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04/07 Milano: le banche ti rapinano - conferenza stampa
- Subject: 04/07 Milano: le banche ti rapinano - conferenza stampa
- From: "ecolink" <navarraa200834 at pronatura.191.it>
- Date: Thu, 3 Jul 2003 15:50:33 +0200
LE BANCHE TI RAPINANO LAVORATORI, CONSUMATORI, DIFENDIAMOCI! Conferenza stampa di: SOS USURA SINDACATO DI BASE venerdi 4 luglio - ore 11- c/o Sindacato di base - via Pietro Calvi , 29 "Le banche ti rubano i soldi": campeggiava sulla copertina di un diffusissimo settimanale italiano. E' vero: fanno politica invece di sostenere l'autentico spirito imprenditoriale. Agiscono come dei Robin Hood alla rovescia: prendono denaro ai poveri per regalarlo agli amici potenti. Ma anche in questa generale degenerazione, che nulla ha a che fare con le dinamiche del mitico mercato, c'è qualcuno che riesce a distinguersi. C'è una banca "armata" (sostiene l'export bellico) che fa servizio di Tesoreria per il Comune di Milano. E' la banca che ha speculato in Argentina, contribuendo a rovinare un Paese intero, nonché migliaia di risparmiatori italiani. Invece di licenziare i dirigenti incapaci se la prende però con i suoi stessi lavoratori. (8.000 lavoratori sono stati dichiarati "esuberi", 3.000 nella sola Lombardia). E' la banca che sostiene le scelte "decotte" degli Agnelli e che al contempo preme per fare licenziare i lavoratori Fiat. E' la banca che tratta come gregge da tosare il personale dipendente dell'ente pubblico in questione. Non solo pratica L'ABUSO legalizzato dell'anatocismo, ma applica ad essi le condizioni meno vantaggiose. Lavoratori e consumatori non ci stanno! Chiedono chiarimenti, denunciano la complicità del Comune nella "rapina" e indicano delle possibili soluzioni alternative. Partecipano alla conferenza stampa: Alfonso Navarra - presidente SOS USURA Antonio Barbato - portavoce del Sindacato di Base Avv. Piergiulio Sodano - Soccorso Verde Adriano Ciccioni - consigliere comunale Lista Di Pietro GESTIONE DELLA CONFERENZA STAMPA I fatti: abbiamo spedito, per chiedere un incontro, un fax alla direzione di Intesa alla fine dell'anno scorso - Mai abbiamio ricevuto risposta Allo stesso modo le interrogazioni dei consiglieri comunali sono rimaste senza esito Abbiamo appurato - contattando un campione dei nostri iscritti - che la banca che funge da Tesoreria per il Comune pratica per i dipendenti comunali condizioni al di sotto dei contratti standard, pur potendo contare su migliaia di correntisti appartenenti alla medesima "categoria" di clienti. Nessuno al Comune si è preoccupato di stipulare una CONVENZIONE per ottenere condizioni migliori per i propri dipendenti? Interrogazioni di consiglieri comunali, in proposito, sono rimaste senza risposta ufficiale. Ma - al punto in cui siamo - non ci vanno bene neppure le cosiddette "condizioni" di mercato, perché si riferiscono alla situazione italiana, caratterizzata da oligopolismo e intreccio affari-politica. Per molti dipendenti comunali di fatto vanno bene le condizioni del conto alla Posta: almeno è chiaro che si paga semplicemente un servizio, non c'è il presupposto ipocrita che si affidano a qualcuno i nostri soldi per farli fruttare. In ogni caso apriamo una vertenza con l'assessore al personale Magri: si dia da fare per strappare una qualche convenzione realmente favorevole. Si anticipino le direttive in arrivo dall'Europa: conti chiari, trasparenti, senza clausole vessatorie, come la commissione di massimo scoperto, contestata pure da tanta giurisprudenza italiana. Noi, autonomamente, andremo alla ricerca di qualche istituto che, per i conti correnti, ci faccia condizioni eque e civili. E non rinunceremo a batterci per offrire chanches alla finanza cosiddetta etica. Anche i consiglieri comunali sensibili alla difesa dei diritti possono darci una mano. Il problema che devono porre è il trasferimento delle funzioni di Tesoreria comunale ad una banca etica. APPUNTAMENTI DELLA VERTENZA: APRIRE UN CENTRO INFORMATIVO IN VIA CALVI OPUSCOLO DA DISTRIBUIRE AI LAVORATORI VOLANTINAGGI DAVANTI AGLI SPORTELLI INIZIATIVE DI LOTTA PARTICOLARI (OCCUPAZIONE SIMBOLICA DI UFFICI) IN OCCASIONE DELLA GIORNATA DEL RISPARMIO - 31 OTTOBRE --------------------------------------------- I consumatori e i "Patti chiari" delle banche Comunicato Adiconsum La dichiarazione di intenti di una maggiore trasparenza nel settore del bancario proclamata dall'Abi nei giorni scorsi trova i consumatori favorevoli, anche se sono anni che sentiamo queste dichiarazioni, ma poi nella pratica concorrenza e trasparenza rimangono estranee al settore bancario. I consumatori si attendono provvedimenti concreti sia nella direzione di una maggiore trasparenza sia di una maggiore concorrenza connessa con la possibilità di cambiare banca senza sottostare ad ingiustificati balzelli. Nell'incontro con l'Abi, Adiconsum ha sottolineato tre questioni: 1. l'eliminazione dei costi ingiustificati per la chiusura del conto o per il trasferimento del risparmio da una banca all'altra che rappresentano un ostacolo effettivo alla concorrenza e la necessità di fornire ai consumatori un'informativa esatta sugli aspetti rilevanti del contratto e sui costi; 2. il varo di nuove regole per tutelare il risparmio investito delle famiglie mediante la definizione di un Bollino che indichi al consumatore il rischio dell'investimento; 3. la necessità per la banca che non rispetta i "Patti chiari" di ricevere sanzioni da rendere note alla clientela. A differenza del passato oggi le banche hanno una concorrente in più nei servizi svolti dalle Poste equiparabili a quelli bancari, ma con una differenza: minori commissioni e maggiore trasparenza. Un consiglio: prima di andare a negoziare con la banca le condizioni del proprio conto corrente è preferibile passare alla Posta a prelevare il foglio analitico contenente le condizioni dei vari servizi per confrontarlo con quello rilasciato dalla banca. Roma, 3 luglio '03 --------------------------- COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO Adusbef - Federconsumatori ABI: PATTICHIARI, NON PUO' ESSERE UNA PRETESA PER RITENERE SUPERATI I PROBLEMI TRA BANCHE E RISPARMIATORI. [In argomenti correlati il documento ABI] Con l'operazione "pattichiari", l'Abi ritiene di poter superare i gravissimi problemi che caratterizzano i rapporti banche cittadini, specie nel delicato settore della gestinone del risparmio, dove verrebbero assegnati inaccettabili bollini per rimarcare la pericolosita' o l'affidabilita' di taluni prodotti bancari. Per essere credibili e recuperare la fiducia tradita dei risparmiatori (come purtroppo si e' fatto con i bond Cirio e le obbligazioni argentine), invece di operazioni di facciata, si stanzino nei bilanci risorse per equi ed onesti risarcimenti attraverso un processo di conciliazione con gli utenti. Non e' comunque possibile ritenere che, anche per le banche - cosi' come per il settore assicurativo-, i problemi si risolvano esclusivamente attraverso la trasparenza e l'informazione, cosa comunque importante e positiva, ma non sufficiente. Infatti, il problema vero per i clienti e' strettamente legato ai costi e alla tariffe dei servizi bancari. Abbiamo gia' sentito piu' volte la parola d'ordine completamente sbagliata e contraria agli interessi dei cittadini del "cambiare cavallo" il che significherebbe cercare l'albero a cui impiccarsi...(visti gli alti costi). Infatti, anche su questo terreno il settore bancario si avvia a contendersi (con quello assicurativo) la palma di chi incrementa maggiormente le tariffe dei propri servizi parallelamente ad un supposto processo di liberalizzazione che dovrebbe aumentare la competizione e quindi, teoricamente e praticamente, ottenere una forte riduzione degli stessi costi. Negli ultimi tempi queste sono le variazioni dei costi dei servizi bancari, come ben sanno i clienti e come anche certificato dall'istat: -2001 piu' 7.3% -2002 piu' 7.2% -2003 primo trimestre piu' 11.6 % Tutto questo comporta una ricaduta economica per il portafoglio del cittadino di almeno _. 50,00 in piu' all'anno. Quindi se veramente le banche vogliono voltare pagina, lo dimostrino concretamente e non solo con un operazione d'immagine ovvero con un marchio di qualita'. 02/07/2003 ------------------------------------------------------------------------ Rapporto fra Comune di Milano e Banca Intesa per i dipendenti comunali e pensionati Milano, 13 settembre 2002 INTERROGAZIONE DI ALDO UGLIANO - CONSIGLIERE COMUNALE DEI DS Premesso che: · per il periodo 1/1/01-31/12/05 è stato affidato a Banca Intesa BCI l' incarico di Tesoriere Unico per l'Amministrazione Comunale di Milano; · circa 20.000 dipendenti in servizio e 10.000 pensionati del Comune di Milano usufruiscono di conti correnti della suddetta banca per riscuotere stipendi e pensioni; · in questi giorni i dipendenti stanno ricevendo delle comunicazioni in cui unilateralmente la Banca effettua variazioni sulle condizioni sinora praticate sui loro c/c: in particolare viene addebitata la spesa di un euro a trimestre per la gestione del conto; Considerato inoltre che · pur se la cifra di un euro a trimestre non appare in sé rilevante, essa costituisce comunque l'inizio di un meccanismo di pagamento di un servizio che sinora era stato gratuito, con adeguamenti molto probabili nel corso dei prossimi anni; · questo fatto, unitamente alla diminuzione delle operazioni trimestrali gratuite da 25 a 20, contribuisce all'aumento complessivo del costo della vita, che si è riscontrato in tanti campi con l'avvento dell'euro; · il Comune di Milano, con l'affidamento quinquennale del servizio di Tesoreria e di Cassa, è un "cliente" molto importante per la Banca ed avrebbe quindi la possibilità di concordare trattamenti agevolati: ricordando solamente un aspetto delle competenze attribuite al Tesoriere Unico, i circa 30.000 correntisti - tra dipendenti e pensionati -producono, tra c/c, depositi, mutui, investimenti vari, un flusso monetario considerevole, calcolabile in svariate centinaia di milioni annue di euro; Tutto ciò premesso, interrogo il Sindaco e gli Assessori competenti per sapere: 1. se esista una convenzione tra il Comune di Milano e Banca Intesa BCI e, nel caso, quando, da chi e con quali condizioni sia stata stipulata; 2. nel caso in cui non ci fosse una convenzione vera e propria, se l' Amministrazione - ed in particolare l'Assessore al Personale - abbia intenzione di stipularla, contrattando condizioni (per es. costi del c/c, mutui agevolati ecc.) che favoriscano i circa 30.000 correntisti comunali. Aldo Ugliano ------------------------- TESTO LETTERA A INTESA BCI (raccomandata AR 18 dicembre 2002) ALLA C.A. DI DIREZIONE BANCA INTESA BCI AD Corrado Passera Spettabile Banca, siamo un sindacato che associa 3.000 dei 18.000 dipendenti del Comune di Milano. Dopo una serie di colloqui con i nostri partner di SOS USURA abbiamo maturato la convinzione che state praticando condizioni molto svantaggiose ai nostri assistiti. E' verosimile la stima che 10.000 dei 18.000 dipendenti del Comune di Milano abbiano aperto il conto presso di Voi (a cui bisogna aggiungere buona parte dei circa 30.000 pensionati). E' anche probabile che sia stata stipulata una convenzione tra la Banca e il Comune di Milano: consiglieri comunali hanno presentato interrogazioni in tal senso. Ma i frutti di un tale rapporto privilegiato con l'ente locale non sono di favore, al contrario sono molto amari per i nostri assistiti. In particolare risulta che applichiate, per il dipendente comunale: - un tasso creditorio che va dallo 0,005 ad un massimo del 0,25%; - il tasso su fido è del 6,75% + 1/8 come commissione di massimo scoperto; - spese c/c esenti solo per 20 operazioni; - mutui casa: per la prima casa, euribor + 1,30%. La concorrenza, come minimo, offrirebbe, per la "massa critica" che rappresentiamo, in termini numerici e di volume di affari: - un tasso creditorio del 2%; - un 6% su fido esente CMS e spese segreteria; - esenzione dalle spese del conto corrente; - mutui prima casa: euribor+ 0,80% senza spese istruttoria. Vi chiediamo un incontro per chiedere che ai dipendenti comunali vengano applicate le condizioni correnti di mercato. E solleviamo anche il problema di clausole vessatorie, di contestata validità legale, come la capitalizzazione su base trimestrale degli interessi debitori, le commissioni sul massimo scoperto trimestrale, gli interessi addebitati per effetto dell'illegittimo regolamento delle valute. E' necessario che stabiliate un rapporto più equo e corretto con la clientela in generale, con la clientela dei nostri assistiti in particolare. Distinti saluti, Il portavoce del Sindacato di Base Antonio Barbato Il presidente di SOS USURA Alfonso Navara ------------------------------------------ MILANO, LE VERGOGNOSE CONDIZIONI DI INTESA una vertenza per i lavoratori del Comune proposta da SOS USURA Milano, 4-07-2003 Banca Intesa, erede della EX Cariplo, confluita in INTESABCI dopo la fusione con l'AMBROVENETO, detiene un monopolio di fatto nei rapporti con il Comune di Milano. Oltre ad effettuare, infatti, il servizio di tesoreria per l'amministrazione comunale, la banca in questione fa da sportello per buona parte dei 18.000 dipendenti comunali in servizio e dei 30.000 ex dipendenti, ora in pensione. Stiamo parlando, probabilmente, di 30.000 correntisti che fanno una raccolta di almeno 600 miliardi di vecchie lire. Il personale del Comune però, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, è tutt'altro che trattato bene dalla nostra banca. Le condizioni praticate nei conti correnti sono pessime ed anche con i mutui la clientela impiegatizia viene tosata ben bene. I lavoratori ci segnalano, OGGI, un tasso creditorio lordo dello 0,01% ed 1,10 euro ad operazione (dopo le prime 20 gratuite). L'anatocismo, ad esempio, continua ad essere praticato anche se in maniera meno sfacciata. Il punto dolente è l'applicazione della "commissione di massimo scoperto" quando il correntista va in rosso. Non esiste un corrispettivo a favore del cliente: un "premio di massimo coperto"Š Gli amministratori comunali si disinteressano della sorte del loro personale, abbandonato nelle grinfie degli abusi bancari, ma anche le rappresentanze sindacali finora si sono date poco da fare. Non esiste traccia ufficiale della stipula di una CONVENZIONE. Eppure il debito bancario incide fortemente nella qualità della vita dei lavoratori e delle loro famiglie. Un minimo di organizzazione e di contrattazione, nel caso in questione, potrebbe - si ritiene - facilmente portare a conquiste significative. La battaglia, economicamente, varrebbe, per molti, più di un rinnovo contrattuale! Migliaia di correntisti in condizioni molto simili rappresentano una forza d'urto notevole. Di qui la nostra proposta: coinvolgere i lavoratori del Comune e le loro organizzazioni sindacali - quelle che si mostreranno disponibili - in una vertenza collettiva contro INTESABCI, per strappare condizioni contrattuali meno vessatorie e far almeno cessare le pratiche poco trasparenti, se non illegali che continuano ad essere perpetrate. Alcuni passi dovranno essere compiuti verso il consiglio comunale e l'attuale giunta. Altri passi riguarderanno l'organizzazione di cause collettive contro la banca in questione. Bisognerà predisporre un pool di avvocati determinato ed agguerrito che affianchi i legali di "Soccorso Verde" ed alcuni dirigenti sindacali perché si cominci a discutere e ad affrontare insieme questa vertenza che è per la difesa del salario, ma anche della dignità di cittadini. per la presidenza di SOS USURA Alfonso Navarra - tel. 02-7202.2521 via Dogana, 2 - 20123 Milano
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