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Re: Re: [res] Impresa responsabile
- Subject: Re: Re: [res] Impresa responsabile
- From: "il giornale della natura" <stampanatura at consumietici.it>
- Date: Fri, 19 Sep 2003 14:21:09 +0200
Per quanto ci riguarda possiamo dare una mano (con i limite delle fatiche di una piccola associazione molto impegnata) federico ceratti acea associazione per i consumi etici e alternativi ----- Original Message ----- From: "Nicoletta Landi" <nicoletta at peacelink.org> To: <consumocritico at peacelink.it> Sent: Thursday, September 18, 2003 5:43 PM Subject: Fwd: Re: [res] Impresa responsabile > giro qui una mail che arriva dalla lista "reti di economia solidale" > res at liste.retelilliput.org che probabilmente molti di voi conoscono. > vi e' una proposta di lavoro su peacelink. > nic > > ---------- Messaggio inoltrato ---------- > > Subject: Re: [res] Impresa responsabile > Date: Thu, 18 Sep 2003 15:26:05 +0000 > From: Nicoletta Landi <nicoletta at chiodofisso.org> > To: res at liste.retelilliput.org > > cara adriana, posso dirti che nessuno ha dato una risposta a largo raggio > come la tua. > avevo messo la mia mail tonta di ricerca sia in questa lista che nella lista > di consumo critico di peacelink, e piano piano sta uscendo un po' di > materiale, ma la cosa piu' interessante e' che molti mi hanno scritto > qualcosa del tipo "piacerebbe saperlo anche a me". > > cosi' mi e' nata un'idea che adesso faro' girare anche nella lista di > peacelink. > > c'e' la possibilita' di aprire l'area di consumo critico nel sito di > peacelink, per ora non ho avuto tempo di curarla, ma mi riprometto sempre > appena ho del materiale di cominciare. > > che ne dite se facessimo un piccolo gruppo di lavoro dove proviamo a radunare > il materiale raccolto, e tanto altro che verra' fuori e cominciamo a fare > un'area li' sopra? > > sicuramente vi sono molti altri siti che gia' se ne occupano, pero' in > peacelink posso scrivere direttamente ed e' un luogo dove c'e' l'idea di > favorire la raccolta del lavoro dalla gente; anziche' essere centralizzato, > come sito di informazione su varie tematiche, lo scopo e il desiderio e' > quello di favorire la partecipazione e la raccolta di materiale, allargando > la lista redazione. > > riunendo la lista del GLT lente alle imprese della rete di Lilliput, questa > lista, e quella del consumo critico, penso si possa far qualcosa. > > un altro posto dove poter concentrare materiale potrebbe essere il sito di > altreconomia? al momento non mi pare faccia anche un servizio di questo tipo > > sono un po' di idee buttate in liberta', senza impegnarmi in qualcosa di > organico che almeno per un altro mese non avrei tempo di impostare. > > diciamo che mi piacerebbe capire se l'idea puo' andare, o se e' ridondante, e > se c'e' qualcuno che ha voglia di aggregarsi. giro la mail anche nelle due > liste che vi ho indicato. > > un saluto > nicoletta > > Alle 11:00, giovedì 18 settembre 2003, adri ha scritto: > > ciao nicoletta, sono adriana. > > sicuramente ci sarà qualcuno che potrà meglio di me dare una risposta alle > > tue domande, comunque io sto seguendo un Master intitolato "Responsabilità > > Sociale di Impresa" (promosso da Università di Verona, facoltà di Economia > > e Giurisprudenza) e posso dare intanto alcune indicazioni. > > > > Per fare un'impresa "responsabile" sicuramente la prima via da seguire sono > > appunto, come minimo, normative e certificazioni. Per dare un quadro molto > > generale queste riguardano: sicurezza sul lavoro; qualità "del processo" > > nella creazione di un prodotto (dallo sfruttamento delle materie prime al > > suo smaltimento); qualità "del prodotto" (in sè stesso); rapporti con > > dipendenti, comunità locale e tutti gli "stakeholder" (i > > portatori di interesse) che sono in relazione con l'attività dell'impresa > > (fornitori, azionisti, ecc..). Per qualità si intende soprattutto l'impatto > > che un'attività o un prodotto > > hanno sulla società e sull'ambiente (a livello micro/macro); il livello di > > impatto economico è implicito nel comportamento rispetto a questi due > > livelli. > > Le certificazioni VOLONTARIE si distinguono dalle > > normative che invece sono OBBLIGATORIE e diverse in ogni singolo Paese. > > Infatti quando parliamo di certificazioni parliamo di STANDARDS (a livello > > internazionale) e di MARCHI (creati anche a livello locale come ad esempio > > il Marchio di Qualità Sociale Regionale della Regione Emilia Romagna), > > ovvero > > indicazioni che vengono date all'impresa (o quant'altra attività, come ad > > esempio un Comune o una scuola) la quale vuole adeguarsi VOLONTARIAMENTE al > > di là della legge vigente nel proprio Paese. Infatti sono "normative" che > > non prevedono sanzioni applicative, quindi questa volontarietà fà di > > un'impresa, un'impresa responsabile. Gli standards sono ad esempio i > > sistemi di certificazione UNI EN ISO, EMAS, SA 8000. > > Ma un'impresa "responsabile" è sia quella che aderisce a questi marchi e > > standards, sia l'impresa che decide di andare al di là degli obblighi di > > legge (AZIONI POSITIVE), ad esempio assumendo politiche che incentivano > > l'assunzione di donne > > in caso di prevalenza del lavoro maschile, oppure incentivando la > > "formazione" dei dipendenti (per l'applicazione di alcune normative > > esistono anche degli incentivi finanziari). Di questo fanno parte ad > > esempio gli enti pubblici di cui parlavi, che promuovono appalti > > incentivando le imprese che aderiscono a principi più "responsabili". > > Infine adesso è il momento dei "bilanci sociali" che mi sembra stiano > > andando di gran moda, ma forse è un giudizio un pò azzardato. > > > > Forse questo veloce escursus è abbastanza scontato per chi lavora da tempo > > nell'economia solidale? > > > > Organizzazioni che fanno consulenza sulla responsabilità sociale ce ne sono > > molte, tra cui ad esempio "Avanzi" di Milano (che è insieme all'università > > partner promotore del master che sto seguendo) o "SCS Azioninnova" di > > Bologna. Puoi cercare l'annuario della RSI > > (esiste, ma non saprei dirti come trovarlo). riguardo ai siti mi viene in > > mente "sodalitas.it" se non lo conosci > > già.. Molto importanti sulla RSI sono il > > Libro Verde sulla RSI della Comunità Europea (lo trovi sul sito o con > > qualche motore di ricerca) e il sito del MInistero del lavoro > > (welfare.gov.it). > > Come puoi vedere la RSI ha mille sfaccettature e gli attori interessati > > sono molti. > > Chi vuole fare un'impresa responsabile solitamente si concentra su uno > > degli aspetti della RSI, visto che le certificazioni sono specifiche per > > ogni aspetto e molto costose (l'investimento viene fatto nell'ottica del > > lungo termine...). > > I finanziamenti dipendono dall'azione positiva che si vuole attivare, e > > quindi ci si và a cercare la legge (non è cosa facile). > > > > Spero di aver fatto un pò di chiarezza e non essermi dilungata troppo. > > > > Ciao, Adriana > > -- > ******************* > O arriviamo alla meta cantando, o non arriva nessuno. > > ------------------------------------------------------- > > -- > ******************* > O arriviamo alla meta cantando, o non arriva nessuno. > > > >
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