rassegna stampa: ARGENTINA: L'INCUBO DEGLI OGM



a cura di ALtrAgricoltura Nord Est
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tratto da "La Sicilia", 16 aprile 2004
ARGENTINA: L'INCUBO DEGLI OGM

L'avventura sudamericana nel mondo delle colture transgeniche si sta
rapidamente trasformando in un vero e proprio incubo: il caso più eclatante
è l'Argentina, dove l'uso indiscriminato di erbicidi sta rapidamente
distruggendo le colture confinanti a quelle geneticamente modificate e
comincia a farsi sentire anche sulla salute della popolazione locale.
L'allarme è stato lanciato dal settimanale britannico New Scientist, che in
un lungo articolo nell'edizione in edicola ieri ha descritto uno scenario
che assomiglia sempre di più a una piaga provocata dalle colture
transgeniche. In Argentina, le prime colture geneticamente modificate
(quelle di soia resistente agli erbicidi) sono state piantate alla fine
degli anni Novanta, ma oggi – a distanza di circa 15 anni – i terreni
utilizzati rischiano di diventare inutilizzabili proprio a causa degli
erbicidi.
Nel 2002, scrive il New Scientist, quasi la metà dei terreni fertili del
Paese, cioè 11,6 milioni di ettari, è stata usata per la coltivazione della
soia, quasi tutta transgenica. Per gli agricoltori argentini, dedicare i
terreni ad un solo tipo di coltivazione significa eliminare le erbacce in un
colpo solo con un singolo prodotto.
La realtà, però, è più complessa, come hanno imparato gli agricoltori
sudamericani.
Per eliminare i semi della stagione precedente, infatti, bisogna utilizzare
un erbicida diverso e se lo stesso campo viene usato per una determinata
coltura nell'arco di varie stagioni le erbacce resistenti all'erbicida
principale invadono il terreno.
Per questo, sottolinea la rivista, gli agricoltori sono costretti a far
fronte a questo problema con crescenti quantità di erbicidi, che
«distruggono le coltivazioni confinanti» e provocano «problemi alla salute
della popolazione».
Gli abitanti di un villaggio rurale confinante con una coltivazione
transgenica hanno riportato gonfiore agli occhi, sulle braccia e sulle
gambe.
«Le coltivazioni di soia transgenica sono diventate un incubo per
l'Argentina – ha commentato ieri Ben Ayliffe, che si batte per la tutela
dell'ambiente sotto la bandiera di Greenpeace –. Nonostante le promesse, gli
agricoltori stanno usando crescenti quantità di erbicidi, avvelenando il
terreno e danneggiando la salute della popolazione».
Mentre gli agricoltori argentini cercano di correre ai ripari, nel Regno
Unito è precipitato il numero di società disposte ad investire in un settore
ritenuto ancora ad alto rischio.
Quest'anno, infatti, tutte le aziende di biotecnologia tranne una hanno
rinunciato a sperimentare le culture transgeniche.
Da un picco di 159 richieste di autorizzazione per realizzare queste prove
nella stagione 2000-2001, nel 2001-2002 si è passati a quota 140, nel
2002-2003 a 42 e nel 2003-2004 ad appena una.
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