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Influenza aviaria in Thailandia
- Subject: Influenza aviaria in Thailandia
- From: "Francesco Castracane" <fra.castracane at libero.it>
- Date: Mon, 26 Jul 2004 10:13:10 +0200
(ANSA-AFP-REUTERS) - BANGKOK, 16 LUG - La Thailandia ha annunciato oggi la propagazione del virus della febbre aviaria in sei nuove province tra cui quella di Bangkok. In totale, 15 delle 76 province thailandesi sono state raggiunte dall'epidemia che ha causato l'inverno scorso 24 morti tra gli uomini. La maggior parte dei casi si sono verificati nelle regioni rurali del centro e del nord del paese. Il primo ministro Thaksin Shinawatra ha cercato comunque di mostrarsi fiducioso, dichiarando alla stampa che i focolai compaiono in modo sempre piu' sporadico e che le autorita' hanno ordinato l'eliminazione rapida degli animali dopo la scoperta di anche un solo caso della malattia. Non ci sono notizie di contagi su umani causati dalle ultime epidemie, ma il governo thailandese ha disposto la segnalazione di chiunque fosse ricoverato in ospedale con sintomi simili a quelli della febbre dei polli. Il capo di governo ha escluso l'ipotesi di una vaccinazione di massa, temendo una mutazione del virus. La settimana passata la Thailandia aveva deciso l'uccisione di tutte le cicogne del paese, sostenendo che questi animali erano all'origine dell'epidemia. Questa decisione era stata considerata inutile dall'organizzazione delle Nazioni unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO). ''Abbattere animali selvatici non aiutera' nella prevenzione della febbre dei polli. Finora non ci sono prove scientifiche che gli animali selvatici siano vettori della malattia nella regione'', ha dichiarato in un comunicato Juan Lubroth, funzionario della Fao. ''L'origine delle epidemie e' da ricercare probabilmente nella scarsa igiene delle tecniche d'allevamento, in prodotti contaminati o nel personale che non ha rispettato le misure di controllo raccomandate'', ha continuato. Nella sola Thailandia l'epidemia ha causato lo scorso inverno la morte di otto persone e l'uccisione di 36 milioni di polli. Il bilancio in Vietnam era stato di 16 persone morte, e il virus s'era propagato in una decina di altri paesi asiatici. Anche la Cina ha recentemente annunciato una preoccupante ripresa dell'epidemia tra gli animali, ma nessun nuovo caso di contagio umano. Uscira' dalla quarantena tra pochi giorni il gruppo di 114 cinesi che entrarono in contatto con polli infetti nei luoghi dell'epidemia. ''Queste persone sono state tenute sotto osservazione per qualche tempo'', ha dichiarato una fonte ufficiale sul sito governativo cinese 'aqsiq.gov.cn'. (ANSA-AFP-REUTERS) RED-QI
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