rassegna stampa: blocco della nave porta ogm e azioni di protesta a Padova e Mestre



a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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articoli tratti da "Il Gazzettino" - 13/05/04

Mestre (VE)- (a.r.) Cancelli bloccati, striscione e mini sit-in di protesta,
bandiere col simbolo dei Verdi. E simbolica è stata ieri la manifestazione
guidata dal prosindaco Gianfranco Bettin e l'assessore Beppe Caccia davanti
ai granai della Pagnan spa in via dell'Elettronica a Malcontenta dove
transiterà parte del carico da 50mila tonnellate di soia ogm della Keoyang
Majesty che domenica alcuni attivisti di Greenpeace hanno fermato al largo
di Chioggia. Dalla nave ieri l'azione di disturbo si è spostata anche nei
depositi di stoccaggio e lavorazione dei cereali del gruppo padovano.Il
blitz dei Verdi è scattato all'ora di pranzo all'ingresso della Pagnan dove
una trentina di giovani dei centri sociali ha steso lo striscione
«Difendiamoci dagli ogm » e chiuso con catena e lucchetto il cancello. «È
dal 2001 che denunciamo le attività della Pagnan che importa enormi quantità
di organismi geneticamente modificati destinati a entrare nel nostro ciclo
alimentare - ha detto Bettin - rischiamo di avere il Veneto invaso da
prodotti che non hanno controlli a monte: arrivano dall'Argentina o dal
Brasile e da qua raggiungono i mangimifici della nostra regione dove le
sementi contaminate vengono miscelate per ottenere mangimi per pollame,
suini e bovini. In questo modo si mette a repentaglio la filiera alimentare
e si stravolge il senso dell'agricoltura veneta».L'accusa è contenuta anche
nell'interrogazione urgente alla Giunta regionale presentata ieri da Bettin,
nella quale il consigliere dei Verdi chiede lumi su eventuali interventi di
tutela per i consumatori e produttori agricoli del Veneto sul caso specifico
ma anche sugli esiti dei controlli previsti da un protocollo per le semine
2004. «La ditta Pagnan è uno dei maggiori importatori di ogm in Italia e in
Europa - dice Beppe Caccia - c'è un disegno scientifico di contaminazione
dei prodotti agricoli autoctoni con altri prodotti che non hanno le stesse
forme di garanzia e tutela: lo scopo è quello di rendere indistinguibili le
due produzioni. La normativa europea prevede un tetto massimo dello 0,9 per
cento di ogm nei prodotti, qua ci troviamo di fronte a situazioni che
trattano il 100 per cento di derivati da piante transgeniche. Noi avanziamo
la richiesta che i porti di Venezia e Chioggia diventino porti liberi da
ogm ».E questo è il senso dell'ennesima manifestazione in programma oggi
nella sede dell'autorità portuale di Chioggia. La protesta di ieri,
presidiata da due volanti della polizia, si è esaurita nel giro di un'ora.
Ma è bastata per creare una lunga colonna di camion in uscita e in ingresso
dai granai Pagnan. «Abbiamo caricato il camion e adesso che potremmo andare
via per guadagnarci la giornata ci bloccano così - si è arrabbiato qualche
autotrasportatore - qua dentro c'è solo frumento e grano, tutta roba sana.
Soia ogm ? No, la soia è altrove e francamente questi ogm non so neanche
cosa sono».
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Padova - PIAZZETTA CONCIAPELLI
«No agli Ogm». I verdi manifestano davanti alla sede della ditta Pagnan
«Vogliamo chiarezza e pulizia nella politica. Chiediamo che Padova diventi
un Comune Ogm free». Con questo slogan e con striscioni e volantini, i Verdi
di città aperta per la pace, l'associazione Ya Basta e il gruppo bioattivo
dell'Università ieri mattina si sono presentati in piazzetta Conciapelli
davanti alla sede della ditta Pagnan, il colosso del settore agroalimentare
con un fatturato annuo di 320 milioni di euro. Proprio la Pagnan nei giorni
scorsi era stata oggetto di un attacco di Greenpeace che aveva boicottato
per quattro giorni l'importazione della sua soia transgenica nell'area
portuale di Chioggia: un carico di 16 milioni di dollari.
«La Pagnan ha una vastissima attività - hanno ricordato i manifestanti con
un volantino - che va dall'importazione di cereali, meglio se transgenici,
all'allevamento. In qualunque persona con un po' di raziocinio a questo
punto dovrebbe scattare un meccanismo di allarme. Ci pare importante che
anche dall'Univesità vengano denunciate le ricerche che ancora oggi vengono
coltivate e finanziate nel settore delle biotecnologie finalizzate al
business agrolimentare, nonostante la moratoria abbia imposto la cessazione
della sperimentazione in campo aperto che veniva fatta fino al 2001 ad
Agripolis con la soia della Monsanto».

Sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere veneto dei Verdi,
Gianfranco Bettin, con una interrogazione all'esecutivo regionale per sapere
in quale modo vengano tutelati i consumatori.
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Mentre a Padova si è manifestato davanti alla Pagnan
Chioggia. Tolto il blocco alla nave con la soia Ogm
Padova
NOSTRA REDAZIONE

«Vogliamo chiarezza e pulizia nella politica. Chiediamo che Padova diventi
un Comune Ogm free». Con questo slogan e con striscioni e volantini, i Verdi
di città aperta per la pace, l'associazione Ya Basta e il gruppo bioattivo
dell'Università ieri mattina si sono presentati davanti alla sede della
ditta Pagnan. «L'azienda ha una vastissima attività - hanno ricordato i
manifestanti - che va dall'importazione di cereali, meglio se transgenici,
all'allevamento. Ci pare importante che anche dall'Università vengano
denunciate le ricerche che ancora oggi vengono finanziate nel settore delle
biotecnologie». Un'altra manifestazione si è svolta a Marghera, davanti ai
granai Pagnan.

Intanto la questione Ogm sollevata con l'arrembaggio davanti al porto di
Chioggia della "Keoyang Majesty", in arrivo dall'Argentina con un carico di
40.000 tonnellate di soia geneticamente modificata, destinata appunto al
gruppo Pagnan di Padova, è approdata anche in consiglio regionale grazie a
un'interrogazione del verde Gianfranco Bettin e a un progetto di legge
presentato dai consiglieri di An Paolo Scaravelli, Elena Donazzan, Bruno
Canella e Franco Prior. «Il nostro obiettivo - spiega il capogruppo
Scaravelli - è quello di far crescere una cultura della qualità; quindi di
tutelare la specificità della produzione agro-alimentare veneta, garantire
ai consumatori la salubrità dei prodotti e operare per il mantenimento nella
nostra Regione di un modello di sviluppo agricolo compatibile con la
salvaguardia della nostra identità, delle nostre tradizioni, dell'ambiente e
col rispetto del nostro territorio».

La proposta di legge di An prevede, tra l'altro, il divieto di coltivazione
e allevamento di capi alimentati con prodotti Ogm ; l'esclusione di questi
prodotti dalla protezione dei marchi di qualità e dai finanziamenti erogati
dalla Regione; norme per la ristorazione collettiva, l'etichettatura e la
garanzia del consumatore, nonché iniziative di informazione ed educazione
alimentare. «Ci tengo infine a ricordare - conclude Scaravelli - che la
battaglia contro gli Ogm è stata intrapresa con iniziative coraggiose, anche
in sede Europea, per la prima volta, proprio dall'attuale Governo e, nella
fattispecie, dal ministro per le Politiche agricole Gianni Alemanno. In
sostanza, con questo progetto di legge, si tende a far dichiarare la nostra
regione "Ogm free" e quindi leader nei prodotti agro-alimentari di qualità
garantita».

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Venezia - È finito dopo un braccio di ferro di quattro giorni il blocco che
gli attivisti di Greenpeace hanno tenuto nei confronti della nave coreana
Keoyang Majesty, per impedirle di scaricare nel porto di Chioggia 40
tonnellate di soia di probabile produzione transgenica. L'organizzazione
ambientalista - informa una nota di Greenpeace - ha deciso di terminare la
protesta (iniziata domenica scorsa) dopo aver ottenuto assicurazioni
sull'interessamento al carico da parte dei carabinieri del Noe, che
verificheranno la destinazione della soia Ogm , destinata all'alimentazione
animale. Cioé è avvenuto nel corso di un incontro che gli stessi attivisti
di Greenpeace hanno avuto nella Capitaneria di Porto di Chioggia, presenti
anche rappresentanti della ditta importatrice, la padovana Pagnan. Prima
dell'epilogo della protesta, gli ecologisti avevano fatto un ultimo
disperato tentativo di opporsi allo scarico della merce, arrampicandosi
alcuni sulle gru della nave, altri bloccando le chiatte su cui la soia
doveva essere trasbordata. Uomini delle forze dell'ordine sono infine saliti
a bordo della Keoyang Majesty, costringendo ad allontanarsi gli attivisti di
Greenpeace.
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BLOCCO DI GREENPEACE
A Chioggia si scarica a singhiozzo
Si è concluso ieri sera, con l'assicurazione che i carabinieri del Nucleo
ecologico verificheranno la destinazione della soia ogm , il blocco della
nave coreana Keoayang Majesty da parte degli attivisti di Greenpeace. Un
incontro svoltosi a bordo del rimorchiatore di Greenpeace aveva consentito,
dalla mezzanotte di martedì, di avviare le operazioni di allibo del carico,
che viene aspirato e trasferito in chiatte. L'operazione è di solito
preliminare all'entrata in porto della nave. La vicenda ha provocato ieri un
lungo incontro in Capitaneria di porto, al quale hanno partecipato
rappresentanti dei carabinieri, della guardia di finanzia, della polizia di
stato, della stessa Greepeace e della ditta che ha noleggiato la nave
coreana ed è interessata alla merce trasportata. La soluzione è arrivata in
serata, con l'impegno dei carabinieri di vigilare sui traffici di cibi
transgenici, che ha convinto i rappresentanti di Greenpeace a cessare la
manifestazione.
Il secondo tavolo che sul quale affrontare la questione dei prodotti ogm è
stato provocato dall'assessore all'Ambiente di Chioggia, Giorgio Varisco,
che ieri ha ospitato alcuni rappresentanti di «Altra agricoltura»,
un'organizzazione che si batte per la difesa dei prodotti ogm free. Piena la
solidarietà espressa da Christian Dal Grande ai rappresentanti di Greenpeace
e dura la critica nei confronti degli importatori di prodotti ogm che
speculerebbero approfittando della mancanza di informazione dei consumatori.
La carenza di controlli, l'effettuazione di operazioni di carico e scarico
di prodotti ogm e non comporta, secondo «Altra agricoltora», la possibilità
se non la certezza della commistione e dell'inquinamento. Per quanto
riguarda la città di Chioggia - ha poi rilevato Varisco - «esiste una
deliberazione del Consiglio comunale, assunta lo scorso mese di aprile, che
dichiara l'intero territorio comunale off limits circa l'introduzione di
colture ogm . Ma di prodotti del genere - precisa l'assessore- è vietata
anche la commercializzazione. Per questo, se i controlli del prodotto che
arriva per mare sono di competenza dell'autorità marittima, quando poi
arrivano a terra le competenze diventano comunali. E il Comune, ripeto, ha
deciso di non tollerare la presenza di prodotti del genere».

L'operazione di allibo del carico della nave coreana è proceduto ieri a
singhiozzo. Di tanto in tanto gli uomini di Greenpeace dal rimorchiatore
Esperansa, che stazione davanti a Chioggia da domenica scorsa, salivano
sulla Clodia, l'unità dotata di dispositivo aspirante per scaricare la soia
nelle chiatte e questo ha interrotto più volte le operazioni di scarico.
Verso le 18 di ieri sera «le operazioni commerciali - ha riferito il
comdanante della Capitaneria di Chioggia, Paolo Meneghetti- sono riprese: si
spera per completare lo scarico». La nave scaricherà davanti a Chioggia solo
una parte del carico perché dovrebbe completare questa operazione in un
altro porto. L'incontro in Capitaneria tra le parti, Greenpeace e
rappresentanti della ditta Pagnan, interessata alla commercializzazione
della soia, presenti il comandante Meneghetti, rappresentanti dei
carabinieri, finanza e polizia, s'è protratto per buona parte del
pomeriggio. Greenpeace ha chiesto ai rappresentanti della Pagnan, che non
l'hanno fornita, rassicurazione della sospensione definitiva delle
operazioni commerciali riguardanti la soia. È stata comunque fornita ai
rappresentanti di Greenpeace documentazione concernente il carico della
Keoyang Majesty.
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