d'ora in poi... No alle mamme in polvere! - Latte artificiale gratis per mamme di serie B



dal settimanale elettronico "L'APPUNTALAPIS - L'agenda settimanale delle
scelte consapevoli" N. 37 del 23 luglio 2003 (esce il mercoledì a cura
di Tra Terra e Cielo)
www.TraTerraeCielo.it


-----Messaggio Originale-----
Da: <gabriele.bindi at traterraecielo.it>
A: "NONVIOLENCE LIST" <non-violence at yahoogroups.com>
Data invio: giovedì 24 luglio 2003 9.39


<=== Campagne =======
d'ora in poi.......... No alle mamme in polvere!


Latte artificiale gratis per mamme di serie B
http://www.legaconsumatoritoscana.it/detail.asp?IDSezione=44&IDN=115

L'onorevole Alessandra Mussolini (AN), in collaborazione con alcune
associazioni di donne, ha presentato il 19 giugno scorso - in conferenza
stampa alla Camera Deputati, alla presenza del sottosegretario alla
sanità Cursi - una proposta per la distribuzione gratuita di latte in
polvere alle madri indigenti. Il ministro Sirchia si è espresso
favorevolmente in merito alla proposta. Numerosi rappresentanti di enti,
istituzioni ed associazioni che si interessano di alimentazione
infantile hanno però espresso i loro dubbi sulla proposta, presentando
anche delle alternative, in una lettera diretta a Sirchia, Cursi e
Mussolini che finora non è stata considerata degna di risposta.

Ecco nel dettaglio le argomentazioni portate dai firmatari della
lettera:

Innanzitutto non è vero che molte donne, ricche o povere che siano, non
possano allattare: in realtà non allattano perché non ottengono adeguato
sostegno da parte di operatori preparati e competenti. E sono proprio le
mamme più povere (in tutti i sensi) quelle che allattano meno, in quanto
prive delle informazioni necessarie e della capacità di cercare sostegno
competente se non lo trovano presso il pediatra di famiglia o il
consultorio familiare. Offrire a queste mamme latte in polvere gratuito
significa rinunciare a trovare per loro e i loro figli un sostegno
competente per continuare ad allattare.

Negare l'allattamento al seno ai figli delle madri indigenti significa
di fatto aumentare lo svantaggio nutrizionale e sanitario che questi
bambini già hanno nei confronti dei figli delle donne più ricche.
Significa cioè ottenere un risultato esattamente opposto a quanto si
prefiggono gli estensori della proposta governativa.

Tale iniziativa, infine, garantirebbe una quota di vendite a compagnie
nazionali e multinazionali che già sono state multate dall'Antitrust per
aver costituito un cartello mirante a tenere alti i prezzi del prodotto.

In alternativa, sarebbe preferibile un piano di lunga durata con
l'obiettivo di affiancare ad ogni madre indigente un operatore sanitario
adeguatamente formato a sostenere l'allattamento al seno.
Del resto, questo è ciò che si fa anche negli USA, dove un piano
ultradecennale del governo federale come quello proposto dall'On.
Mussolini - http://www.fns.usda.gov/wic - sta facendo da molti anni
marcia indietro dopo che si è constatato quanto aumenti lo svantaggio
dei figli delle famiglie povere nei confronti di quelle ricche, che i
loro figli li allattano (e dove, peraltro, grazie ad uno specifico
programma di sostegno, richiesto ed ottenuto dalle organizzazioni di
difesa e sostegno all'allattamento materno, si è potuto constatare un
considerevole aumento - oltre il 40% - di madri passate ad allattare al
seno).

I firmatari della lettera:

MAMI Movimento Allattamento Materno Italiano
http://www.mami.org
info at mami.org

ICMC - Coalizione Italiana per il Monitoraggio del Codice
http://digilander.iol.it/icmc/
icmc at libero.it

SOS Allattamento - Lega Consumatori Toscana
http://www.legaconsumatoritoscana.it
sosallattamento at legaconsumatoritoscana.it
tel. 050/913111

Tra Terra e Cielo
www.traterraecielo.it
gabriele.bindi at traterraecielo.it


Chiediano ai lettori dell'APPUNTALAPIS un piccolo sforzo:
Spedire via email alle autorità competenti la lettera reperibile al sito
http://www.legaconsumatoritoscana.it
(per l'esattezza,
http://www.legaconsumatoritoscana.it/uploaded/lettera_sirchia_latte_arti
ficiale_gratuito.doc )
o che potrete richiedere a gabriele.bindi at traterraecielo.it

---

Prof. Girolamo Sirchia, Ministro per la Salute, Fax 06 59945226,
ministro at sanita.it

On. Cesare Cursi, Sottosegretario per la Salute, Fax 06 59945407,
c.cursi at sanita.it

On. Alessandra Mussolini, Camera dei Deputati, Fax 06 67609829,
mussolini_a at camera.it




IMPORTANTE
Nelle e-mail/fax inviati vanno chiaramente indicati:
- nome, cognome, professione e città di residenza per i singoli;
- carica (es. presidente) e nome completo dell'associazione, per le
associazioni





26 Giugno 2003





Oggetto:          Latte artificiale gratis per famiglie povere





Abbiamo letto nella stampa di questi giorni (comunicato ANSA ripreso da
numerosi quotidiani) della proposta, presentata in una conferenza stampa
alla Camera, di fornire gratuitamente alle famiglie più povere il latte
artificiale. La proposta sarebbe stata avanzata dall'On. Alessandra
Mussolini insieme all'Associazione Movimento Donna (Amd), al Movimento
Italiano Casalinghe (Moica) e alla Federazione Italiana Donne Arti e
Professioni (Fidapa).



Ci sembra lodevole mettere la famiglia al centro dell'attenzione del
Governo, e ci sembra più che giusto preoccuparsi di ridurre lo
svantaggio sociale e sanitario progressivamente accumulato dagli
individui e dalle famiglie di reddito molto basso. Vorremmo fare
tuttavia alcune considerazioni sull'intervento proposto.



I vantaggi dell'allattamento al seno sono risaputi. È risaputo anche
che, con opportuna informazione ed adeguato sostegno, quasi tutte le
mamme possono allattare. La ragione principale per il mancato
allattamento al seno in Italia non è la scelta consapevole di non
allattare e di ricorrere al latte artificiale, come dimostrato dal tasso
di allattamento al seno alla nascita, tra i più alti in Europa ed a
livello di quello dei paesi scandinavi. La ragione principale è il
mancato sostegno nelle settimane e nei mesi successivi da parte di
operatori sanitari che devono essere non solo convinti che l'
allattamento al seno sia la scelta migliore (e per fortuna quasi tutti
gli operatori sanitari lo sono), ma anche in possesso delle competenze
pratiche necessarie ad aiutare la madre. Ciò si verifica sia in ospedale
subito dopo il parto (sono solo 7 gli ospedali italiani certificati come
Amici dei Bambini dall'UNICEF), sia dopo la dimissione, nelle prime
settimane e nei primi mesi passati a casa, quando più frequenti sono i
problemi, tutti di semplice soluzione, con l'allattamento.



La prima cosa da fare per aiutare le famiglie povere non sembra quindi
offrire latte artificiale gratis, ma adeguato sostegno per risolvere i
problemi e continuare ad allattare. La prescrizione di latte artificiale
è la tipica soluzione "facile" dell'operatore sanitario che non è in
grado di aiutare a risolvere questi problemi (ed è la soluzione
attualmente adottata, per mancanza di competenza, dalla maggior parte
degli operatori). Rendere ancora più facile questa prescrizione va in
realtà contro le buone intenzioni della proposta, perché contribuirebbe
ad aumentare ancor più il gap tra le famiglie più ricche ed istruite,
che più facilmente risolvono i problemi di allattamento ed i cui figli
ne trarranno i conseguenti benefici, e le famiglie più povere e meno
istruite, che avranno dei figli allattati artificialmente e quindi meno
sani.



Noi proponiamo un'altra soluzione allo stesso problema:

·             fornire competenze pratiche adeguate agli operatori
sanitari incaricati di assistere queste famiglie, in modo che possano
dare un aiuto concreto alle mamme che ne hanno bisogno;

·             assegnare ogni famiglia identificata come bisognosa alle
cure individuali e continue, se necessario mediante visite domiciliari,
di un operatore sanitario con le competenze necessarie.

Interventi simili, seppure su scala ridotta, sono stati già attuati con
successo (a Messina, per esempio). In altre sedi (Trieste, Pordenone,
Bologna, Parma, Reggio Emilia, Milano, Matera, e sicuramente in altri
luoghi dei quali non siamo a conoscenza), i servizi sanitari collaborano
con gruppi spontanei di madri per fornire un'assistenza ed un aiuto
pratico ad allattare. Negli Stati Uniti, un programma governativo
federale su larga scala simile a quello proposto dall'On. Mussolini, il
WIC (http://www.fns.usda.gov/wic), che distribuiva enormi quantità di
latte in polvere, ha invertito la rotta da oltre dieci anni nella
direzione da noi proposta proprio per i gravi danni che l'offerta
gratuita di latte artificiale causa all'allattamento al seno.



I metodi per fornire queste competenze agli operatori sanitari ed
eventualmente a madri volontarie esistono e sono di provata efficacia.
Si tratta dell'Iniziativa Ospedali Amici dei Bambini dell'UNICEF, per
gli operatori ospedalieri, la cui promozione dovrebbe essere accelerata,
e dei corsi dell'OMS sul counselling per gli operatori del territorio,
adattabili per le madri. Si tratta di una soluzione che in ogni caso
dovrebbe essere adottata, perché non è immaginabile offrire l'altra
soluzione (il latte artificiale gratuito) in eterno. Si tratta di una
soluzione definitiva. Si tratta di una soluzione meno appariscente
(difficilmente meriterebbe articoli sui quotidiani), però ci sembra l'
unica veramente in grado di diminuire lo svantaggio nutrizionale delle
famiglie povere.



Infine, in relazione al prezzo elevato, rispetto alla media europea, del
latte artificiale in Italia, ricordiamo che esiste una sentenza di
condanna dei produttori da parte dell'Antitrust, confermata dal TAR del
Lazio, per la costituzione di un cartello mirante a mantenere alti i
prezzi al pubblico. Crediamo che in ogni caso, indipendentemente dall'
iniziativa prescelta, il Governo dovrebbe impegnarsi a far rispettare
tale sentenza per far diminuire il costo del latte artificiale. Le
consumatrici che decidessero di non allattare o che non avessero
successo nell'allattamento al seno nonostante il sostegno fornito,
dovrebbero in ogni caso poter usufruire di prezzi più bassi.



Cordiali saluti,







Adriano Cattaneo, Coordinatore, Centro Collaboratore dell'OMS per la
Salute Materno Infantile, IRCCS Burlo Garofolo, Via dell'Istria 65/1,
34137 Trieste, tel: 040 3785 567, fax: 040 3785 402, e-mail:
cattaneo at burlo.trieste.it



Aderiscono:
al 07/07/03



Associazioni:
n.            24



1.           Laura Arcara, Coalizione Italiana per il Monitoraggio del
Codice

2.           Lucia Bagnoli, ANDRIA

3.           Serena Betti, Centro Informazione Maternità e Nascita il
Melograno, Verona

4.           Giancarlo Biasini, Presidente, Centro per la Salute del
Bambino

5.           Silvia Camin, Sezione A.I.E.D. di Bolzano

6.           Elise Chapin, Movimento Allattamento Materno Italiano
(MAMI)

7.           Sergio Conti Nibali, Presidente, Associazione Culturale
Pediatri dello Stretto

8.           Nicola D'Andrea, Presidente, Associazione Culturale
Pediatri

9.           Enrico Davoli, Direttore esecutivo, Medici senza Frontiere

10.        Michela Di Gennaro, AIFO

11.        Massimo Farneti, presidente APeC (Associazione Pediatria di
Comunità), Cesena

12.        Silvia Furani, Parti con Noi, Cesena

13.        Barbara Grandi, I Melagrani della Val d'Elsa

14.        Linda Grilli, SOS Allattamento - Lega Consumatori Toscana

15.        Paola Lenzi, Associazione Girorotondo Genitori e Bambini
insieme, Bologna

16.        Piera Maghella, MIPA Centro Studi e ENCA (European Network
Childbirth Associations)

17.        Eduardo Missoni, Presidente, Osservatorio Italiano sulla
Salute Globale

18.        Rosanna Palmiotto, Associazione Spazio Nascita-Sonam, Udine

19.        Franco Paolo, Presidente, Coordinamento Regionale Veneto AIFO

20.        Chiara Poggi, Associazione TRAME - Spazio Nascita, Modena

21.        Miriam Prodi, SOS MAMA, Formigine (MO)

22.        Patrizia Prosperi, Il Melograno

23.        Vincenzo Puggioni, Rete Romana Consumo Critico

24.        Pasquale Rubino, FOCUS-CDS Casa dei Diritti Sociali



Individui:
n.            88



1.           Luigi Acerbi, Servizio Medicina Preventiva nelle Comunità,

ASL Milano 2

2.           Ersilia Armeni, Pediatra, Roma

3.           Vittorio Basevi, CeVEAS, Azienda USL, Modena

4.           Nicoletta Battistel, Pediatra, Venezia

5.           Valeria Bodega, caposala, Ospedale San Gerardo, Monza

6.           Giancarlo Brandolini, pediatra di libera scelta, Pieve
Emanuele (MI)

7.           Pierpaolo Brovedani, Pediatra, IRCCS Burlo Garofolo,
Trieste

8.           Roberto Buzzetti, Epidemiologo, Bergamo

9.           MariaGiovanna Caccialupi, responsabile servizi per gli
immigrati, ASL, Bologna

10.        Michela Capra, ostetrica, ASL 3, Nuoro

11.        Francesco Cardini, Medico Ginecologo, Verona

12.        Anna Cavezzali, Pordenone

13.        Valentina Ciardelli, Clinica Ostetrico e Ginecologica,
Università di Bologna

14.        Mario Cirulli, pediatra e IBCLC, Perugia

15.        Rosanna Corrado, Consulente Professionale in Allattamento
Materno IBCLC

16.        Chiara Cuoghi, Pediatra di Comunità, Ferrara

17.        Beatrice Dalla Barba, Responsabile Nido, Dipartimento di
Pediatria, Padova

18.        Immacolata Dall'Oglio, Infemiera e Consulente Professionale
in Allattamento Materno, Roma

19.        Maria Rosaria Di Gregorio, Chieti

20.        Serena Donati, Ginecologa, Roma

21.        Enzo Esposito, Medico Ginecologo, Lugo di Romagna (RA)

22.        Marco Fedele, S.C. Ginecologia Ostetricia, Moncalieri (TO)

23.        Mario Ferraro, pediatra e neonatologo, Velletri (Roma)

24.        Alessandro Filoni, specializzando in Igiene, Bologna

25.        Raffaella Gennaretti, Ostetrica, Milano

26.        Irene Genovese, responsabile attività consultoriali, ASL 6
Livorno

27.        Claudio Germani, pediatra, IRCCS Burl Garofolo, Trieste

28.        Paola Ghiotti, Pediatra, Assessorato alla Sanità della
Regione Piemonte, Torino

29.        Mariano Giacchi, Università di Siena

30.        Igino Giani, Pediatra, Montepulciano

31.        Claudia Giuliani, Agenzia Regionale per la Sanità, Friuli
Venezia Giulia

32.        Angela Giusti, Ostetrica, Istituto Superiore di Sanità, Roma

33.        Daniela Gobber, Dipartimento di Pediatria, Università di
Padova

34.        Gianfranco Gori, Direttore U.O. Ostetricia e Ginecologia,
Ospedale GB Morgagni, Forlì

35.        Laura Guarenti, Organizzazione Mondiale della Sanità,
Indonesia

36.        Sonia Labardi, Ostetrica del Consultorio Familiare, Bagno a
Ripoli (FI)

37.        Paolo Lauriola, ARPA Emilia-Romagna, Modena

38.        Ornella Lincetto, Organizzazione Mondiale della Sanità,
Ginevra

39.        Margherita Locatelli, Ostetrica, Bergamo

40.        Cosetta Lodi, ostetrica, Ospedale di Asola (MN)

41.        Pietro Lombardo, Ostetrico Ginecologo, A.S.O.
O.I.R.M.-S.Anna, Torino

42.        Roberto Lucchini, Consultori pediatrici Distretto 5, ASL
Milano 2

43.        Marina Macchiaiolo, Pediatra, Firenze

44.        Franca Maffei, Pedagogista, Milano

45.        Giovanni Martini, Assessorato alla Salute, Provincia Autonoma
di Trento

46.        Silvia Mellou, studentessa di medicina, Bologna

47.        Mirjam E.K. Mie, Ginecologa, Firenze e Vipiteno

48.        Manuela Miorin, CUAMM, Luanda, Angola

49.        Manuela Molinari Cattaneo, ostetrica coordinatrice,
consultori familiari, ASL di Mantova

50.        Luisa Mondo, igiene e medicina preventiva, ASL 5 Regione
Piemonte

51.        Alessandra Morselli, Direzione Sanitaria, Azienda Policlinico
di Modena

52.        Sandra Mosca, Ostetrica, Sansepolcro (AR)

53.        Maurizio Murru, Medico, Nkozi, Uganda

54.        Marco Nardelli, Pediatra, Roma

55.        Mariagrazia Negri, Ostetrica, Ospedale di Gavardo (BS)

56.        Ottavio Nicastro, Azienda Ospedaliera - Policlinico di Modena

57.        Laura Olimpi, Pediatra, Ascoli Piceno

58.        Carla Oliva, Ostetrica D.A.I., Vice-Presidente Collegio
Ostetriche di Roma

59.        Elisa Pastorelli, Psicologa, Verona

60.        Alberto Perra, medico epidemiologo, Istituto Superiore di
Sanità, Roma

61.        Flavia Petrillo, Ospedale La Madonnina, Bari

62.        Rossella Piovesan, Pediatra di Comunità, Treviso

63.        Licia Pia Porro, Ostetrica, Firenze

64.        Miriam Prodi, Pediatra, Modena

65.        Alessandra Puppo, ostetrica, ASL 10 Firenze

66.        Sofia Quintero Romero, Specialista in Salute della Comunità,
Trieste

67.        Gherardo Rapisardi, neonatologo e pediatra, AO Meyer, Firenze

68.        Rosaria Redaelli, Ostetrica

69.        Ippolita Roncoroni, pediatra, Voghera (PV)

70.        Pasquale Rubino, Istituto di Igiene, Università Cattolica del
Sacro Cuore, Roma

71.        Antonella Sagone, psicologa, consulente professionale in
allattamento IBCLC, Roma

72.        Paolo Sarti, Pediatra, Firenze

73.        Maita Sartori, Medico Ginecologo, ASL5 Collegno (TO)

74.        Maria Scuto, Medico Ginecologo, Milano

75.        Silvia Secchieri, Neonatologa, Nido, Dipartimento di
Pediatria, Padova

76.        Maria Vittoria Sola, pediatra di comunità, Trieste

77.        Valter Spanevello, Pediatra di famiglia, Vicenza

78.        Sandro Spinsanti, Direttore, Istituto Giano, Roma

79.        Angelo Stefanini, Dipartimento di Medicina e Sanità Pubblica,
Università di Bologna

80.        Giorgio Tamburlini, IRCCS Burlo Garofolo, Trieste

81.        Elisabetta Tedeschi, Infermiera, Padova

82.        Dori Tosconi, Consulente Professionale per l'Allattamento
Materno, Bologna

83.        Maria Domenica Travaglio, pediatra ospedaliero, Lagonegro
(PZ)

84.        Maria Edoarda Trillò, pediatra responsabile del Consultorio
Familiare, ASL Roma C

85.        Tiziana Valpiana, Membro del Parlamento, Roma

86.        Maria Vezzoni, Pediatra di comunità, Distretto 4, ASL Milano
2

87.        Federica Zanetto, pediatra di famiglia, Vimercate (MI)

88.        Barbara Zapparoli, Pediatra, Monza




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