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RE: monsanto
- Subject: RE: monsanto
- From: elena.muscarella at tin.it
- Date: Tue, 6 Apr 2004 23:02:29 +0200
ciao ti allego una serie di materiali che un con un gruppo di studenti di pd abbiamo preparato perchè il presidente della monsanto viene a pd: Parassiti, erbe infestanti e terroristi Riportare l'armonia attraverso la diversità Vandana Shiva I nostri tempi sono caratterizzati dalla mancanza di armonia - c'è disarmonia tra gli uomini e la natura, tra le religioni, tra le culture, tra i sessi. La mancanza di sostenibilità, l'ingiustizia, la guerra sono espressioni diverse della disarmonia che ha le sue radici in un mondo che esclude le relazioni ed essenzializza le caratteristiche e le proprietà che sono proprietà relazionali. Gli insetti diventano parassiti in agricoltura quando le monocolture stimolano una crescita delle loro popolazioni, e le coltivazioni chimiche e la selettocoltura industriale producono piante vulnerabili ai parassiti. I parassiti sono il prodotto di una disarmonia tra le piante e negli ecosistemi. Riportare l'armonia in agricoltura significa ripristinare la diversità che ricrea un equilibrio tra parassiti e predatori, e metodi organici di coltura e produzione che producano piante resistenti. Nel paradigma dominante in agricoltura, tuttavia, i parassiti non sono visti come il prodotto della disarmonia, quanto piuttosto come entità riduzioniste, essenzializzate, assolutizzate ed indesiderabili che devono essere sterminate con i metodi più potenti e più tossici. Questo approccio assolutizzato e non relazionale aggrava il problema anziché risolverlo perché rafforza la disarmonia che crea i parassiti anziché ripristinare l'armonia, l'unica soluzione duratura per impedire che gli insetti si trasformino in 'parassiti'. La violenza di questi metodi inadeguati si giustifica essenzializzando la "parassiterietà", creando immagini di paura di un attacco. La paura di un attacco richiede un contrattacco, anche se i pesticidi uccidono le persone, invece di ridurre il problema dei parassiti. Sebbene i parassiti non siano un problema in un'agricoltura ecologicamente equilibrata, in un sistema agricolo instabile rappresentano una grossa sfida per l'agronomia. La metafora per l'uso dei pesticidi in agricoltura diventa allora la guerra, come illustra l'introduzione di un libro di testo controllo dei parassiti: "La guerra contro i parassiti è una guerra continua che l'uomo deve combattere per sopravvivere. I parassiti (soprattutto gli insetti) sono stati e sono i nostri principali concorrenti per tutte le centinaia di migliaia di anni della nostra esistenza, in cui hanno contribuito a mantenere bassi i numeri della nostra popolazione e, occasionalmente, hanno minacciato di estinguerci. Nel corso delle diverse epoche l'uomo ha vissuto ad un livello minimo di sussistenza a causa delle stragi compiute dai parassiti e dalle malattie di cui sono portatori. È solo relativamente di recente che questo scenario ha cominciato a cambiare quando, in alcune parti del mondo, abbiamo cominciato a sconfiggere i parassiti." La storia della guerra descriveva alcune delle battaglie che sono state combattute e la guerriglia continua, il tipo di nemici che ci troviamo ad affrontare ed alcune delle loro manovre per la sopravvivenza, le armi che abbiamo a disposizione, che vanno dalle armi rozze dell'età "del ferro" della lotta ai parassiti, alle armi sofisticate di oggi, incluso uno sguardo nel futuro di alcune "armi segrete" che si stanno ancora testando, le vittorie che abbiamo ottenuto ed alcune delle devastazioni che sono concomitanti della guerra. [1] Ma la 'guerra' contro i parassiti non è necessaria. Il meccanismo di controllo più efficace per i parassiti si trova all'interno dell'ecologia dei raccolti, in parte assicurando relazioni bilanciate tra parassiti e predatori, attraverso una differenziazione dei raccolti, ed in parte rafforzando la resistenza delle piante. È stato di recente dimostrato che i fertilizzanti organici svolgono una funzione molto importante nel rafforzare la resistenza delle piante. La strategia della Rivoluzione Verde non riesce a riconoscere l'ecologia dei parassiti e dei pesticidi perché quest'ultima è basata sui delicati equilibri all'interno della pianta e la relazione invisibile della pianta con l'ambiente. Tale strategia riduce quindi in maniera semplicistica la gestione dei parassiti all'impiego violento dei veleni. Non riesce inoltre a riconoscere che i parassiti hanno nemici naturali con la straordinaria proprietà di controllarne la popolazione. Secondo de Bach, "la filosofia del controllo dei parassiti attraverso i pesticidi chimici è quella di ottenere il massimo grado di sterminio, e la mortalità in termini percentuali è stata impiegata quale discriminante nelle fasi iniziali di selezioni di nuovi pesticidi chimici in laboratorio. Un tale obiettivo, il massimo sterminio, combinato con l'ignoranza o con il disinteresse per acari ed altri insetti, è sicuramente la strada più rapida per il risveglio dei fattori di disturbo e per lo sviluppo della resistenza ai pesticidi."[2] La ricerca di de Bach sull'aumento dei parassiti causato dal DDT ha dimostrato che il numero dei parassiti può aumentare dalle 36 alle 1200 volte. Il peggioramento del problema è legato direttamente alle violenze scatenate sui nemici naturali dei parassiti. La scienza riduzionista che non riesce a scorgere l'equilibrio naturale, non riesce neppure ad anticipare e prevedere quello che accade quando tale equilibrio viene turbato. Mentre i pesticidi stanno creando ancora più parassiti, aumentando la disarmonia, stanno uccidendo le persone che dovevano essere protette dai pesticidi. A Bhopal sono morte 3000 persone in una notte, e da allora ne sono morte 30 mila, a causa di una fuoriuscita di gas tossici dall'impianto della Union Carbide adesso di proprietà della Dow. [3] Trentamila persone sono state uccise in Punjab a causa del terrorismo che è seguito alla insostenibilità dell'agricoltura chimica, chiamata la Rivoluzione Verde [4], ventimila contadini hanno commesso suicidio bevendo i pesticidi che li hanno trascinati nella spirale del debito [5]. Mentre l'attuale generazione di pesticidi, basati su una mentalità di guerra va scomparendo, una nuova generazione viene adesso offerta, secondo lo stesso approccio reduzionista, con le nuove tecniche di ingegneria genetica. L'introduzione delle tossine BT nelle piante per controllare l'antonomo del cotone è una delle principali innovazioni dell'ingegneria genetica in agricoltura. Le colture BT tuttavia creano i parassiti, non li controllano. L'esperienza primo anno di coltivazione commerciale del cotone BT in India conferma che un approccio che aumenta la disarmonia anziché recuperare l'armonia peggiorerà i problemi dei parassiti che provengono dalla disarmonia. In tre stati il cotone BT è andato completamente perduto, lasciando i contadini in uno stato di profonda crisi economica che minaccia la loro sopravvivenza. Non solo sono emersi nuovi parassiti e malattie, il cotone BT non è riuscito neppure ad impedire gli attacchi dell'antonomo per il quale è stato sviluppato. Mentre il cotone BT in India viene venduto come resistente ai pesticidi, ha dimostrato di essere più vulnerabile ai pesticidi ed alle malattie delle varietà convenzionali e tradizionali. Madhya Pradesh, al centro dell'area indiana della coltivazione del cotone, ha assistito ad un totale fallimento del cotone BT geneticamente modificato. I contadini del distretto di Khargoan dove il cotone BT ha avuto un tasso di mortalità del 100% stanno protestando contro la Monsanto-Mahyco che ha fornito loro queste sementi geneticamente-modificate e stanno chiedendo alla società risarcimenti per i raccolti andati a male. Il fallimento del raccolto del cotone BT ha mandato in fallimento i contadini perché questi ultimi avevano speso dalle cinque alle sei volte di più per comprare il cotone BT che i semi convenzionali. Gli effetti economici calcolati dal Consiglio Indiano per la Ricerca Agricola (ICAR), il Comitato d'Approvazione per la Ingegneria Genetica e la Monsanto-Mahyco per promuovere questa tecnologia insostenibile si sono dimostrati infondati. Il cotone BT è stato colpito dal 'leaf -curl virus' (LCV) in tutti gli stati dell'India settentrionale. Il Dr. Venugopal, ex coordinatore di progetto dell'Istituto Centrale per la Ricerca sul Cotone (CIRC), a Coimbatore ha raccontato a Business Line che mentre alcuni degli ibridi privati e delle varietà diffuse in precedenza erano resistenti al LCV, si era scoperto che il cotone BT era invece soggetto al LCV. La stessa storia si è ripetuta nel Maharashtra, lo stato confinante con il Madhya Pradesh. A Vidarbha, la principale area di coltivazione del cotone nel Maharashtra, il cotone BT è andato tutto a male. Il primo raccolto geneticamente modificato è andato a male su 30 mila ettari solo in questo distretto, devastando completamente la già povera comunità agricola. I contadini di quest'area chiedono una compensazione di 5 miliardi di rupie per coprire i danni economici subiti, altrimenti intraprenderanno un'azione legale contro il governo del Maharashtra e la Monsanto-Mahyco per aver consentito la vendita di semi geneticamente modificati non adeguatamente testati. Il raccolto di cotone BT a Vidarbha è stato pesantemente colpito dalla sindrome 'root-rot'. Si pensa che questa malattia sia stata causata dalla selezione errata di geni BT sviluppati negli Stati Uniti e portati in India. Molti contadini hanno appurato che non più del 50% dei semi sono germogliati, mentre altri hanno avuto una germinazione insufficiente, il che si sospetta sia dovuto tanto alla siccità quanto alla qualità scadente dei semi. Sebbene anche altre varietà di cotone siano state colpite dalla siccità, il tasso di fallimento del raccolto in questi casi è stato solo del 20%. Il Presidente del Jan Andolan Samiti di Vidarbha, Kishore Tiwari, ha denunciato il Ministero dell'Agricoltura chiedendo un risarcimento di 5 miliardi di rupie per i danni ricevuti dai contadini che hanno seminato il cotone BT. L'idea principale dietro l'approvazione dell'uso commerciale del cotone BT geneticamente modificato era che ciò avrebbe portato ad un aumento del reddito dei contadini, riducendo la spesa sui pesticidi chimici, che rappresenta il 70-80% del costo complessivo della coltivazione del cotone ibrido, a causa dell'elevata incidenza di parassiti negli ultimi 3-4 anni (soprattutto l'antonomo americano) e la sempre maggiore resistenza di questi ultimi ai pesticidi chimici. In Gujarat, tuttavia, c'è una pesante infestazione di antonomo nel cotone BT nei distretti di Bhavanagar, Surendranagare Rajkot. Da principio si è scoperto che il cotone BT era resistente all'antonomo nelle fasi iniziali della crescita della pianta, ma non appena cominciavano a formarsi le capsule del cotone, il parassita le attaccava. Il Dipartimento di Agraria del Governo del Gujarat ha scritto all'Università Agraria del Gujarat chiedendo che fornissero una relazione con informazioni dettagliate sulle caratteristiche e l'intensità del danno. I rendimenti del raccolto sono diminuiti anziché aumentare. Invece di vedere aumentare il loro reddito di 10.000 rupie/acro, i contadini stanno subendo perdite di 6000-7000 rupie/acro. Gli OGM stanno creando dei super-parassiti anziché contribuire a controllarli. Così come i parassiti sono il prodotto della disarmonia, le piante diventano erbacce che minacciano i raccolti in un contesto di disequilibrio. Piantare raccolti misti, ruotare effettivamente i raccolti, mantenere la biodiversità sono gli approcci più efficaci per evitare che le piante diventino "erbacce". L'approccio reduzionista, essenzializzato dichiara che alcune piante utili siano in realtà erbacce e crea un arsenale tossico per lo sterminio della biodiversità. Invece di creare armonia, si dichiara guerra alle erbacce - piante che spesso vengono utilizzate dalle donne del Terzo Mondo come cibo, medicine, foraggio. L'applicazione più diffusa dell'ingegneria genetica in agricoltura è la resistenza agli erbicidi, cioè la creazione di piante resistenti agli erbicidi. Il cotone e la soia "Round up Ready" della Monsanto sono esempi di questa applicazione. Quando verranno introdotti nei sistemi agricoli del Terzo Mondo, porteranno ad un aumento dell'uso di prodotti chimici in agricoltura, aumentando in tal modo i problemi ambientali. Questo distruggerà anche la biodiversità che è il fonte di sussistenza delle donne nelle zone rurali. Quelli che per la Monsanto sono erbacce, per le donne del Terzo Mondo sono cibo, foraggio e medicine. Nell'agricoltura indiana le donne usano 150 specie diverse di piante come verdure, foraggio e piante medicinali. Nel West Bengal 124 specie di "erbacce" raccolte dai campi di riso hanno una grande importanza economica per i contadini. Nella regione Expana di Veracruz, Messico, i contadini impiegano 435 specie di piante selvatiche ed animali, di cui 229 commestibili. Le monocolture ed i monopoli rappresentano una 'maschilizzazione' dell'agricoltura. La mentalità guerrafondaia che sta alla base dell'agricoltura militare-industriale è del tutto evidente quando si guarda ai nomi che vengono dati agli erbicidi che distruggono le basi della sopravvivenza delle donne più povere nelle aree rurali del Terzo Mondo. Gli erbicidi della Monsanto si chiamano "Radunare", "Machete", "Lazo". American Home Products, che si è fusa con la Monsanto, ha chiamato i suoi pesticidi "Pentagono", "Agguato", "Scettro", "Quadro", "Saetta", "Imporre", "Vendicare". Questo è il linguaggio della guerra, non della sostenibilità. La sostenibilità è basata sulla pace con la terra. Dopo che le monocolture creano le erbacce, e gli erbicidi aumentano la loro resistenza, i "raccolti resistenti agli erbicidi" vengono offerti come un nuovo miracolo nel controllo delle erbacce. Gli OGM tuttavia stanno creando delle super erbacce invece di ridurle. Quello che sta accadendo in natura, accade anche nella società. La globalizzazione economica sta creando disuguaglianza ed esclusione. Sta aumentando la disuguaglianza, disarmonia e conflitti nella società. Così come gli insetti e le piante non sono per loro natura parassiti ed erbacce (in qualsiasi condizione), ma vengono trasformati in parassiti ed erbacce a causa dello squilibrio ecologico, le persone non sono per loro natura terroristi ed estremisti. Terroristi non si nasce, si diventa. I terroristi sono i sintomi di società in disequilibrio a causa dell'ingiustizia, dell'esclusione e della disuguaglianza. Creare sostenibilità e giustizia è l'unica strategia efficace per controllare l'emergere del terrorismo. La mentalità guerrafondaia non è riuscita a ridurre i parassiti e le erbacce in agricoltura. La mentalità guerrafondaia non riuscirà ad impedire ai giovani di diventare estremisti e terroristi. Al contrario creerà super terroristi ancora più resistenti così come i pesticidi, gli erbicidi e l'ingegneria genetica hanno creato super parassiti e super erbacce. È ora di imparare dagli errori delle monocolture della mente e del pensiero reduzionista che rende la violenza essenziale. È ora di fare appello alla diversità per guarire. La diversità crea armonia, e l'armonia crea la bellezza, l'equilibrio, l'abbondanza e la pace nella natura e nella società, in agricoltura e nella cultura, nelle scienze e nella politica. La violenza e la disarmonia che oggi nel nostro mondo minacciano sia la rete ecologica che quella sociale nascono dalla distruzione della diversità - e la diversità viene distrutta perché la visione dominante basata sulle "monocolture della mente" vede la diversità come una minaccia, e la sua estirpazione come la condizione necessaria per la pace e la sicurezza. La distruzione della diversità, tuttavia, crea disarmonia, ed invece di creare pace e sicurezza, aumenta la violenza, il disaccordo e l'insicurezza. Riferimenti Bibliografici: 1. W. W. Fletcher, "The Pest War" (La Guerra ai parassiti), Oxford: Basil Blackwell, 1974, p1 2. De Bach, "Biological Control by Natural Enemies" (Controllo biologico dai nemici naturali), London: Cambridge University Press, 1974 3. Dominique Lepierre, "5 minutes after midnight in Bhopal" (5 minuti dopo la mezzanotte in Bhopal). 4. Vandana Shiva, "The Violence of Green Revolution: Third World Agriculture, Ecology and Politics" (La violenza della Rivoluzione Verde: Agricoltura del Terzo Mondo, Ecologia e Politica), Zed Books, London and The Other India Book Store, Goa, 1991 5. Vandana Shiva, Afsar H. Jafri, Ashok Emani, Manish Pande, "Seeds of Suicide: The Ecological and Human Costs of Globalizatin of Agriculture" (Semi del suicidio: i costi umani ed ecologici della globalizzazione dell'agricoltura), Research Foundation for Science, Technology and Ecology, New Delhi, 2000 Tratto da www.zmag.org MONOCULTURE DELLA MENTE Preserviamo la capacità delle donne di dar da mangiare al mondo di Vandana Shiva Come proteggere la biodiversità? Smontando i miti legati alle biotecnologie e a partire dalle tradizionali esperienze indigene afferma Vandana Shiva, indiana, membra del Third World Network. L?associazione armoniosa e generosa con la terra che ha caratterizzato le millenarie pratiche agricole delle donne viene oggi minacciata dall?attuale modello agricolo militare-industriale. La maggior parte del pianeta, per la maggior parte della sua storia, ha soddisfatto i propri bisogni alimentari grazie ad una agricoltura centrata sulle donne. In questo tipo di agricoltura le conoscenze vengono condivise; le altre specie e le piante non vengono considerate "proprietà", ma parenti; e la sostenibilità si basa sul rinnovo della fertilità della terra e sul rinnovamento e la rigenerazione della biodiversità e delle specie. In questi paradigmi non c?è posto per monocolture basate sull?ingegneria genetica e sul monopolio dei semi del diritto internazionale alla proprietà (IPR, international property right). Le pratiche agricole dominanti mostrano crescenti caratteri di mascolinizzazione, appropriandosi di risorse e diritti delle donne relativi all?agricoltura di sussistenza e presentandosi come le sole alternative per sfamare il mondo. In realtà le nuove biotecnologie creano insicurezza alimentare e morte per fame, sprecando risorse attraverso monocolture ad una dimensione mantenute facendo ricorso ad intensi contributi esterni. Monocolture e monopoli Monocolture e monopoli simboleggiano una mascolinizzazione dell?agricoltura. La mentalità di guerra alla base dell?agricoltura militare-industriale è evidente nei nomi assegnati agli erbicidi che distruggono le basi economiche per la sopravvivenza delle donne più povere nelle aree rurali del Terzo Mondo. Gli erbicidi prodotti dalle imprese Monsanto sono battezzati "Farla finita", "Machete" ecc. Un?altra ditta, l?American Home Products chiama i suoi erbicidi "Pentagono", "Squadrone", "Vendetta" ecc. Questo è linguaggio di guerra, non di sostenibilità. La sostenibilità si basa sulla pace con la terra. L?applicazione più diffusa dell?ingegneria genetica in agricoltura è la resistenza agli erbicidi, cioè la coltivazione di specie resistenti agli erbicidi. Un esempio di questa applicazione sono i prodotti Monsanto che vanno sotto il nome di "Round Up Ready Soya and Cotton". Quando vengono introdotti nei sistemi agricoli del Terzo Mondo portano ad un aumento nell?uso dei prodotti chimici e quindi ad un maggior numero di problemi ambientali. Inoltre distruggono la biodiversità che rappresenta la base per il sostentamento delle donne in ambito rurale. Ciò che per Monsanto sono erbacce, per le donne del Terzo Mondo sono cibo, foraggio e medicine. Per millenni le donne hanno mantenuto la continuità dei semi nonostante guerre, inondazioni e carestie. La mascolinizzazione della biodiversità ha portato ad utilizzare tecnologie violente che impediscono ai semi di germinare in tempo di raccolti. Si tratta di una tecnologia descritta come "Terminator Technology". Terminazione della germinazione La terminazione della germinazione è un mezzo per accumulare capacità e capitali e per espandere i mercati. Mentre i mercati crescono per Monsanto, si riduce l?abbondanza della natura e quella a disposizione degli agricoltori. Quando seminiamo preghiamo: "Possa questo seme essere eterno". Viceversa, Monsanto e il Dipartimento per l?agricoltura del governo degli Stati Uniti ripetono "Che questo seme sia terminato in modo che i nostri profitti e il monopolio siano eterni". La violenza intrinseca ai metodi e alle metafore utilizzate dal business agricolo globale e dalle imprese di biotecnologia è una violenza contro la biodiversità della natura e contro l?esperienza e la produttività delle donne. C?è una violenza intrinseca alla distruzione della diversità attraverso le monocolture e alla distruzione della libertà conservando e scambiando semi attraverso i monopoli IPR.E? una violenza contraria alle diverse vie noviolente delle donne di conoscere la natura e garantire la sicurezza alimentare. Questa diversità di sistemi di conoscenze e di sistemi di produzione è la strada da seguire per far sì che le donne del Terzo Mondo continuino ad avere un ruolo centrale come conoscitrici, produttrici e approvvigionatrici di alimenti. Forse uno dei miti più errati propagati dai protagonisti della rivoluzione verde è l?affermazione che l?alta varietà di prodotti (HYV, High Yield Varieties) abbiano ridotto il numero di ettari di cui si necessita per la produzione agricola, preservando quindi milioni di ettari di biodiversità. L?esperienza dell?India ci insegna che invece di destinare più terre alla conservazione, i sistemi di coltivazione industriale distruggono la diversità e utilizzano la terra per più scopi, aumentando di fatto lo sfruttamento della terra. Ciò avviene perché ogni ettaro di monocoltura produce un solo prodotto e le altre colture devono venire coltivate altrove, utilizzando altri ettari. Inoltre, la stessa logica riduzionista delle coltivazioni industriali fa aumentare anche le risorse utilizzate dal bestiame. L?allevamento di tipo industriale consuma tre volte più biomassa di quanto non avvenga con l?allevamento ecologico. E quindi l?allevamento di tipo industriale richiede tre volte più ettari di terra per produrre mangimi per animali. Infatti l?Europa utilizza nel Terzo Mondo una quantità di terra pari a sette volte il proprio territorio per produrre mangimi per l?allevamento di animali. Solo per produrre foraggio (includendo quello prodotto per produrre alimenti da esportazione), i Paesi bassi si sono appropriati di una superficie stimata in 100.000 ? 140.000 chilometri quadrati di terra coltivabile, in buona parte in paesi del Terzo Mondo come l?India e la Thailandia. Questo dato corrisponde a una superficie pari a sei-sette volte il totale di terre destinate all?agricoltura nell?intero paese. Lo sfruttamento della terra La combinazione di coltivazioni e di allevamenti industriali intensifica del 400% l?uso della terra, mentre produce un aumento solo del 20% di frumento e di latte. Le risorse in eccesso utilizzate dai sistemi industriali, siano esse riferibili alla rivoluzione verde o alle nuove biotecnologie, potrebbero essere utilizzate per dar da mangiare alla gente: lo spreco di risorse determina fame. L?ingegneria genetica e i monopoli IPR stanno depredando le donne del Terzo Mondo e la loro creatività, capacità di innovazione e di prendere decisioni in ambito agricolo. Tutto il mondo ne soffrirà. Le donne contadine del Terzo Mondo costituiscono la base della sicurezza alimentare ed è nell?associazione con le altre specie che garantiscono tale sicurezza alimentare. E? questa associazione che va preservata e promossa. (traduzione di Alessio Surian, articolo tratto dal numero 26 del mensile Terra Viva, edito dall?Inter Press Service, Roma, e Centro Nord-Sud del consiglio d?Europa, Lisbona ? Terra.Viva at mail.Eunet.pt) RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI SHIVA V., "Campi di battaglia. Biodiversità e agricoltura industriale" - Edizioni Ambiente SHIVA V., "Biopirateria" - CUEN SHIVA V., "Monoculture delle mente" - Bollati Boringhieri 1993 S. VANDANA, "Sopravvivere allo sviluppo" - ISEDI Vandana Shiva e il Third World Network Vandana Shiva, indiana, è direttrice della Fondazione per la scienza, la tecnologia e l?ecologia. E? fra i membri del Third World Network, TWN, una rete internazionale di associazioni ed individui specializzata in sviluppo e relazioni Nord-Sud con sede a Penang, Malesia e otto uffici regionali (twn at igc.apc.org). Fra le pubblicazioni del TWN si segnalano il bollettino in inglese e spagnolo "Third World Resurgence" sulle questioni dello sviluppo e la rivista "Third World Economics". Due scritti di Vandana Shiva per il TWN sono stati inclusi fra cinque dei suoi saggi raccolti e tradotti in italiano da Bollati Boringhieri nel 1995 "Monocolture della mente ? Biodiversità, biotecnologia e agricoltura ?scientifica?", da cui sono tratti anche i due schemi qui riportati. Vandana Shiva ha un?esperienza diretta della resistenza delle contadine alle monocolture a partire dalla partecipazione al movimento Chipko che nel Garhwal (Himalaya) si è opposto in modo nonviolento alla monocoltura del pino. Nei suoi scritti mostra come la cosiddetta rivoluzione verde "era volutamente destinato all?introduzione della monocoltura e alla distruzione della ?diversità?. Voleva realizzare il controllo centralizzato dell?agricoltura e impedire la possibilità Ciao a tutti, se volete maggiori informazioni sulla questione "pro" o "contro" modifica della 727 potete visitare questa pagina: http://www.oltrelaspecie.org/nemici-politica2.htm In ogni caso credo che sia già stato detto molto a proposito, quello che ha scritto Zanoni è la sacrosanta verità. Comunicato Stampa, 22 marzo 2004 Friends of the Earth - Europa Coalizione contro i pericoli derivanti dalla Bayer (CBG/Germania) RACCOMANDAZIONE ALL'EUROPA DI RIFIUTARE RISO GENETICAMENTE MODIFICATO L'alimento di base nella dieta mondiale messo a rischio dalle multinazionali Si raccomanda vivamente ai governi dell'Europa di rifiutare il permesso all'importazione di un riso geneticamente modificato per proteggere così l'alimento più diffuso nella dieta quotidiana mondiale dal rischio di cadere in mano alle compagnie multinazionali. Gli stati membri hanno tempo solo fino a domenica 28 marzo per opporsi a una richiesta di importazione in Europa, fatta dalla tedesca Bayer Cropscience con base in Germania, di una varietà di riso geneticamente modificato per resistere all'erbicida ammonio glufosinato prodotto dalla compagnie stessa. Friends of the Earth e CBG sostengono che l'eventuale approvazione all'importazione del riso manderebbe pericolosi segnali ai paesi in via di sviluppo e potrebbe infine portare al controllo da parte delle corporazioni multinazionali su uno dei più importanti alimenti del mondo. Al giorno d'oggi, 2 miliardi e mezzo di persone dipendono dal riso per la loro dieta di base quotidiana. Oltre ad essere preoccupati per i pericoli che corre la fornitura di tale alimento nel mondo, Friends of the Earth e CBG mostrano preoccupazione anche per il fatto che: * non sono stati effettuati studi a lungo termine per esaminare la possibilità di più seri effetti negativi sulla salute * studi di alimentazione sui polli, condotti dalla Bayer, sono stati ritenuti dalle autorità britanniche "di limitata capacità" per identificare effetti negativi, mentre in uno studio sui maiali si è osservata una diversa risposta (maggior aumento di peso) nei soggetti alimentati col riso geneticamente modificato * Bayer non ha fornito alcuna informazione sulle probabilità di diffusione non voluta del riso importato e sugli effetti che ciò potrebbe avere nei 5 stati membri dell'Unione Europea che coltivano riso (Italia, Gracia, Spagna, Portogallo e Francia) Geert Ritsema di Friends of the Earth afferma: "Questo riso geneticamente modificato non solo pone a rischio la salute dei consumatori europei, ma mette a repentaglio anche la sopravvivenza di milioni di persone al di fuori dell'Europa. L'Europa ha dunque un forte obbligo morale di tenere ciò in considerazione quando valuterà l'importazione di tale riso". "Consentire l'importazione di riso geneticamente modificato in Europa darà via libera alle multinazionali nella promozione di questa forma di coltivazione non sostenibile nei paesi in via di sviluppo. Consentire che il più importante alimento nella dieta quotidiana mondiale finisca nelle mani di compagnie come la Bayer è una mossa pericolosa e senza precedenti." Philipp Mimkes di CBG afferma: "La biotecnologia in campo agricolo è stata finora un completo disastro per la Bayer. Questa richiesta di importazione di riso geneticamente modificato diventerà un'altro capitolo nero nel loro >-- Messaggio originale -- >From: "Annamaria Benvenuti" <annamariabenve at hotmail.com> >To: consumocritico at peacelink.it >Subject: monsanto >Date: Tue, 06 Apr 2004 22:49:29 +0200 >Reply-To: consumocritico at peacelink.it > > >x favore, quali prodotti sono della Monsanto o in quale sito posso trovare > >queste notizie? >grazie, annamaria > >_________________________________________________________________ >Personalizza MSN Messenger con sfondi e fotografie! >http://www.ilovemessenger.msn.it/ > >-- >Mailing list Consumo Critico dell'associazione PeaceLink. >Per ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI: http://www.peacelink.it/mailing_admin.html >Archivio messaggi: http://www.peacelink.it/webgate/consumocritico/maillist.html >Area tematica collegata: http://italy.peacelink.org/consumo >Si sottintende l'accettazione della Policy Generale: >http://www.peacelink.it/associazione/html/policy_generale.html >
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