IL COORDINAMENTO CAMBIA LO SPONSOR DICE "NO" A EUROCHOCOLATE, "SI'" A "EQUOCHOCOLATE"



COMUNICATO STAMPA

IL COORDINAMENTO CAMBIA LO SPONSOR DICE "NO" A
EUROCHOCOLATE, "SI'" A "EQUOCHOCOLATE"

ROMA, 29 GEN 2003 - Apprendiamo da un articolo uscito
su La Repubblica di domenica 26 gennaio che anche
quest'anno Eurochocolate si terrà a Roma e che anche
quest'anno il Comune di Roma ha concesso il suo
patrocinio a questa vetrina ad uso e consumo di
multinazionali che a vario titolo continuano a
rendersi protagoniste di una politica di sfruttamento
ambientale ed umano soprattutto nei Paesi del Sud del
mondo.

Ci dispiace che il Comune profonda il proprio impegno
per soddisfare gli interessi economici delle
multinazionali e che l'unica preoccupazione dichiarata
sia stata quella di salvaguardare gli interessi dei
commercianti romani, che durante la scorsa edizione
hanno subito un calo di vendite per la concorrenza
"perugina" del Pincio.
Dal canto nostro non possiamo fare altro che esprimere
profonda delusione perche' la voce della societa'
civile si era espressa in piu' occasioni rispetto a
questo evento ma non c'e' stato nessun riscontro alle
nostre richieste.
Evidentemente si e' preferito soddisfare le richieste
di altre categorie.

In primo luogo vogliamo ricordare che c'è una memoria
di Giunta del 1997 che impegna il Comune a "non
accettare per attività culturali, sportive ed
educative nonché per lavori pubblici nell'ambito del
territorio comunale, la sponsorizzazione e la
pubblicità di compagnie produttrici di latte in
polvere".

Eurochocolate sarà patrocinata dal Comune e
sponsorizzata proprio dalla prima di queste compagnie:
la Nestlé-Perugina, che, secondo dati UNICEF oramai
universalmente noti, contribuisce alla morte di 4000
bambini al giorno con la commercializzazione del latte
in polvere, come abbiamo già ricordato al Sindaco in
una lettera datata novembre 2002 (firmata da centinaia
di persone che hanno aderito alla campagna lanciata
dal COCS sullo scandalo dei campetti con logo Nike
nelle scuole pubbliche romane).

E ci dispiace anche perche' ci eravamo felicitati del
fatto che il sindaco avesse preso pubblicamente
precisi impegni durante la Festa dell'Altraeconomia, a
meta' dicembre 2002, di fronte alla società civile e
al missionario comboniano padre Alex Zanotelli che gli
aveva scritto e consegnato l'ennesima lettera,
chiedendogli tra le altre cose "di non offrire
nell'anno venturo il patrocinio del Comune di Roma ad
una manifestazione come Eurochocolate, vetrina per una
multinazionale come la Nestlé".

In quella sede al sindaco avevamo chiesto, come
Coordinamento cambia lo sponsor, di organizzare una
manifestazione alternativa ad Eurochocolate, sul
modello di Equochocolate organizzata a Perugia qualche
mese fa, in cui vengano messe al centro le questioni
relative al mercato del cacao, immenso terreno di
sfruttamento in tanti paesi del Sud del mondo. E il
Sindaco si era dimostrato favorevole.

In terzo luogo siamo rammaricati per questa decisione
visto che il Sindaco aveva fatto in quella sede
promesse che, se mantenute, farebbero di Roma una
città all'avanguardia nella costruzione di "un altro
mondo possibile", e che sono di segno esattamente
contrario alla concessione del patrocinio ad
Eurochocolate:

a.. La costruzione di un mercato permanente
dell'Altraeconomia presso i padiglioni
dell'ex-Mattatoio di Testaccio;
b.. La costituzione di una Commissione scientifica che
valuti l'eticità di chi si propone al Comune di Roma
come sponsor, permettendo sponsorizzazioni solo a chi
non sporchi l'immagine del Comune per ripulire la
propria.

Su questi punti, in base all'impegno preso dal
Sindaco, è già stato attivato un percorso di lavoro e
di speranza che coinvolge il Comune, con l'Assessorato
alle periferie, e il Tavolo dell'Altraeconomia, di cui
fa parte anche il Coordinamento Cambia lo Sponsor.

Non ci piace la demagogia, ci piacciono i fatti.

Per questo, come è nostro costume, torneremo a
ricordare al Sindaco qual è la realtà, inviandogli un
dossier sul mercato mondiale del cacao, che documenta
lo sfruttamento minorile nelle piantagioni, la povertà
dei contadini del Ghana e della Costa d'Avorio che
ricevono solo il 4-6% del prezzo finale ed il loro
ulteriore impoverimento a causa della direttiva CEE
che ammette la sostituzione del burro di cacao con
altri grassi vegetali, il tutto a vantaggio delle
multinazionali - Nestlé, Philip Morris e Mars - che
esporranno ad Eurochocolate.

Per questo andremo avanti nel percorso di lavoro
iniziato insieme a questa amministrazione, per dotare
il Comune di strumenti, come il mercato equo-solidale
e la commissione etica, a servizio dei cittadini non
solo romani, ma di tutto il mondo, che facciano di
Roma una città Equa, attenta ai destini dell'umanità e
del pianeta e non solo agli interessi di bottegai
locali e planetari.

Preferiamo agire con coerenza.

Per questo rifiutiamo l'invito dell'amministrazione
comunale ad organizzare una manifestazione sul
cioccolato equo col suo patrocinio, perché non
possiamo permettere che il Comune dica al Pincio che
la Nestlé va comprata e in altro luogo della città che
la Nestlé va boicottata.

Noi però vogliamo dirlo e lo diremo.

Faremo Equochocolate e ci dispiace profondamente che
il Comune si troverà, purtroppo, ancora una volta non
al nostro fianco, come speravamo, ma a fianco delle
multinazionali dello sfruttamento e a fianco delle
lecite esigenze economiche dei commercianti romani.

Saremo tanti e ci faremo sentire per denunciare
pacificamente che l'altra faccia del cioccolato è
amara come l'ingiustizia sociale.

Il Coordinamento cambia lo sponsor
www.romanordestsocialforum.org/cocs/home.htm


- Il nodo di Roma della Rete Lilliput fa parte del
Cocs -



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Ufficio stampa nodo di Roma Rete di Lilliput
http://nodi.retelilliput.org/roma/stampa.htm

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