R: Inflenza polli Usa: Ue stop importazioni da Stati Uniti



Avete mai letto "La famiglia Winshaw" dell'inglese Jonathan Coe
(Birmingham, 1961) ?
In particolare il capitolo intitolato "Dorothy", ritratto di una "fattora"
che ha impostato la sua azienda esclusivamente su basi industriali
"american style" per trarre il massimo dei profitti dai suoi allevamenti di
vario bestiame (ci sono anche le galline e le uova ecc.). E' il ritratto di
chi ha causato questo scempio. Ma il romanzo termina con una vendetta,
tremenda vendetta....e con queste parole: 
"Il mondo non poteva aspettare più a lungo".

Beatrice Bardelli 
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> Da: fra.castracane <fra.castracane at libero.it>
> A: consumocritico at peacelink.it
> Oggetto: Inflenza polli Usa: Ue stop importazioni da Stati Uniti
> Data: sabato 28 febbraio 2004 1.58
> 
> (ANSA) - BRUXELLES, 24 FEB - Dopo l'Asia il virus
> dell'influenza dei polli fa 'tremare' gli Stati Uniti e l'Europa
> alza nuove barriere sanitarie per proteggersi dal rischio di
> estensione dell'epidemia, che ha gia' fatto 22 vittime solo nel
> sud-est asiatico, con gravissime conseguenze anche sul piano
> economico.
>    Da oggi e fino al 23 marzo Bruxelles ha annunciato che
> saranno messe al bando le importazioni di uova, da cova e da
> consumo, di pulcini e tacchini di un giorno destinati
> all'allevamento. Ufficialmente e' vietata anche l'importazione
> di carne di pollo, ma di fatto l'Europa non ne importa in quanto
> il processo di macellazione seguito dagli Usa (ossia il
> trattamento con cloro e altre sostanze chimiche nonche'
> l'irradiazione) non e' conforme alla normativa sanitaria
> europea.
>    Con queste misure Bruxelles vuole mettere al riparo da tutti
> possibili rischi sia i consumatori sia i produttori avicoli
> europei. L'Unione e' infatti una grande importatrice di uova e
> di pulcini americani che sono destinati tra l'altro ai paesi del
> nord. L'Italia e' autosufficiente, secondo quanto indicano gli
> esperti, e in linea di principio non importa questi prodotti.
> Tuttavia non si puo' escludere che produttori italiani
> utilizzino uova da cova ad alto valore genetico di origine Usa,
> acquistati attraverso altri paesi europei.
>     Nel 2003, secondo le statistiche Ue, l'Europa ha acquistato
> agli Stati Uniti oltre 8,8 milioni di uova (da consumo e da
> riproduzione), ossia il 25% delle importazioni globali
> dell'Unione, per un valore di oltre 20 milioni di euro. Nello
> stesso periodo sono stati importati anche 452.000 pulcini
> americani per un valore di quasi tre milioni di euro.
>    ''Risale a ieri sera - ha spiegato ai cronisti il commissario
> europeo per la sanita' e i consumatori David Byrne - l'annuncio
> di un nuovo focolaio del virus dell'influenza aviaria altamente
> patogeno, scoperto dalle autorita' statunitensi nel Texas''.
>    Il nome tecnico del virus e' H5N2, non e' violento come
> quello dell'influenza aviaria in Asia - ha spiegato il
> commissario - ''ma e' pur sempre un virus altamente contagioso e
> richiedeva una reazione immediata da parte dell'Ue. Inoltre, la
> sua provenienza non e' certa ma la malattia potrebbe essere
> giunta dal Messico''.
>    Le sospensione delle importazioni rimarra' in vigore fino al
> 23 marzo per permettere a Bruxelles di ricevere le informazioni
> dettagliate sulla situazione negli Usa e per il fatto che il
> periodo di incubazione della malattia e' di tre settimane.
>    Sulle misure di protezione sanitaria varate oggi si
> pronunceranno anche i singoli paesi in occasione della riunione
> del Comitato per la catena alimentare in programma il 2 e il 3
> marzo a Bruxelles.
>     Bruxelles non esclude, che sulla base delle informazioni che
> ricevera' da Washington potrebbe limitare l'embargo sui prodotti
> americani alle regioni colpite dal virus. Byrne intende comunque
> sollevare la questione in occasione della sua visita il 18 e 19
> marzo a Washington.
>    Una strategia mondiale, si rileva nella capitale europea, ora
> si impone per evitare nuovi drammi.(ANSA).
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