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Una proposta da t/Terra e libertà/critical wine



Ciao a tutt*, 

avrete sentito parlare o forse letto – anche su questa lista - del progetto 
Critical Wine e delle varie iniziative che ha organizzato (non ultimo il libro 
recentemente pubblicato da “deriveapprodi”); forse qualcun* di voi vi ha anche 
partecipato! 

 

Per chi non ne fosse a conoscenza, t/Terra e libertà/critical wine è 
un’iniziativa che parte dalla materialità della terra per concepire e creare 
forme diverse di produzione e consumo con l’obiettivo di sovvertire le catene 
di distribuzione e di commercializzazione dei beni, ridurre la distanza 
alimentare, svelare le modalità di privazione della sensorialità che si 
sviluppano a livello globale mediante l’espropriazione dei produttori e 
l’idiotizzazione dei consumatori. La polarizzazione della ricchezza non è solo 
un fatto economico; si produce anche come impoverimento della socialità, delle 
relazioni sensoriali e gustative.

t/Terra e libertà/critical wine è un modo di immaginare e disegnare un circuito 
virtuoso tra qualità dell’ambiente, qualità della produzione e qualità delle 
relazioni sociali; un prototipo che a partire dal vino è dipanabile in ciascun 
elemento della materialità delle condizioni del vivere, in ogni luogo del 
pianeta.

Punti fondamentali della proposta sono il prezzo sorgente e il protocollo di 
autocertificazione: 

 

Protocollo autocertificazione

Il protocollo di qualità criticalwine è autoprodotto e autocertificato. 

Il protocollo di qualità criticalwine è fondato sul principio della massima 
tracciabilità della filiera produttiva e dei prezzi a cui vengono venduti i 
prodotti. Per chi non conoscesse la nostra filosofia, a scanso d'equivoci, è 
giusto ripetere che la tracciabilità massima non ci interessa che venga 
prescritta dallo Stato. Ogni forma di costrizione comporta una prassi di 
deroghe, rifiuti, resistenze, sotterfugi, illeciti. Il principio di massima 
tracciabilità che intendiamo invocare si basa sull'etica della responsabilità 
individuale. La cura della terra, la bontà di un alimento, il gusto della 
socialità presuppongono un'idea di felicità e di godimento che può riguardare 
ciascuno, ma non diviene efficace perché è oggetto d'obbligo per tutti. 

Il protocollo di qualità, dunque, non intende fondare un altro ente 
certificatore o di controllo in grado di surrogare le prescrizioni statuali. 
Tutt'altro. Intende fornire ai produttori la possibilità di far conoscere la 
cura, l'impegno, la correttezza, la conoscenza, la cultura su cui si basa il 
loro lavoro; promuove anche la coscienza che il circuito virtuoso in grado di 
coniugare la qualità dell'ambiente alla qualità del prodotto e a quella delle 
relazioni sociali è in grado anche di assicurare loro una maggiore ricchezza. 
Ricchezza non semplicemente dovuta alla crescita della massa monetaria che 
deriverebbe loro da un lavoro di massima qualità e cura, ma intesa in forma 
totale, nella forma della ricchezza cioè che, pur non disdegnando l'aspetto 
monetario, includa le altre forme dell'arricchimento della persona, delle sue 
relazioni, del mondo di azioni e di sensazioni che lo pervadono e lo circondano.

Il protocollo criticalwine non intende in alcun modo standardizzare le modalità 
di produzione e omologare il gusto. Appunto per questo motivo non pretende di 
fissare princìpi produttivi uguali per tutti, ma al contrario valorizzare le 
diverse modalità produttive in grado di assicurare la massima qualità e 
naturalità dei prodotti nel pieno rispetto delle relazioni sociali e di quelle 
tra uomo e ambiente. 

Il protocollo di qualità criticalwine si basa sulla stretta corrispondenza tra 
tracciabilità del prodotto e sua intrinseca qualità. Tutte le informazioni che 
il produttore fornisce autonomamente e volontariamente sulle sue modalità di 
produzione forniscono anche uno strumento straordinario di conoscenza per il 
consumatore il quale è in grado di farsi un’idea precisa di ciò che consuma, di 
ciò che spende.
Il protocollo di qualità criticalwine intende ridurre la distanza 
produttore-consumatore e  favorire quanto più è possibile il loro incontro 
diretto. 
Per essere inseriti nel catalogo dei produttori criticalwine è obbligatoria 
l’indicazione del prezzo sorgente, cioè del prezzo medio al quale il produttore 
vende il suo prodotto e al quale il consumatore potrebbe acquistarlo 
direttamente. 

 

Prezzo sorgente

Nel funzionamento del mercato contemporaneo a nessuno sfugge che scarso 
rilievo, di riconoscimento socio-culturale e di risorse economiche, viene dato 
ai produttori. I consumatori, d’altronde, debbono sopportare il peso di 
prodotti di dubbia qualità e a prezzi enormemente superiori a quelli pagati ai 
produttori. Questo principio economico, secondo il quale la ricchezza deve 
essere concentrata sulla filiera distributiva-commerciale, sempre più 
concentrata in pochi poteri forti, sembra oramai una legge di natura. 
Criticalwine intende contestare radicalmente questo principio proponendo, 
accanto alla tracciabilità del prodotto, anche la tracciabilità del prezzo. Il 
primo e decisivo passo perché vi sia tracciabilità del prezzo, è l’indicazione 
del prezzo sorgente.  

Chiamiamo prezzo sorgente il prezzo al quale il produttore vende i suoi vini e 
al quale è disponibile a venderli al consumo diretto. 

Il prezzo sorgente, se inserito nell’etichetta, è il primo passo per rendere 
possibile la tracciabilità del prezzo oltre a quella del prodotto.

Il prezzo sorgente evidenzia con una semplice informazione i rapporti di 
produzione e le appropriazioni di ricchezza che avvengono nella filiera della 
circolazione dei prodotti.

Il prezzo sorgente può permettere la riduzione della distanza alimentare e la 
diminuzione della catena produzione-consumo.

Il prezzo sorgente permette un maggior investimento di fiducia tra consumatori 
e produttori. 

Il prezzo sorgente, come il protocollo di qualità, non viene imposto dall’alto, 
ma deciso autonomamente e volontariamente da ogni produttore.

Il prezzo sorgente non intende creare un ulteriore regime di controllo, ma 
relazioni basate sull’etica della responsabilità e della cooperazione sociale.

 

In collaborazione con alcuni vignaioli che partecipano al progetto critical 
wine stiamo realizzando una selezione di vini aderenti al protocollo di 
autocertificazione recanti in etichetta il prezzo sorgente. Date le sintonie di 
pensiero e di azione che ci accomunano, vi chiediamo di farci sapere:

- se esiste un vostro interesse di massima all’acquisto di questi vini (ci 
occuperemmo noi di organizzare delle spedizioni di questi prodotti per uno o 
più gas o gruppi di una certa zona. raccoglieremmo gli ordini e cureremmo la 
parte logistica.)
- in caso affermativo, la possibile quantità di consumo (espressa in bottiglie)

 

Fateci sapere.

 

p. collettivo informale t/Tl/cw 

 

Simona

 

 http://www.criticalwine.org 

 







                
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