[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
04/05 Padova: Tutto sul cacao dolce - amaro
- Subject: 04/05 Padova: Tutto sul cacao dolce - amaro
- From: SERMIS - Direzione <sermis at interbusiness.it>
- Date: Fri, 20 Apr 2001 02:50:42 +0200
Tutto sul cacao dolce - amaro "Molti piccoli produttori vivono in condizioni precarie, senza accesso ai servizi di base, come le strade, le scuole, l'acqua potabile, i centri di salute. Con il nostro cacao possiamo porre le condizioni perché i nostri figli abbiano questi servizi, che sono diritto di ogni essere umano". Con questa dichiarazione che fa parte di un documento stilato durante l'assemblea internazionale dei produttori di cacao del maggio 2000, le organizzazioni dell'Africa e del Sud America, hanno ribadito la necessità di estendere il mercato dei prodotti equo solidali garantiti. E' proprio per sensibilizzare i consumatori sui perversi meccanismi che si celano dietro uno dei prodotti più amati dagli italiani, il cacao appunto, che Tatjana Bassanese di TransFair Italia ha scritto questo libro che Emi pubblica e presenta nel corso di Civitas con un convegno. Il libro dal titolo "Cacao. Così dolce, così amaro", si muove affrontando con completezza tutte le sfumature e gli aspetti legati alla produzione e alla commercializzazione di questa materia prima: dalla sua importazione in Europa, alla sua diffusione, che ha portato il cacao e i suoi prodotti ad essere uno dei più grandi mercati dei Paesi occidentali. Con questa espansione, entrano in gioco sempre più prepotentemente le multinazionali e i meccanismi distorti del mercato mondiale che fanno dell'alimento più dolce del mondo il più amaro per i piccoli contadini che lo coltivano e lo lavorano: e che al cacao pensano non solo come fonte di sostentamento ma anche come pianta che abbisogna, proprio perché fondamentale alla vita, del più assoluto rispetto.Tutto il contrario della logica che ha portato all'apporvazione nell'Unione Europea della normativa sul 5%, che ha reso possibile introdurre nella produzione della cioccolata materie prime differenti dal cacao: un danno enorme sia per i produttori sia i consumatori che si trovano a rinunciare senza saperlo alla qualità di quello che non si può più chiamare cioccolato; un beneficio enorme per le multinazionali del settore che possono aumentare la produzione senza dover aumentare anche l'acquisto della materia prima e non hanno nemmeno l'obbligo di indicare sulle confezioni dei prodotti di che cosa sia fatto quel 5%: se di prodotti di sintesi o altri surrogati vegetali del burro di cacao. Ma il libro offre anche una completa panoramica delle alternative: la cioccolata del commercio equo, distribuita nei supermercati o nelle Botteghe del Mondo offre davvero un cammino diverso, da percorrere con più forza, per sottrarre i produttori del Sud dal peso dello sfruttamento. Ecco perché il libretto racconta un pò la "quintessenza" della storia del commercio equo e soprattutto delle esperienze percorse attraverso la voce dei produttori di cacao e di chi ha voluto accompagnare il loro cammino. Come quella di Mcch, secondo esportatore nazionale di cacao dell'Ecuador, che dalla sua fondazione ha curato la formazione e la presa di coscienza dei centinaia di coltivatori di cacao del Paese, agendo da stabilizzatore anche per il mercato locale; o quella di Canacado, in Ghana, che ha puntato tutte le sue risorse sulla coltivazione biologica e all'assistenza tecnica e al credito ai piccoli agricoltori. Il libro "Cacao così dolce così amaro" sarà presentato a Padova Fiere: "Civitas", il 4 maggio alle 16,30 nel corso di una tavola rotonda con Adriano Poletti di TransFair Italia, Pino Bonato della cooperativa Spes, padre Ottavio Raimondo della Emi, Sabina Siniscalchi di Mani Tese. Il dibattito sarà coordinato da Sandra Cangemi, giornalista CACAO COSI' DOLCE COSI' AMARO di Tatjana Bassanese pp. 160 - Lire 17.000 Editrice Missionaria Italiana via di Corticella 181 - 40128 Bologna tel. 051/326027 - fax 051/327552 - ordini at emi.it COMUNICATO STAMPA Per risolvere il problema dei bambini schiavi nelle piantagioni di cacao è necessario pagare di più i lavoratori del Sud del mondo La nave "fantasma" carica degli schiavi per lavoro ha compiuto la sua missione: è riuscita ad attraccare sulle coste del Benin senza il suo carico umano di duecento piccoli schiavi che aveva imbarcato tre settimane or sono dagli stessi porti. Erano destinati alle piantagioni di cacao del Gabon, ma dopo l'allarme lanciato dalle organizzazioni internazionali, pronte ad accogliere il carico dei bambini lavoratori, i contrabbandieri di schiavi hanno pensato bene di scaricare il bagaglio troppo ingombrante in altro territorio, lontano da sguardi indiscreti e recapitarlo a bordo di mezzi più leggeri agli illegittimi proprietari. Dietro l'approdo dell'Etireno, c'è il problema cronico di queste zone dell'Africa e di molte altre, dove i bambini sono venduti dalle loro famiglie, che non hanno mezzi sufficienti per poter pensare al loro sostentamento, a organizzazioni che lavorano proprio sul traffico di manodopera a bassissimo costo per le piantagioni di materie prime. Pochi puntano il dito su quella che è la causa di questo fenomeno; pochi sottolineano come il cacao lavorato e raccolto da questi bambini di 8-10 anni viene venduto alle grandi multinazionali del cioccolato che ricavano enormi profitti proprio da questi scambi iniqui. Pochi vogliono vedere e sottolineare che quello è lo stesso cacao che ritroviamo come consumatori sugli scaffali dei supermercati e che compriamo nelle tavolette confezionate. Tutto questo è uno dei risultati di un protocollo praticamente sconosciuto, il Programma per un cacao sostenibile, approvato nel 1999 dal Fondo monetario internazionale e dalla Banca mondiale: un manifesto che parlava di aumento della produzione di cacao, di ricostituzione delle scorte, di omogeneizzazione della qualità, di uso di concimi e disinfestanti chimici, di diversificazione geografica dell'approvvigionamento, di sostegno alla ricerca genetica. Un programma di sviluppo per l'industria del cacao e non per i produttori, teso a livellare la qualità del prodotto, a non considerare il costo sociale ed ambientale dell'applicazione, a non garantire stabilità dei prezzi a favore dei produttori. Un gioco verso il basso, nel momento stesso in cui il prezzo internazionale del cacao sul mercato mondiale raggiungeva i minimi storici, per favorire l'acquisto della materia prima a prezzi irrisori. Ma chi ha pagato per questa politica? Naturalmente non le grandi piantagioni che lavorano per le multinazionali che hanno semplicemente diminuito o azzerato il costo della manodopera per aumentare i propri margini, nonostante il crollo dei prezzi. E quale manodopera costa meno dei bambini, comprati a 600 mila lire l'uno dai mercanti di schiavi per sparire dentro il fitto delle piantagioni a lavorare senza essere pagati? Il retroscena della vicenda Etireno è quindi complesso e coinvolge tutti gli attori, dai meccanismi del commercio internazionale, ai mercati, dalle politiche dei governi a noi consumatori che non possiamo più non vedere: i poveri del sud del mondo continuano ad essere poveri e a vendere i propri figli per sopravvivere, perché non sono pagati il giusto prezzo per il loro lavoro: pagando di più gli adulti, essi non sarebbero costretti a cedere i bambini per sottrarsi alla fame. E' questo il tentativo che, attraverso una rete internazionale, sta cercando di attuare TransFair Italia e l'esperienza del commercio equo in Europa, Stati Uniti, Canada, Giappone. Negli stessi posti in cui lavorano i bambini schiavi non solo in Benin ma anche in Costa d'Avorio, Camerun, Ghana, e in altri Stati produttori del Centro America, esistono cooperative di produttori che lavorano non solo per sopravvivere ma per vivere con dignità e garantire assistenza sociale e sanitaria alla propria comunità e alla propria famiglia. Il frutto del loro lavoro viene venduto attraverso una rete europea, senza intermediazioni speculative, direttamente nelle Botteghe del Mondo (negozi specializzati nella vendita di prodotti del Commercio Equo e Solidale), oppure sono commercializzati da aziende che hanno scelto di appoggiare questa forma giusta di mercato e diventano licenziatarie del marchio di garanzia TransFair. Le loro storie sono contenute nel libro "Cacao così dolce così amaro", scritto da Tatjana Bassanese, che è stato appena edito da Editrice Missionaria Italiana: un libro che dimostra come esistano strade percorribili per risolvere il problema del traffico di bambini e del lavoro minorile in tutto il mondo e che svela i meccanismi perversi e le responsabilità che impediscono di affrontarlo; che racconta la storia, le origini, i dati del commercio mondiale di questo prodotto così amato da chi lo consuma e così odiato da chi lo deve lavorare o deve vendere i propri figli per sopravvivere. Ma solo quando la politica smetterà di fare gli interessi dell'economia, i vascelli fantasma con i piccoli schiavi smetteranno di solcare le coste dell'Africa. TransFair Italia e Emi CACAO COSI' DOLCE COSI' AMARO di Tatjana Bassanese - pp. 160 - Lire 17.000 Editrice Missionaria Italiana - via di Corticella 181 - 40128 Bologna tel. 051/326027 - fax 051/327552 - ordini at emi.it -------------------------------------------------- EMI - SERMIS - DIREZIONE [P. Ottavio Raimondo] e-mail: sermis at emi.it mailto:sermis at emi.it URL: http://www.emi.it - mailto:emi at emi.it -------------------------------------------------- EMI - EDITRICE MISSIONARIA ITALIANA - EMI Via di Corticella, 181 Direzione: sermis at emi.it 40128 Bologna (Italy) Redazione(2): redazione at emi.it tel: (+39-51) 32.60.27 Ufficio Stampa: stampa at emi.it fax: (+39-51) 32.75.52 Servizio Ordini: ordini at emi.it e-mail: emi at emi.it Amministraz.: amministrazione at emi.it Webmaster: webmaster at emi.it --------------------------------------------------
- Prev by Date: Re: Apoggio al boicottaggio delle multinazionali farmaceutiche contro il "Medicines Act"
- Next by Date: Foreste: chiedi il mantenimento della moratoria in PNG
- Previous by thread: Re: Apoggio al boicottaggio delle multinazionali farmaceutiche contro il "Medicines Act"
- Next by thread: Foreste: chiedi il mantenimento della moratoria in PNG
- Indice: