R: AUCHAN e PAMPERS aiutano a crescere i bambini del Congo.



scusami potresti dirmi cosa dicono del bht gli altri ricercatori? quelli che
a parere tuo sono pochi visto che quelli che tu chiami in causa sono
molti... evitiamo di scopiazzare notizie a destra e manca ma informiamoci
bene prima di lanciare dardi e sentenze grazie
-----Messaggio originale-----
Da: tessclaudia at virgilio.it <tessclaudia at virgilio.it>
A: consumocritico at peacelink.it <consumocritico at peacelink.it>
Data: venerdì 11 aprile 2003 15.50
Oggetto: AUCHAN e PAMPERS aiutano a crescere i bambini del Congo.


>Spett.le
>UNICEF ONLUS
>
>
>Salve,
>Sono una vostra simpatizzante e sostenitrice da annui. Aderisco alle vostre
>iniziative e leggo sempre con interesse la rivista: Dalla parte dei
bambini.
>Ho appena ricevuto ed aperto il numero 1- 2003 e sono rimasta letteralmente
>sconcertata. Vi leggo il titolo dell'articolo che ha provocato in me tanto
>tormento dal spingermi a scrivervi di getto : AUCHAN e PAMPERS  aiutano
>a crescere i bambini del Congo. Inutile nascondercelo. Tutti noi sappiamo
>che la causa del crescente divario economico tra Sud e Nord del mondo e
>del proliferare delle guerre è da attribuirsi ai forti interessi economici
>che impongono il mantenimento e lo sviluppo crescente dell'attuale modello
>liberal-consumistico occidentale. Lo stile di vita del Nord del mondo non
>potrà essere esportato ed esteso a tutti gli abitanti del pianeta
semplicemente
>perché le risorse della madre terra non sono sufficienti per tutti.
L'aumento
>dei nostri consumi ed il mantenimento del nostro stile di vita porterà ad
>un sempre maggiore impoverimento di quel 80% del pianeta che vive con il
>20% delle risorse. A mio parere (ma non soltanto mio) solamente un nostro
>passaggio ad uno stile di vita più sobrio e meno inquinante potrà
determinare
>una inversione di tendenza nelle dinamiche Sud-Nord. Fondamentale quindi
>a tal fine è l'informazione , la divulgazione , l'istruzione. A questo
>dovrebbero
>essere chiamate, come fosse una missione, le organizzazione no- profit
quali
>l'Unicef appunto. E veniamo quindi al tema del contendere. Io mi auguro
>che all'interno della vostra struttura organizzativa ci sia un settore
addetto
>alla supervisione etica delle vostre scelte di marketing in considerazione
>delle responsabilità civili verso la società.
>Abbinare il nome Unicef ad AUCHAN e PAMPERS mi apre sinceramente un
istigazione
>al consumo, allo speco, all'inquinamento, all'impoverimento del Sud del
>mondo. In ogni supermercato di qualsiasi centro commerciale possiamo
trovare
>normalmente palloni fatti in Pakistan e  cuciti da piccole abili mani di
>bimbi che per svolgere questa attività omettono di frequentare la scuola,
>giocattoli costruiti in Cina da minorenni schiavizzati per la gioia dei
>bimbi occidentali, telefonini cellulari , PC portatili, Play Station
contenenti
>il famigerato coltan  estratto nelle miniere del Congo una delle principali
>cause della sanguinosa guerra in atto , gioielli adornati da diamanti
estratti
>nelle miniere del Congo una delle cause della sanguinosa guerra attualmente
>in atto, prodotti fabbricati dalla Nestlè azienda multinazionale che
insiste
>a voler donare latte in polvere alla madri africane che non ne hanno
bisogno,
>banane coltivate con enormi quantitativi di pesticidi irrorati senza
protezione
>da lavoratori sottopagati del sud America. Vi assicura che potrei
continuare
>ancora ma mi fermo qui e vi pongo ora una domanda. Avete mai sentito per
>caso parlare del commercio equo e solidale? Tutt'altra cosa rispetto ad
>Auchan! Ma probabilmente voi ritenete che un'altro mondo non sia possibile
>e vi accontentate di mettere in vendita quello attuale incassandone una
>piccola percentuale. Per quanto riguarda la  PAMPERS vi segnalo alcune
>informazioni che Unicef dovrebbe  obbligatoriamente sapere.  La ditta
Pampers
>è possedutda dalla Procter and Gamble feroce azienda da boicottare in
quanto
>una delle maggiori finanziatrici della campagna elettorale del
guerrafondaio
>attuale presidente degli Stati Uniti d'America. Nella fabbricazione dei
> pannolini Pampers,  ditta fornitrice di pannolini in tutti i reparti
maternità
>degli ospedali italiani, viene utilizzato un antiossidante il BHT(
>Idrossianisolo
>butilato) da molti  ricercatori ritenuto  cancerogeno, oggetto di
intolleranze
>e causa di iperattività infantile. Ogni bambino occidentale che utilizza
>i pannolini usa e getta per almeno  2,5 anni produce circa una tonnellata
>di rifiuti non riciclabili. Conoscete i pannolini lavabili e
riutilizzabili'
>Questi pannolini vengono prodotti e commercializzati normalmente in Austria
> dove sono anche previste delle detrazioni sulla tassa per lo smaltimento
>dei rifiuti per chi usa i pannolini riutilizzabili.
>In Italia un comune in provincia di Vicenza ha promosso e finanziato una
>iniziativa regalando 5 pannolini riutilizzabili per un prova iniziale ad
>ogni partoriente. Il problema principale infatti  è la mancanza di
informazione
>ovvero la cattiva informazione della pubblicità ( vedi Pampers) . Gli
stessi
>reparti di maternità insegnano alle neomamme l'uso dei pannolini usa e
getta
>. L'informazione e l'educazione dovrebbe partire proprio da lì. Purtroppo
>ci sono molte diffidenze e riluttanze (dove stà l'Unicef).
>In base a degli studi scientifici effettuati sui pannolini tradizionali
>usa e getta  il materiale plastico utilizzato ed ermeticamente chiuso
determina
>in caso di utilizzo un innalzamento della temperatura interna al pannolino
>con conseguenze negative sulla salute del bambino : arrossamenti , allergie
>, dermatiti. Queste spesso vengono trattate e curate localmente ma, essendo
>il tessuto epidermico un tutt'uno,  si ripetono ed espandono in altre parti
>del corpo.
>L'innalzamento della temperatura di cui sopra e la presenza all'interno
>del pannolino di sostanze chimiche sbiancanti che aumentano l'assorbenza
>e la sensazione di asciutto portano in alcuni casi anche conseguenze più
>gravi quali le vaginiti nelle bambine ed una diminuzione degli spermatozoi
>nei bambini.
>Le ditte  di pannolini usa e getta in commercio tendono a proporre dei
modelli
>esteticamente piacevoli tali da far sembrare il bambino quasi come un
piccolo
>adulto.  In realtà degli studi hanno dimostrato che dei modelli troppo
sgambati
>possono portare a lungo andare ed in alcuni casi delle displasie all'anca.
>I pannolini riutilizzabili invece cercano di assecondare il normale
portamento
>a gambe larghe del bambino.
>I pannolini riutilizzabili sono prodotti totalmente in cotone biologico
>non trattato con prodotti chimici . Essendo il cotone un prodotto
traspirante
>questo aumenta il benessere del bambino.
>Diversamente dai pannolini usa e getta i pannolini riutilizzabili si
impregnano
>di pipì quindi per evitare di bagnare gli abiti e le lenzuola è
consigliabile
>l'utilizzo di una mutandina esterna regolabile in goretex traspirante.
Anche
>questa è lavabile e riutilizzabile.
>Secondo degli studi effettuati in Austria con l'utilizzo dei pannolini
lavabili
>e riutilizzabili  il bambino impara circa 6 mesi prima a riconoscere,
regolare
> e controllare lo stimolo dello sfintere rispetto all'utilizzo dei
pannolini
>usa e getta . Il pannolino riutilizzabile si impregna di pipì e dà al
bambino
>quella sensazione di bagnato e di caldo che poi raffreddandosi crea
disagio.
>Il bambino quindi è più consapevole ed associa il fare pipì alla condizione
>di disagio e cerca di evitarla. Il pannolino usa e getta invece è sempre
>asciutto, caldo e non dà consapevolezza. Prolunga i tempi di apprendimento
>creando anche dei complessi nel bambino e delle intolleranze nei genitori.
>Inoltre 6 mesi di pannolini usa e getta in più comportano maggiori costi
>e maggior inquinamento.
>Il pannolino riutilizzabile prevede anche l'utilizzo  di una ulteriore
fascia
>assorbente estraibile sempre in cotone . Prima di indossare il pannolino
>è preferibile apporre una velina in fibra di cellulosa biodegradabile al
>100% la quale permette di raccogliere e gettare nel WC le feci senza
sporcare
>il pannolino. Essendo la velina biodegradabile può essere tranquillamente
>gettata nel WC.  In caso di pipì è possibile riutilizzare la velina
lavandola
>o sciacquandola evitando sprechi. Il pannolino sporco può essere lavato
>in lavatrice a 60° o 90° assieme al bucato bianco. E' preferibile inserire
>il pannolino in una retina per evitare che si attorcigli. In attesa di fare
>la lavatrice è possibile raccogliere i pannolini sporchi in bagno in un
>secchio dentro una retina. Non utilizzare nella lavatrice ne ammorbidente
>ne candeggina in quanto queste sostanze sono nocive per il bambino.
>Non utilizzare il ciclo di asciugatura in quanto danneggia i pannolini.
>Utilizzare detersivo biodegradabile senza additivi sbiancanti. Per
smacchiare
>il pannolino è possibile utilizzare del midollo di bue sbiancante
reperibile
>nei negozi biologici. Ogni pannolino può essere lavato per almeno 300
lavaggi
>senza essere danneggiato. Anche oltre i 300 lavaggi può essere ancora
>utilizzato.
>Da ciò si deduce quindi che può essere utilizzato anche per due figli
>consecutivi
>oppure dato in prestito a  parenti od amici. Prima di utilizzare il
pannolino
>nuovo per la prima volta è consigliabile lavarlo  almeno tre volte per
attivare
>la fibra ad assorbire di più.
>
>Mai sentito parlare di queste cose? Vi consiglio un approfondimento. A
questo
>punto mi piacerebbe ricevere una vostra replica costruttiva con
riflessioni
>e suggerimenti. Fortunatamente i bambini del Congo forse non conoscono
ancora
>i pannolini usa e getta Pampers ed i Centri Commerciali  AUCHAN.  Ora
concludo
> augurandovi una pessima campagna consumistica di raccolta fondi. Del resto
>per una grossa multinazionale il modo migliore per rifarsi un'immagine
pulita
> è sottrarre risorse di nascosto con una mano e poi restituire le briciole
>pubblicamente con l'altra facendosi spalleggiare da chi ha la faccia pulita
>.. o quasi...
>Saluti di pace, shalom, salaam.
>
>Claudia Tessaro
>Via Santa Maria 36/C
>33034 Fagagna  Udine
>
>