 23% della spesa sanitaria solo per i farmaci. E' necessario intervenire con strategie efficaci, avendo ben chiari quelli che sono gli obbiettivi da proporre, senza compromessi o concessioni ma fornendo una Corretta Informazione non condizionata da interessi o pregiudizi di sorta. Inoltre, chi fornisce queste informazioni, se in buona fede, dovrebbe necessariamente possedere una conoscenza a largo raggio sui fattori di rischio, sulle possibili alternative di intervento, sui pro e contro dell'agire e non agire. Dr.ssa Luciana Baroni Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana, SSNV-ONLUS www.scienzavegetariana.it ******************************************************************** Societa' Scientifica di Nutrizione Vegetariana-ONLUS http://www.scienzavegetariana.it ********************************************************************
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