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Ancora peperoncino tossico
- Subject: Ancora peperoncino tossico
- From: "Francesco Castracane" <fra.castracane at libero.it>
- Date: Sat, 31 Jul 2004 09:27:35 +0200
(ANSA) - ASCOLI PICENO, 19 LUG - Agenti del Corpo forestale dello Stato del Comando provinciale di Ascoli Piceno sono impegnati in una vasta operazione di polizia, che interessa l'intero territorio nazionale, finalizzata al ritiro dal mercato di cibi pronti surgelati in cui e' presente peperoncino cancerogeno. Le indagini, partite lo scorso aprile su segnalazione della Asl di San Benedetto del Tronto alla Procura della Repubblica di Ascoli, hanno portato finora alla scoperta di 15 mila chilogrammi (8.000 in polvere e 7.000 frantumato) di peperoncino edulcorato con il colorante 'Sudan rosso 1', normalmente impiegato nell'industria tessile. Secondo quanto riferisce lo stesso Corpo forestale in una nota, la spezia, che puo' essere considerata cancerogena genotossica e di cui e' impossibile stabilire una dose giornaliera tollerabile, sarebbe stata importata dall'India da una ditta di Pescara che ha oltre 500 clienti diretti, sparsi sull'intero territorio nazionale, tra ditte di catering, di trasformazione e catene di distribuzione alimentari. In questo modo, il peperoncino tossico sarebbe finito in 1.100 quintali di cibi pronti surgelati e sughi, anche di note marche alimentari. Due le persone indagate per commercio di sostanze alimentari nocive e attentato all'incolumita' pubblica. Si tratta del direttore di uno stabilimento di preparazione di prodotti alimentari con sede in provincia di Ascoli Piceno e del direttore di qualita'. I reati loro contestati sono punibili con la reclusione da sei mesi a tre anni di reclusione, cui si aggiungerebbe l'aggravante del dolo perche' la ditta - sempre secondo gli agenti del Corpo forestale - nonostante fosse a conoscenza dell'allerta alimentare non avrebbe provveduto a ritirare i prodotti dal commercio. Il peperoncino tossico sarebbe stato utilizzato per la preparazione di cibi pronti che sono poi stati distribuiti in 14 regioni italiane e all'estero, in Romania. Le indagini, tuttora in corso, sono coordinate dalla Procura di Fermo e sono finalizzate al ritiro dal commercio dei prodotti alimentari contaminati che hanno scadenza fino al dicembre 2004. L'allerta alimentare era gia' scattata nell' agosto 2003 a Torino, dove il procuratore aggiunto Raffaele Guariniello aveva aperto un'inchiesta. Il colorante 'Sudan rosso 1' era stato vietato dalla Commissione europea solo due mesi prima perche' considerato, appunto, una ''sostanza cancerogena genotossica'', vale a dire dannoso anche per la riproduzione. Le analisi svolte nella provincia di Torino lo avevano rilevato in una trentina di prodotti esaminati. Nel gennaio 2004, la Commissione Ue aveva reiterato il divieto di importazione nell'Unione del peperoncino, e dei prodotti che lo contengono, in presenza del colorante. Da quella data possono entrare nei paesi dell'Ue solo i peperoncini accompagnati da un ''documento analitico'' in cui si dimostra che non contengono il Sudan I, ma anche il Sudan II, Sudan III e Sudan IV. (ANSA). COM-DAN
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