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E' iniziata la vendemmia



Bisceglie
La campagna viticola, cardine dell'agricoltura biscegliese, è iniziata con
circa un mese di ritardo
Uva, i prezzi calano a picco
Porcelli: «Qualità di produzione buona e può competere»


Uva «amara» per i produttori e calo notevole dei prezzi di vendita.
Quest'anno la campagna viticola, uno dei cardini dell'agricoltura
biscegliese, è iniziata con circa un mese di ritardo nei primi di agosto,
condizionata dalle temperature primaverili e dalle passate intemperie.
«Non stiamo certamente vivendo un buon periodo, in questi giorni si assiste
al crollo dei prezzi di vendita dell'uva che al chilo oscilla dai 50 agli 80
centesimi, la gente spende poco ed i consumi sono inferiori rispetto agli
anni precedenti - spiega Enzo Di Pierro, uno dei maggiori esportatori
ortofrutticoli locali e consigliere provinciale dell'associazione di
categoria Apeo - questo significa che vi è uno scarso guadagno per i
produttori, se si considera che a loro vanno dai 25 ai 30 centesimi al chilo
ed i costi per la conduzione di un vigneto sono elevati e di gran lunga
superiori». Dunque è un settore che arranca. «Non è mancata anche la
comparsa della peronospora e poi si è registrato un periodo di fioritura
molto lungo, che ha comportato la formazione dell'acino piccolo da
rimuovere - aggiunge Di Pierro - per cui molti agricoltori sono intervenuti
per porvi rimedio e di conseguenza c'è stato un aggravio di spese».
Ma nonostante queste difficoltà l'attività di esportazione è iniziata alla
grande. Nella zona artigianale di Bisceglie, dopo la mattinata di vendemmia,
si nota il via vai continuo di tir che caricano decine di pedane. Cassette
colme di grappoli ben composti vengono destinati prevalentemente in
Germania, Svizzera, Francia, Paesi Bassi ed anche nei paesi dell'Est. Il
nome di Bisceglie è noto in Europa per la sua pregiata uva da tavola, la cui
coltura (circa il 97%) si estende nel territorio comunale su circa 700
ettari coltivati a vigneto. La storia di Bisceglie annovera annate gloriose
con la produzione dell'uva «baresana», mentre nelle antiche descrizioni di
diversi viaggiatori stranieri viene ricordata la produzione «in loco» di un
«eccellente zibibbo».
«Con circa una punta del 30% in meno sulle quotazioni la situazione non è
certamente rosea, comunque a livello qualitativo la produzione di quest'anno
è buona e può competere sul mercato, anche se si fatica molto nel
contrastare la concorrenza dei paesi terzi - dice Gianni Porcelli,
responsabile della Confagricoltura locale - ora ci presentiamo con le
varietà Matilde, la nera Palieri, e soprattutto la dominante bianca
Vittoria».
La raccolta dell'uva impiega oltre trecento operai agricoli, che
percepiscono una paga giornaliera di 47,7% come prevede il contratto
nazionale. Lo scorso anno c'erano state proteste e tensioni relative al
salario. Il Comune di Bisceglie intanto persegue la strada della
valorizzazione della viticoltura ed ad aprile di quest'anno ha sottoscritto
un protocollo d'intesa con la Provincia di Bari al quale aderiscono anche
altre città. Gli obiettivi sono ambiziosi: la promozione commerciale
dell'uva da tavola in un'ottica di filiera e la presentazione alla Comunità
Europea della domanda di riconoscimento del marchio Igp per l'uva «Terra di
Bari».
Luca De Ceglia

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