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il mercato del pollo in africa e 300 contadini suicidi in India
- Subject: il mercato del pollo in africa e 300 contadini suicidi in India
- From: "Altragricoltura" <altragrico at italytrading.com>
- Date: Fri, 2 Jul 2004 15:49:18 +0200
Africa /Europa. Guerra all'ultimo pollo
Il petto di pollo, è sano, è leggero, si cucina in fretta e in tanti modi
diversi, piace tanto agli europei, ma i polli hanno il vizio di nascere e
crescere tutti interi, allora cosa succede al resto della bestia? Da quando
molti paesi africani sono entrati nell'Organizzazione mondiale del commercio
[Wto], spesso prende la via dell'Africa, congelato, e viene posto in vendita
in luoghi che con la "catena del freddo" hanno ben poco a che vedere. Se
poi, alla fine di una giornata passata su una bancarella sotto il sole il
pollo rimane invenduto, non viene certo buttato, ma ricongelato per il
giorno dopo. Risultato: l'83,5 per cento dei polli sono inadatti al consumo
e il 23 contiene salmonella, lo dicono i rilevamenti condotti in 34 mercati
e 166 punti vendita da un'équipe del Centro Pasteur di Yaoundé,
dell'Associazione civica camerunese per la difesa degli interessi collettivi
[Acdic] e del Saild [Servizio d'appoggio alle iniziative locali di
sviluppo]. Ma non basta, anche quando il pollo viene congelato ed esportato
tutto intero, le norme seguite non sono le stesse, rigide, richieste dai
mercati europei: almeno 45 giorni a terra per smaltire gli antibiotici,
assenza di sostanze dopanti per l'ingrassamento, ecc... Se la qualità è
nettamente scadente, il successo sui mercati locali è però assicurato del
prezzo, assolutamente competitivo: 950 franchi Cfa [1,40 euro], contro i
2.000-2.2.00 per un pollo africano. Non stupisce che le importazioni, nel
solo Camerun, come riferisce l'Ong belga SOS Faim, siano aumentate del 300
per cento, dalle 978 tonnellate del 1996 alle 22.154 del 2003. E così la
produzione locale è crollata verticalmente, dal Senegal [30 per cento] al
Camerun [50], dove si sono persi circa 10,5 miliardi di franchi Cfa [16.000
euro] e 110.000 posti di lavoro. Abbastanza perché alcune associazioni, in
seguito ad un seminario tenuto a Yaoundé in aprile con la partecipazione di
12 paesi [Camerun, Gabon, Ciad, Congo Rd, Ghana, Niger, Costa d'Avorio,
Togo, Burkina Faso, Mali, Benin, Senegal], abbiano lanciato una campagna
sulla superiore qualità del pollo africano. Qualche polleria ha riaperto.
[A.S.]
India. Medaglie alla memoria
Ha deciso di correre ai ripari, il governo di Manmohan Singh, di fronte
all'impressionante catena di suicidi in Andhra Pradesh: almeno 300 contadini
si sono uccisi, in genere bevendo pesticidi, tra il 14 maggio e il 25
giugno. La loro morte, lontano dalla telecamere, non fa notizia come quella
a Cancún del coreano Kun Hai Lee, ma le cause sono molto simili. Nove anni
di governo di destra di Chandrababu Naidu hanno infatti la loro parte di
responsabilità, ma non è che le cose vadano molto meglio in Kerala o nel
Bengala occidentale, stati governati da sempre dalla sinistra. Singh ha
promesso, per la famiglia di ogni vittima, un pacchetto composto da una "una
tantum" di 50.000 rupie [circa 900 euro], un credito agevolato ed un posto
di lavoro per un componente della famiglia. Il bonus si aggiunge ad un
precedente "risarcimento" di 150.000 rupie [circa 2.700 euro] che per la
verità aveva avuto l'unico effetto di aumentare il numero dei suicidi, o
denunciati come tali, e alle misure annunciate dal nuovo governo dello stato
dell'Andhra Pradesh, subito seguito da quello del Tamil Nadu:
elettrificazione delle campagne, cancellazione o riduzione dei debiti ed
offerta di microcrediti. Le radici del problema sono più profonde e
affondano nell'elaborazione del piano di riforma e di sviluppo economico,
per il quale l'Andhra Pradesh si era affidato [al pari del Karnataka] alla
società di consulenza internazionale McKinsey India Ltd., che segue le
politiche della Banca mondiale: in estrema sintesi, concentrazione delle
risorse nella riconversione dell'agricoltura di sussistenza in agroindustria
per l'esportazione e riduzione della popolazione attiva in agricoltura - 70
per cento del totale - al 40 per cento. Quali dovessero essere le
prospettive occupazionali dei contadini che sarebbero rimasti emarginati dal
processo, era lasciato nel vago, a parte generici riferimenti alle grandiose
prospettive del settore tecnologico e informatico. Gli effetti sono stati
devastanti sulle comunità locali come sull'ambiente fisico e non basterà
certo qualche micro-credito ad invertire la tendenza. Sguinzagliare poi
nelle campagne una squadra di psichiatri per dissuadere i contadini dai loro
insani propositi, sembra davvero una beffa. [A.S.]
N.B. se volete essere cancellati da questa lista scrivete a
altragricoltura at italytrading.com