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17 comuni bresciani ogm free
- Subject: 17 comuni bresciani ogm free
- From: "fra.castracane" <fra.castracane at libero.it>
- Date: Thu, 15 Apr 2004 02:51:57 +0200
http://www.greenplanet.net/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=1964 Brescia oggi, 11 aprile 2004 17 COMUNI BRESCIANI SONO OGM FREE Sta facendo proseliti l?appello lanciato dalla Coldiretti: da Malegno a Ghedi, da Puegnago a Erbusco, da Villanuova a Borno. I comuni mettono al bando gli OGM da campi e mense scolastiche Ogm? «No grazie» è stata la risposta di diciassette comuni bresciani, 100 mila abitanti in tutto, che hanno aderito alla proposta di delibera della Coldiretti inviata in autunno inoltrato a tutte le 206 amministrazioni della Provincia. Sindaci e giunte garantiranno il rispetto della normativa vigente (decreto Amato del 2000) che vieta l?ogm per le colture tradizionali. Ma non solo. Gli amministratori imporranno alle ditte che forniscono le mense pubbliche di assicurare cibi «ogm free» e inseriranno una specifica clausola vincolante in occasione delle prossime gare d?appalto di ogni mensa pubblica. Organizzeranno dibattiti ed incontri sul territorio per sensibilizzare la popolazione sul "principio di precauzione": non aprire agli "ogm" sino a quando la comunità scientifica internazionale non ne avrà dimostrato la completa assenza di effetti collaterali. Infine chiederanno al Governo italiano l?impegno per un maggiore controllo sulle sementi e a far sì che le procedure di autorizzazione per «la sperimentazione in campo aperto di ogm» necessitino anche dell?autorizzazione comunale. Queste sperimentazioni dovranno essere rese di pubblico dominio. Malegno, Botticino, Erbusco, Ghedi, Lonato, Castegnato, Gambara, Pertica Alta, Vestone, Puegnago del Garda, Pontoglio, Pian Camuno, Borno, Borgo San Giacomo, Roè Volciano, Villanuova sul Clisi e Calcinato sono i paesi «ogm free» della nostra provincia. «Abbiamo aderito perchè i dubbi sollevati dalla Coldiretti sono legittimi - spiega Osvaldo Scalvenzi, sindaco di Ghedi -; è giusto che paesi agricoli come Ghedi, dove si producono migliaia di quintali di mais all?anno, acquisiscano maggiore sensibilità ambientale». Stesse parole anche per Leonardo Lamberti, sindaco di Erbusco, che vuole tutelare la «tipicità e la qualità agroalimentare della Franciacorta». Gianfranco Comincioli, sindaco di Puegnago nonchè titolare di una azienda agricola non è contrario alla sperimentazione ed alla ricerca, consentita anche dall?Unione europea: «quando dimostreranno che gli ogm non provocano danni alla salute dei cittadini e all?ambiente siamo pronti a ritirare la delibera». L?importanza del "principio di precauzione" ha convinto anche Davide Baccinelli, vicesindaco di Lonato. Ma sono tanti altri i pericoli indicati dalla Coldiretti e condivisi dai 17 sindaci: l?uso di sementi transgeniche rischia di portare ad una crescente uniformità genetica delle colture, «con una pericolosa dipendenza per tutte le filiere produttive da pochi detentori di brevetti genetici e chimici». L?Italia e la nostra provincia vantano un variegatissimo e prezioso patrimonio alimentare, caratterizzato da una forte identità territoriale, tradizionale e culturale della produzione agricola: «non si può consentire la perdita di queste ricchezze, a causa dell'ingegnerizzazione dei prodotti tipici e naturali e della commistione di geni di diversa origine, che avrebbero evidenti ripercussioni negative sulle colture». La difesa della tipicità dei prodotti è essenziale per la nostra agricoltura, per la quale di parla sempre di più di «qualità». L?impegno dei comuni è anche quello di creare un tavolo di intesa tra produttori, industrie di trasformazione e di distribuzione del settore alimentare che abbia come oggetto la difesa dei consumatori; di richiedere all?Unione Europea che la Pac sia caratterizzata da una valorizzazione della qualità dei prodotti non modificati geneticamente. «No» alle «soglie di tolleranza» che permetterebbero piccole percentuale di ogm negli alimenti destinati all?alimentazione umana ed animale.
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