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decreto Alemanno rimarrà una bozza
- Subject: decreto Alemanno rimarrà una bozza
- From: "Altragricoltura" <altragrico at italytrading.com>
- Date: Tue, 12 Oct 2004 17:57:25 +0200
ECCO LA BOZZA DEL DECRETO SUGLI OGM "Chi non adotti misure per assicurare la coesistenza tra le varie forme di agricoltura e le ponga in pericolo è punito con l'arresto da sei mesi a un anno o con l'ammenda da 2.600 a 25.900 euro". Alemanno presenta bozza del decreto: Ogm, il carcere a chi contamina Fino a un anno di carcere per chi contamina i prodotti alimentari con gli ogm. Lo prevede il decreto del ministro delle Politiche agricole, Gianni Alemanno, la cui bozza verrà presentata in Consiglio dei ministri. "Chiunque non adotti misure per assicurare la coesistenza tra le varie forme di agricoltura - si legge - e in qualsiasi modo le ponga in pericolo... è punito con l'arresto da sei mesi a un anno o con l'ammenda da 2.600 a 25.900 euro". L'obiettivo del decreto proposto da Alemanno, come si legge nel primo articolo della bozza, è di "garantire la libertà di iniziativa economica e il diritto di scelta dei consumatori". Il principio di coesistenza L'articolo 2 del decreto riguarda la "salvaguardia del principio di coesistenza", in base al quale le forme di agricoltura diverse "sono praticate senza che l'esercizio di una di esse possa compromettere lo svolgimento delle altre". La coesistenza delle tre agricolture è realizzata in modo "evitare la presenza di ogni forma di contaminazione". Per tutelare i consumatori si stabilisce che i prodotti transgenici siano coltivati "all'interno delle filiere di produzione separate rispetto a quelle convenzionali e biologiche". Nell'articolo 3 si specifica che per prevenire danni economici e contaminazione vengono individuate "una o più aree omogenee", tenendo conto "delle caratteristiche produttive dei territori interessati e delle presenza di produzioni di qualità regolamentata". E' compito delle regioni e delle province autonome, come spiega l'articolo 4 definire "le intese, le condizioni e le modalità di realizzazione della coesistenza delle zone di confine tra i rispettivi territori", con la partecipazione delle organizzazioni professionali agricole e di quelle presenti nel consiglio nazionale consumatori e utenti. Responsabilità e sanzioni Nell'articolo 5 si precisa che chiunque voglia coltivare ogm "è tenuto a darne comunicazione alla pubblica amministrazione, a elaborare un piano di gestione aziendale per la coesistenza sulla base di linee guida definite dalle regioni e dalle province autonome" e a tenere registri aziendali con le misure adottate. Chi trasgredirà queste misure, ponendo in pericolo le diverse forme di agricoltura "è punito con l'arresto da sei mesi a un anno o con l'ammenda da 2.600 a 25.900 euro", come prevede l'articolo 6. L'organo di controllo, come previsto dagli articoli 7 e 8, è l'apposito osservatorio per la valutazione e il monitoraggio della coesistenza tra colture transgeniche, convenzionali e biologiche: organizzazione e strutture sono definite d'intesa con le regioni. Il sì della Coldiretti "L'approvazione del decreto legge sulla gestione in Italia delle colture Ogm - secondo il segretario generale della Coldiretti Franco Pasquali - è un atto necessario per tutelare i primati qualitativi delle produzioni agricole e alimentari nazionali". Non bisogna solo "tutelare il diritto degli imprenditori agricoli a produrre in un ambiente protetto dai rischi di contaminazioni da biotech ma occorre anche dare rilievo giuridico alle scelte fatte dalle Istituzioni regionali e territoriali che, anche grazie alla campagna promossa dalla Coldiretti Liberi da Ogm hanno adottato delibere per proibire la diffusione del transgenico". ----------------- "Il Consiglio dei Ministri è convocato venerdì 8 ottobre 2004, alle ore 9,30 a Palazzo Chigi, per l’esame del seguente ordine del giorno: - decreto-legge concernente disposizioni urgenti in materia di coesistenza tra le colture transgeniche, convenzionali e biologiche" Settimana più, settimana meno, ci siamo arrivati. Sembra che le Regioni non condividano le sanzioni in materia di etichettatura, sostenendo che sono eccessive. Staremo a vedere... ------------------ L’Italia si preparare a varare il decreto legge che stabilisce le regole di coesistenza tra colture tradizionali e transgeniche. Lo ha annunciato ieri il ministro delle Politiche agricole Gianni Alemanno dalla tribuna di un convegno organizzato dall’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (Inran). Un convegno che ha sottolineato come troppi siano ancora i punti oscuri nel biotech. «Il decreto che presenteremo venerdì in Consiglio dei ministri - ha anticipato Alemanno - sarà molto rigido perché tiene presente la particolare situazione dell’Italia, Paese leader nella produzione agricola di qualità». Ma quel decreto, ha assicurato il ministro, sarà in linea con le indicazioni dell’Ue che pure si muove «in maniera molto semplicistica in materia di ogm», ignorando in particolare il problema delle contaminazioni. «Nessuna posizione ideologica - ha continuato il ministro - ma la prudenza è dovuta all’esigenza di evitare che situazioni di contaminazione possano diventare irreversibili». Corriere della sera ------------------ ''Il nostro decreto si muove per far in modo che non ci sia contaminazione diffusa da Ogm nella nostra agricoltura e nella nostra terra''. Cosi' il ministro delle Politiche agricole Gianni Alemanno descrive il contenuto del decreto in discussione venerdi' al Consiglio dei ministri. ''E' l'Ue che spinge verso la liberalizzazione. Il nostro -precisa Alemanno - e' un decreto legge sulla coesistenza, ispirato alla massima prudenza''. ''Siamo consapevoli che esistono posizioni diverse nel governo per cui non vorremmo che il decreto fosse solamente una presa di posizione che rimane agli atti, per questo pensiamo che occorra nei fatti (l'approvazione da parte del Consiglio dei Ministri) affermare le vere volonta'''afferma Francesco Baldarelli, responsabile agricoltura della Direzione nazionale dei Ds. Da una ricerca condotta da Observa, dal 2001 al 2003 emerge che la 'resistenza' italiana all'ogm e' cresciuta in maniera esponenziale, raggiungendo il 68% nell'anno scorso, rispetto al 49% del 2001. Gli italiani, insomma, si fidano sempre meno del 'cibo di Frankenstein'. E si tratta di un giudizio ''consapevole'', secondo Observa, visto invece l'apertura verso la sperimentazione della biotecnologia ad uso medico. ''Prendiamo atto con soddisfazione degli impegni del ministro Alemanno per una nuova politica sugli ogm, ma siamo stupiti per l'annuncio di un decreto legge sulla coesistenza'' e' il commento di Confagricoltura, che pero' avvisa: ''Il varo di un decreto legge entro la settimana, viene meno al principio di concertazione che dovrebbe guidare le scelte dell'Amministrazione su temi così delicati''. Secondo il presidente della Coldiretti, Paolo Bedoni, per gli ogm non c'e' spazio. Già 1112 i comuni italiani hanno adottato delibere che vietano la diffusione sul proprio territorio di organismi geneticamente modificati. E solo un italiano su dieci e' disponibile a consumare alimenti biotech. ''Ben 12 regioni, alle quali si aggiungerà a breve l'Emilia Romagna, hanno adottato provvedimenti per difendere il proprio territorio dalle contaminazioni degli Ogm''. Adnkronos CONFAGRICOLTURA: “PERPLESSITA’ E STUPORE PER L’ANNUNCIO DEL DECRETO LEGGE SULLA COESISTENZA” “Prendiamo atto con soddisfazione degli impegni del ministro Alemanno per una nuova politica della ricerca sugli OGM, ma siamo stupiti per l’annuncio di un decreto legge sulla coesistenza”. Così la Confagricoltura commenta l’intervento del ministro Alemanno al convegno odierno dell’INRAN sugli OGM. "Il varo di un decreto legge entro la settimana, viene meno al principio di concertazione che dovrebbe guidare le scelte dell’Amministrazione su temi così delicati – si legge in un comunicato stampa dell’Organizzazione agricola -. Al riguardo, non si è tenuto alcun incontro sull’argomento". L’ organizzazione degli imprenditori agricoli è anche assai perplessa sulla decretazione d’urgenza, in quanto solo due Paesi della Ue hanno sinora disciplinato la coesistenza. "E in tal modo l’Italia viola il principio comunitario di notifica preventiva, affermato dalla raccomandazione dell’ Unione europea del 23 luglio 2003”. Al riguardo, Confagricoltura ricorda il precedente della Germania, le cui norme sulla coesistenza sono attualmente oggetto di un duro contenzioso con i servizi comunitari. “Gli agricoltori italiani – dice la Confagricoltura - si attendono indicazioni chiare ed univoche, dagli Organi comunitari, nazionali e regionali; e se venisse confermata la scelta di vietare le coltivazioni OGM in Italia, adombrata dal ministro, questa dovrebbe essere accompagnata da una seria politica nazionale di promozione delle filiere garantite non Ogm, con particolare riguardo alla produzione di seme”. Quanto alla ricerca presentata oggi, pur prendendo atto dell’importanza del lavoro di approfondimento e verifica compiuto dall’INRAN, Confagricoltura ritiene necessario affiancare, come annunciato dal ministro, un progetto interdisciplinare aperto e ambizioso per lo sviluppo di innovazioni biotecnologiche che possano essere adatte all’ambiente ed alle esigenze della struttura produttiva Adnkronos AIAB, ASPETTIAMO CON FIDUCIA 06/10/2004 ''Aspettiamo con fiducia che l'annuncio fatto oggi dal ministro Alemanno diventi prestissimo una realta'''. E' questo il commento di Andrea Ferrante, vice presidente dell' Associazione nazionale agricoltura biologica, all'annuncio dato oggi dal ministro delle Politiche agricole sul decreto sulla coesistenza Ogm che andra' venerdi' al Consiglio dei ministri. ''E' diventato ormai improcrastinabile e ineludibile - ha proseguito Ferrante - che il decreto sulla coesistenza diventi operativo, dal momento che e' l'unico strumento per garantire la scelta di agricoltura di qualita' operata dal nostro paese e in particolare per tutelare l'agricoltura biologica, fiore all'occhiello dell' Italia che ancora oggi vanta il primato europeo in questo settore''. Da una prima lettura, secondo l'Aiab, il decreto sulla coesistenza ''sembra essere uno strumento adeguato, contenente quanto indicato dall' Ue e allo stesso tempo utile a impedire una semina incontrollata di sementi Ogm, che sin dalla prossima primavera si potrebbe avere nel nostro Paese; ragione in piu' per ribadire l'estrema urgenza per l'approvazione del decreto''. De Petris “Agricoltori e consumatori in lotta se Governo non approva legge” “E’ la terza volta nel corso dell’ultimo anno che il Ministro Alemanno annuncia il varo di un provvedimento governativo per la tutela delle coltivazioni convenzionali e biologiche dal rischio OGM. Ci auguriamo che il Consiglio dei Ministri di venerdì prossimo approvi il decreto, altrimenti chiameremo le organizzazioni agricole, ambientaliste e dei consumatori alla mobilitazione generale per la salvaguardia della qualità e della sicurezza del sistema agroalimentare del Paese”. Loredana De Petris, senatrice dei Verdi e capogruppo in Commissione Agricoltura, commenta le dichiarazioni del Ministro delle politiche agricole Gianni Alemanno, rilasciate questa mattina a Roma nel corso del convegno dell’INRAN “Ricerche sugli OGM in agricoltura: lavori in corso”. “Dopo l’iscrizione al registro europeo delle sementi delle 17 varietà di mais OGM – prosegue la senatrice – è evidente che già la prossima stagione di semina potrebbe presentare problemi per le filiere biologiche e convenzionali. Anche le ricerche presentate questa mattina al convegno dell’INRAN confermano, del resto, la concretezza del rischio di inquinamento genetico per il suolo e la flora spontanea, le informazioni insufficienti sulla tossicità e allergenicità degli alimenti OGM, il potenziale danno per l’ immagine e la diffusione dei nostri prodotti tipici e biologici”. “Non è più tempo di annunci nei convegni – conclude De Petris. “E’ urgente un provvedimento che confermi l’orientamento di massima cautela che hanno già assunto la maggioranza delle Regioni e che definisca con chiarezza la responsabilità civile e penale in caso di contaminazione”. Avvenire Legambiente: “Occasione da non perdere per tutelare il patrimonio agroalimentare italiano” 05/10/2004 - “Il decreto legge sulla gestione in Italia delle colture Ogm e la loro coesistenza con quelle tradizionali è uno strumento indispensabile per consentire al nostro Paese di continuare a produrre gli alimenti di qualità e le specialità tradizionali che lo hanno reso famoso nel mondo consentendo, nel frattempo, di rispettare le scelte legittime di quelle regioni e dei singoli coltivatori che non hanno intenzione di coltivare piante geneticamente modificate o di subirne la contaminazione”. Questo il commento di Roberto Della Seta, Presidente nazionale di Legambiente all’annunciata presentazione in CdM del decreto legge del ministro Alemanno. “Ci auguriamo che il decreto legge - continua Della Seta – possa finalmente definire, rigidamente, norme e limitazioni utili a tutelare le forme di agricoltura biologica e convenzionale di qualità che caratterizzano il paesaggio italiano. Speriamo poi che questa sia l’occasione in cui tutte le forze di Governo s’impegnino per la rapida approvazione di un decreto che possa eleggere l’Italia quale capofila della sicurezza alimentare in Europa” . E Giovedì 7 ottobre il ministro Alemanno interverrà al convegno di Legambiente sull’agricoltura di qualità che si terrà a Roma. ------------- Ogm, un decreto di Alemanno per vietarli Dopo un anno, e una mezza dozzina di tentativi, il ministro nero verde per le politiche agricole Gianni Alemanno è arrivato al dunque. Venerdì prossimo porterà in consiglio dei ministri il decreto legge sulla coesistenza tra le coltivazioni convenzionali e biologiche e quelle con organismi geneticamente modificati (OGM). Si conferma così la singolarità del caso italiano, essendo il nostro il primo parlamento in Europa a recepire uno strumento normativo che dovrebbe garantire una scelta OGM-free. L'ultima parola però spetterà al consiglio dei ministri, ma a questo punto, dopo un estenuante lavoro di mediazione, è improbabile che il lavoro del ministero dell'agricoltura venga respinto dal governo Berlusconi. Alemanno, nel corso di un convegno organizzato a Roma dal ministero, ieri è stato molto esplicito. «Il decreto - ha spiegato - è un provvedimento necessario dopo l'autorizzazione dell'Unione europea all'ingresso di sementi ogm che in teoria possono essere utilizzate su tutto il territorio europeo. Il decreto impedisce la contaminazione diffusa dalle coltivazioni ogm su tutto il territorio nazionale». Alemanno ha annunciato «regole molto rigide», ha criticato l'Europa che «si muove in materia molto semplicistica in materia di ogm» e in sostanza ha detto che il testo recepirà le scelte delle dodici regioni che si sono già dichiarate ogm-free. In sostanza, dicono voci ben informate, il decreto in linea teorica afferma la possibilità di cosistenza, ma di fatto nega la possibilità di coltivare organismi geneticamente modificati; perché sarà molto complicato individuare aree adatte alla coltivazione di OGM, e perché comunque verrà messo nero su bianco il principio che chi inquina paga, un deterrente per scoraggiare gli agricoltori e spaventare le multinazionali. Federica Ferrario, di Greenpeace, preferisce non sbilanciarsi. «Ben venga una norma - spiega - a patto che sia la più restrittiva possibile. È comunque positivo che alle regioni venga data la possibilità di decidere le aree omogenee, visto che la maggioranza si è già espressa contro gli ogm». Per Ivan Verga, vicepresidente di Verdi Ambiente e Società (Vas), con il decreto l'Italia sarà ogm-free, «un'occasione unica per riaffermare la leadership produttiva e culturale del nostro paese a livello internazionale». Per Roberto della Seta, presidente di Legambiente, è «un'occasione da non perdere». Ha pochi dubbi anche Paolo Bedoni, presidente di Coldiretti, l'associazione che ha lanciato la campagna Liberi da Ogm. «Sono già 1112 - spiega - i comuni italiani che hanno adottato delibere contro la diffusione sul proprio territorio di ogm». Francesco Baldarelli, responsabile agricoltura dei Ds, apprezza il decreto ma vuole toccare con mano, perché «esistono posizioni diverse nel governo per cui non vorremmo che il decreto fosse solamente una presa di posizione che rimane agli atti». il Manifesto Corriere della sera, 6 ottobre 2004 Adnkronos, 5 ottobre 2004 Avvenire, 5 ottobre 2004 Legambiente, 5 ottobre 2004 il manifesto, 6 ottobre 2004 Aiab, 6 ottobre 2004 TGcom, 7 ottobre 2004 N.B. se volete essere cancellati da questa lista scrivete a altragricoltura at italytrading.com
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