rassegna stampa: Celiachia, da intolleranza alle proteine del frumento.



a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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tratto dal sito rfb.it - 17/11/04
Celiachia, da intolleranza alle proteine del frumento.
A proposito di intolleranze alimentari, può essere considerato il fatto ben
noto della celiachia, caratteristica da un malassorbimento da intolleranza
al glutine del frumento.
Un'indagine condotta da 15 Centri della Società Italiana di
gastroenterologia ed epatologia pediatrica su 17 mila studenti delle scuole
medie inferiori ha dimostrato la presenza di celiachia, cioè l'intolleranza
al glutine in un caso su 150.
Qualche anno fa la frequenza era di un caso su 1000/2000.
Questo dato è stato diffuso anche dalla stampa di informazione (Repubblica -
Salute 5.11.98).
A questo punto si impone un interrogativo.
Come mai in pochi decenni si è passati da un'incidenza di 1 a migliaia di
casi a un'incidenza di 1 a 150, tanto da far sospettare un incremento ancora
maggiore nel prossimo futuro, tanto che alcune statistiche parlano già di 1
a 100?
Di fronte a questa situazione appare ovvio porsi l'ipotesi, che la causa sia
da ricercare più nel tipo di frumento moderno che si sta attualmente
consumando, dal momento che da millenni stiamo consumando frumento come
alimento di base senza aver acquisito intolleranza.
E' ben noto, che il frumento del passato era ad alto fusto, cosicchè
facilmente allettava (piegarsi in terra - ndr) sotto l'azione del vento e
della pioggia. In questi ultimi decenni questo frumento è stato nanizzato,
attraverso una modifica genetica.
Sembra fondata l'ipotesi, che la modifica genetica di questo frumento sia
correlata a una modificazione della sua proteina, e in particolare di una
sua frazione, la gliadina, che è una proteina basica, dalla quale per
digestione peptica-triptica, si ottiene una sostanza chiamata frazione III
di Frazer, alla quale è dovuta l'enteropatia infiammatoria e quindi il
malassorbimento.
E' evidente la necessità di dimostrare scientificamente una differenza della
composizione aminoacidica della gliadina del frumento nanizzato,
geneticamente modificato, rispetto al frumento originario.
Quando questo fosse dimostrato, sarebbe ovvio eliminare la produzione di
questo frumento, prima che tutte le future generazioni diventino
intolleranti al glutine, così da costringere lo Stato ad accollarsi l'onere
di fornire a tutti  prodotti esenti da glutine, dalla farina alla pasta, ai
biscotti (come peraltro già ora avviene).
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