rassegna stampa: La salute pubblica è stata messa in pericolo?



L'italia è carente del 50% dei suoi consumi di latte eppure non si riesce ad
eliminare il regime iniquo delle "Quote Latte" che penalizza, nel paese,
produttori e consumatori. Ad un intero comparto chiave dell'agricoltura
italiana (dal suo stato di salute dipendono la produzione di cereali e
vegetali proteici, i formaggi DOP, la filiera della carne, la mangimistica,
ecc. ecc.) è impedita, sostanzialmente, la possibilità di produrre BENE
quanto abbisogna al soddisfacimento dei consumi interni del paese. Il
comparto lattiero caseario è da tempo percorso da una crisi irreversibile e
la cittadinanza incorre addirittura in veri e propri rischi sanitari. Una
triste riprova di quanto accennato è il caso del sequestro di latte
confezionato e commercializzato dalla ditta Bonizzi di Soncino. Si tratta di
latte importato! Di scarsissima qualità, evidentemente non in regola con i
nostri standard sanitari. Tocchiamo con mano il fatto  che più si allunga il
ciclo di produzione più è carente il controllo qualitativo e sanitario sui
prodotti. Non si tratta di un caso isolato, di semplice frode o incapacità
imprenditoriale, questo caso è uno specchio del sistema industrialista di
produzione del cibo che fa chiudere le stalle del nostro vicino di casa, del
cui latte, precisamente identificato e controllato dalla nostra ASL,
sappiamo vita-morte-e miracoli, e fa comperare latte, anonimo, carente di
controlli, proveniente da migliaia di chilometri di distanza.
Il diritto alla sicurezza alimentare per i cittadini, il diritto al reddito
per i produttori, il diritto per ogni popolo alla propria sovranità
alimentare non possono essere oggetto di mercato.
a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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tratto da "Il Corriere della Sera" - 02/12/2004
CRONACHE
L'Asl deve stabilire se la salute pubblica è stata messa in pericolo
Batteri nel latte, chiusa azienda del cremonese
I Nas hanno sequestrato seicentomila confezioni, denunciate per forde
quattro persone
CREMONA - Seicentomila confezioni di latte sono state sequestrate dai Nas di
Cremona nella ditta Bonizzi di Soncino per eccesso di carica batterica. Lo
stabilimento è stato posto sotto sequestro e quattro persone sono state
denunciate per frode in commercio, produzione e vendita di prodotti
alimentari adulterati e per falso in registrazioni. L'azienda soncinese,
attiva da oltre 30 anni, acquistava latte prevalentemente all'estero e lo
commercializzava in Italia sia con il marchio Bonizzi che con altri marchi.
Ora l'Asl dovrà stabilire se è stata messa in pericolo la salute pubblica.

Le indagini sono durate 11 mesi ha spiegato il procuratore della Repubblica,
Benito Melchionna. È stato scoperto anche un registro parallelo, diverso da
quello ufficiale. Su 26 campioni di prodotto analizzato per verificarne la
carica batterica, 21 sono risultati in eccesso. Sono stati trovati e
sequestrati pure i registri di autocontrollo del latte che ogni ditta è
tenuta a compilare, registrando entrate ed uscite.

Alcuni ex dipendenti, interrogati dai Nas dei carabinieri, hanno ammesso che
all'interno dello stabilimento avvenivano delle irregolarità: aggiunta al
latte di sostanze non consentite e riciclo del latte scaduto, reso allo
stabilimento.
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