rassegna stampa: PERCHE' BOICOTTARE NESTLE'



mille motivi per boicottare la nestle


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tratto da "Greenplanet", 28 febbraio 2004

QUESTOTRENTINO: PERCHE' BOICOTTARE NESTLE'
Nestlè: "Anche noi vogliamo contribuire alla crescita economica e civile
dei paesi in via di sviluppo dove impieghiamo 122.000 collaboratori con
condizioni di lavoro tra le migliori". Duccio Dogheria non è d'accordo.
Sabato 7 febbraio, a pagina 11 de L'Adige, la multinazionale svizzera
Nestlé fa pubblicare una pubblicità che a tutta pagina proclama il proprio
buon operato, non solo difendendosi dalle infamanti accuse che la vogliono
una delle principali responsabili delle morti nel mondo per malnutrizione,
ma contrattaccando a queste accuse esordendo con queste parole: "Più di 130
anni fa, Henri Nestlé sviluppò la farina lattea per salvare la vita di un
bambino che non poteva essere nutrito con il latte materno", per poi
continuare in questi termini: "Siamo stati i primi ad applicare
spontaneamente il Codice dell'OMS che raccomanda la promozione
dell'allattamento materno... La nostra politica nei Paesi in via di
sviluppo non prevede campagne pubblicitarie, promozioni nei negozi o
distribuzione di campioni gratuiti... Anche noi vogliamo contribuire alla
crescita economica e civile dei paesi in via di sviluppo dove impieghiamo
122.000 collaboratori con condizioni di lavoro tra le migliori". La
pubblicità, che non reclamizza un prodotto ma l'immagine dell'azienda, si
conclude ribadendo che nonostante la buona condotta etica della
multinazionale c'è chi ancora sostiene che essa violi le direttive
dell'OMS, offendendo innanzitutto migliaia di lavoratori. A riprova della
propria bontà, la Nestlé affianca al testo una citazione, datata 1869,
tratta dal "Trattato sull'alimentazione dell'infanzia", scritto per
l'appunto da Henri Nestlé: "Durante i primi mesi, il latte materno rimane
sempre il nutrimento più naturale, ed ogni madre in grado di farlo dovrebbe
lei stessa allattare i suoi bimbi". Nulla da eccepire, dunque? Al
contrario. La strategia di chi per giustificare la realtà attuale invoca la
moralità del fondatore, raramente funziona nel campo delle multinazionali.
Così come sir Thomas Lipton, fondatore nell'Ottocento dell'omonimo tè, non
ha molto a che fare con il marchio attuale di proprietà della
multinazionale alimentare e chimica Unilever, così come i fratelli
McDonald, che nella California degli anni Cinquanta vendevano hamburger e
patatine in un modesto drive-in, hanno in comune con l'attuale
multinazionale soltanto il nome, così il fondatore della Nestlé è
sostanzialmente altro rispetto alla multinazionale svizzera. La Nestlé,
presente in 81 paesi, è il principale produttore di latte in polvere e
leader mondiale anche nel settore delle acque minerali e del caffè. Ma fin
qui nulla da eccepire in merito all'eticità aziendale. I problemi sorgono
quando si sfogliano pubblicazioni come la "Guida al consumo critico.
Informazioni sul comportamento delle imprese per un consumo consapevole"
(edizioni EMI, 2000, reperibile nelle botteghe del commercio equo). Quanto
segue è una sintesi di quanto si può leggere alla voce Nestlé: un'immagine
ben diversa da quella della pubblicitàŠ Potere La Nestlè fa parte di ERT,
un'associazione europea creata per rappresentare gli interessi delle
multinazionali in sede europea e fa parte pure di EuropaBio, associazione
che raggruppa le industrie con interessi nel settore delle biotecnologie,
il cui scopo è d'intervenire a tutti i livelli per legittimarne l'impiego.
Terzo mondo La Nestlè è uno dei massimi responsabili delle gravi condizioni
in cui versano milioni di contadini del Sud del mondo, perché i suoi metodi
commerciali non garantiscono guadagni dignitosi. I sindacati brasiliani
hanno sottolineato che la società opprime gli attivisti sindacali e
subappalta il lavoro ad aziende meno rispettose dei diritti sindacali, in
modo da indebolire l'organizzazione sindacale interna ai suoi stabilimenti.
Vendite irresponsabili IGBM segnala che Nestlé trasgredisce sotto molti
aspetti il codice OMS sul latte in polvere, promuovendone l'uso attraverso
distorte informazioni alle madri ed al personale infermieristico,
attraverso la distribuzione gratuita alle strutture sanitarie e alle madri;
l'Autorità Garante italiana ha messo in evidenza che anche in Italia Nestlé
ha l'abitudine di distribuire gratuitamente latte in polvere agli ospedali,
il che pone seri dubbi sul rispetto dell'articolo del codice OMS che
regolamenta le forniture agli ospedali. Nel libro "Milking profits", Syed
Aamar Raza, ex dipendente della Nestlé, racconta come l'azienda violi il
codice OMS in Pakistan. Nel 1999 Nestlé è stata ammonita dall'Antitrust
inglese per una pubblicità in cui si affermava che l'impresa aveva sempre
rispettato il codice OMS. Organismi geneticamente modificati Nel 1996
Uniliver e Nestlé hanno respinto la richiesta di tenere separata la soia
ordinaria da quella manipolata geneticamente. Nel 2000 Legambiente ha
scoperto che il prodotto Nestlé Alsoy, un alimento in polvere per
l'infanzia, contiene proteine isolate di soia OGM. Ecco i motivi del
boicottaggio internazionale alla Nestlè, coordinato da Baby Milk Action,
per indurre l'azienda a sospendere la violazione del Codice OMS per la
commercializzazione dei sostituti del latte materno. Per chi volesse avere
maggiori informazioni, rimandiamo alla guida dell'EMI o ad Internet. Duccio
Dogheria "Questotrentino", 21 febbraio 2004 ------------------ Da
Questotrentino. Nato nel 1980, Questotrentino, come da denominazione, è un
periodico sulla realtà trentina, che ha come slogan "Un giornale che dice
quello che gli altri non dicono" ed è scritto da volontari.