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Macelli Clandestini
- Subject: Macelli Clandestini
- From: "fra.castracane" <fra.castracane at libero.it>
- Date: Tue, 30 Mar 2004 17:01:47 +0200
Una notizia di qualche giorno fa, ma interessante perchè denuncia un fenomeno illegale, che convincerà ancora di iù i vegeteriani della giustezza della loro scelta. Francesco ANSA) - ROMA, 13 MAR - Non sono solo i vitelli e gli ovini di cui gli allevatori non denunciano la nascita ad essere macellati clandestinamente nel Lazio: dal 2000 in poi hanno fatto la stessa fine anche molti cavalli, nella maggioranza dei casi rubati. L'ondata di furti di cavalli nella provincia di Roma e' cominciata nel 2000. Fino a quel momento i furti sono stati per lo piu' opera di singoli zingari o pastori che li rubavano per farli lavorare o a volte anche per farli correre in gare piu' o meno legali. Dal 2000 i furti hanno invece assunto un altro aspetto: lo scopo e' la macellazione clandestina per venderne la carne e anche gli autori dei furti non sono piu' singoli ladri, ma spesso bande organizzate che usano tir attrezzati per il trasporto delle bestie e il piu' delle volte macellano direttamente i cavalli in macelli clandestini o anche in aperta campagna. Dal 2000 l'escalation di furti conta cinque cavalli rubati in marzo al centro Coni Pentatlhon di Riano e nel giugno dello stesso anno altri cinque. Tre cavalle, tra cui una gravida e due pony, vengono rubati da un box dell'allevamento S.Agnese, sull'Ardeatina nel settembre dello stesso anno e a ottobre sei fattrici gravide spariscono dall'allevamento Razza dell'Olmo a Castel Romano. Il 18 gennaio del 2001 quattro fattrici gravide vengono rubate da un allevamento di Anguillara, il 20 dello stesso mese cavalli rubati a Cerveteri, e pochi giorni dopo altri sei a Bracciano. I furti vanno avanti ai danni del Circolo Caino (10 cavalli) e anche del Centro addestramento dell'Esercito a Montelibretti (altri 10, di cui 9 anziani 'riformati' ormai in pensione). Come tutti gli altri vengono macellati illegalmente, senza alcun controllo sanitario e la loro carne venduta, per lo piu' a ristoratori compiacenti, e consumata da clienti ignari. Nel marzo 2001 ancora un furto al Centro Coni di Riano, questa volta sono sei purosangue. Ma in questo caso i ladri non la fanno franca: cinque calabresi sono bloccati dai carabinieri di Bracciano e Lagonegro, che hanno individuato il Tir che trasporta i cavalli, sull'autostrada Salerno-Reggio Calabria. L'attivita' di ricerca dei carabinieri si intensifica e a Frascati vengono sequestrati altri 10 cavalli e viene arrestato Giovanni Gatta, titolare di una macelleria di Rocca di Papa. Oltre all'attivita' di repressione, i militari rafforzano l'opera di prevenzione con controlli a tappeto nelle macellerie e i furti diminuiscono. Anche le istituzioni mostrano maggiore attenzione verso il fenomeno, tanto che nel settembre scorso il sindaco di Valmontone, Angelo Miele, offre una ricompensa di 5.000 euro a chi riportera' vivi 5 cavalli rubati pochi giorni prima nella zona. Il sindaco si fa promotore anche del Parco degli Animali, una specie di pensione per cavalli anziani che hanno lavorato tutta la vita trainando le ''botticelle'' romane, o nei campi e sulle piste da corsa. (ANSA) - ROMA, 13 MAR - Macellavano clandestinamente cavalli, pecore e vitelli, alcuni dei quali mai denunciati all' anagrafe bovina e denunciavano il furto o lo smarrimento di molti animali in realta' mai scomparsi, ottenendo cosi' dalla Cee un risarcimento di 4.000 euro per capo. Due allevatori di Valle Pietra, vicino a Roma, uno dei quali proprietario anche di un ristorante nella zona, sono stati stati denunciati dai carabinieri di Subiaco comandati dal tenente Pietro Rajola-Pescarini per macellazione clandestina, falsificazione di attestati veterinari e truffa alla Cee. Nelle aziende dei due - L.R., un allevatore e ristoratore di 47 anni, e P.D.S., di 61 - i carabinieri hanno trovato alcuni vitelli mai registrati all' anagrafe bovina e quindi ufficialmente mai nati. Con questo espediente - ha spiegato Rajola - potevano poi farli macellare e venderne la carne senza alcun controllo veterinario a proprietari di ristorante e macellai 'compiacenti'. Con una pratica che secondo gli investigatori potrebbe essere molto diffusa fra gli allevatori, i due denunciavano spesso alla Forestale la scomparsa di propri vitelli, pecore e cavalli, e poi con la denuncia di smarrimento o di furto ottenevano il risarcimento Cee. Nei loro allevamenti i carabinieri hanno trovato anche le targhette di riconoscimento di decine di vitelli di cui i due avevano denunciato il furto, oltre a 20 chilogrammi di carne congelata (compresi fegati e viscere) di animali macellati clandestinamente senza verifiche sanitarie: ''Per fortuna la carne che abbiamo fatto analizzare e' risultata non affetta da malattie - ha detto il comandante dei carabinieri - ma la macellazione di questi animali, e spesso anche di cavalli, che non hanno avuto le necessarie vaccinazioni contro la 'lingua blu' o il virus della 'mucca pazza', puo' immettere sul mercato carne pericolosa per la salute delle persone''. In collaborazione con il reparto veterinario della Asl di Subiaco, i carabinieri stanno realizzando il monitoraggio complessivo di bovini, ovini ed equini che permettera' di controllare piu' efficacemente il rispetto delle norme sulle vaccinazioni obbligatorie e sulla macellazione. Le indagini sono partite nel 2003 e sono proseguite con controlli a campione negli allevamenti: ''L'inchiesta e' ancora in corso - ha spiegato Rajola - La nostra attivita e' tesa soprattutto alla prevenzione della macellazione clandestina e dei furti di cavalli, che dopo i nostri controlli si sono ridotti''. (ANSA).
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