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Traffico rifiuti Venezia-Rieti
- Subject: Traffico rifiuti Venezia-Rieti
- From: "fra.castracane" <fra.castracane at libero.it>
- Date: Thu, 11 Mar 2004 00:45:33 +0100
(ANSA) - VENEZIA, 8 MAR - Un'imponente operazione contro lo smaltimento di rifiuti pericolosi e' in corso da parte dei carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Venezia e del reparto carabinieri Tutela Ambiente di Roma che stanno eseguendo undici ordinanze di custodia cautelare in varie citta' italiane. Nel blitz, scattato nelle prime ore di stamane e coordinato dalla Procura di Venezia, risultano indagate oltre un centinaio di persone. L'accusa per i soggetti raggiunti dal provvedimento restrittivo e' di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, falso ideologico materiale, immissione nell'aria di polveri e fumi inquinanti. L'indagine e' partita nel 2001 con il sequestro a Rieti di una cava utilizzata per smaltire illecitamente rifiuti pericolosi. Ma, secondo quanto accertato dai carabinieri del Noe, sono numerosi in tutta Italia i siti destinati dai criminali ambientali per eliminare rifiuti pericolosi. Oltre alle cave che sarebbero utilizzate per la ricomposizione ambientale, figurano anche terreni agricoli e laghi naturali dove finivano rifiuti speciali pericolosi composti soprattutto da fanghi industriali, scorie e polveri prodotte da impianti siderurgici. In passato sono stati intercettati anche 300 fusti di pentasolfuro di fosforo (sostanza cancerogena altamente pericolosa per l'uomo e l'ambiente). Oltre agli arresti i carabinieri stanno eseguendo decine di perquisizioni e altrettanti sequestri di aree, tra cui i due piu' grandi depositi italiani di stoccaggio. (ANSA). CS/IAT (ANSA) - VENEZIA, 8 MAR - L'operazione e' denominata ''Houdini'' per l'abilita' degli indagati nel trasformare apparentemente i rifiuti pericolosi in non pericolosi o addirittura in materiale inerte. Dopo due anni di indagini, il Noe dei carabinieri ha individuato e disarticolato un'organizzazione di ecoþcriminali, ''altamente specializzati'' con base strategica nella provincia di Venezia. L' organizzazione, attraverso la falsificazione di documenti di trasporto, certificati di analisi e la simulazione di operazioni di recupero, per anni avrebbe illecitamente smaltito centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti speciali pericolosi presso siti non autorizzati dell' intero territorio nazionale, con gravissimo danno all'ambiente. Fulcro del traffico sarebbero state le societa' Nuova Esa Srl di Marcon (Venezia), uno dei piu' grandi impianti di gestione rifiuti d'Italia, gia' coinvolta in passate indagini, e Servizi Costieri Srl di Porto Marghera (Venezia), le quali, secondo gli investigatori, hanno organizzato a livello nazionale l'illecito traffico avvalendosi di una fitta rete di collusioni, che ha interessato intermediari, trasportatori, titolari di centri di stoccaggio, recupero e smaltimento, laboratori di analisi, tutti saldamente inseriti nel contesto criminale. In comune il ''modus operandi'', finalizzato di fatto a far ''scomparire'' determinate tipologie di rifiuti speciali pericolosi (terre di bonifica, scorie e polveri di fonderia, fanghi industriali) mediante operazioni di miscelazione indiscriminata; il materiale veniva avviato poi allo smaltimento in discariche non idonee oppure utilizzato per ripristini ambientali, formazione di rilevati e sottofondi stradali, attivita' per produzione di ammendanti e fertilizzanti (compost). A conclusione dell'inchiesta, il Gip veneziano Licia Marino, su richiesta del pm Giorgio Gava, ha emesso 7 ordinanze custodia cautelare in carcere e 4 ordinanze di custodia cautelare arresti domiciliari. L'operazione, anche con l'esecuzione di numerosissime perquisizioni locali in varie regioni d' Italia, sta impegnando circa 200 militari del Comando Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente e dei reparti territoriali dell'Arma.(ANSA). CS
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