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=?iso-8859-15?q?Re:_Un_motivo_in_pi=F9_per_boicottare_la_Walt_Disney?=



questo articolo e' un po' vecchio:

> * La walt disney boicotta Michael Moore
> *La Walt Disney non permetterà alla sua controllata Miramax di
> distribuire il nuovo documentario di Michael Moore, 'Farenheit 911', il
> film che conterrebbe rivelazioni scottanti sull'11 settembre e
ecc.> (http://www.raulken.it/article2195.html)

rispondo col mio:
L'informazione: la vera arma di distruzione di massa. O la nuova arma di
distruzione del potere?

Michael Moore si sta affermando come il miglior regista americano.
L'anno scorso si guadagno' l'Oscar col documentario 'Bowling for Columbine',
che dimostrava con una impietosa e anche sarcastica analisi sociologica,
come gli americani fossero condizionati alle armi.
Il film fu un campione di incassi, 120 contro i 2 che era costato. Al
momento della premiazione, Moore grido': ''Vergogna, Bush. Sei andato in
Iraq solo per il petrolio!'', e l'intero mondo holliwoodiano presente in
sala balzo' in piedi in un applauso interminabile. Ma, si sa, gli attori
fanno parte di quella intellighenzia che anche in America  non ha mai
appartenuto all'estrema destra, e che non e' della pasta dei nostri
Alberoni, Veneziani, Zefirelli o Fallaci.
Ora Moore vince la Palma d'oro di Cannes (ed e' la prima volta che la Palma
d'oro va a un documentario) per "Fahrenheit 9/11", data (9/11 e' 11/9
scritto all'americana), dell'attacco alle torri, pesante atto d'accusa al
presidente Bush.
Fahrenheit 9/11 (15 minuti di applausi) e' una vera «bomba» anti-Bush,
perfetta durante le elezioni presidenziali. Nel documentario si spiega come
mai, da 30 anni a questa parte, la famiglia Bush abbia stretti rapporti
finanziari con la famiglia bin Laden e quale enorme truffa al mondo, e sono
in molti a pensarlo, ci sia sotto l'attacco alle torri e alle guerre
preventive.
Il documentario era attesissimo. In modo provocatorio Moore ha scelto, per
produrlo, proprio la Walt Disney, notoria casa fascista (Disney era un
informatore delle FBI e fu sempre uomo di punta dell'estrema destra
americana, per cui ancora la sua societa' gode di enormi sgravi fiscali per
i suoi megaparchi da parte di conservatori, come il fratello di Bush), cosi'
la  Walt Disney si trova a dover bloccare la circolazione proprio di un film
premiato a Cannes e che promette un grande successo di pubblico. Poiche'
cio' che e' vietato risulta piu' attraente, i tentativi di censura della
Disney si rivelano un boomerang, aumentando ancor piu' la corsa del
pubblico, ma questo tentativo di placcaggio la dice lunga sulla famosa
liberta' americana. In effetti gli ambienti neoconservatori non vogliono
affatto che qualcuno dipinga male la famiglia Bush, impegnata in affari piu'
o meno leciti con ricche dinastie saudite. Ricordiamo che 'il primo'
provvedimento che Bush prese il giorno dell'attacco fu di mettere in salvo
con jet privati 200 membri della ricchissima famiglia bin Laden.
Il titolo ''Fahrenheit 9/11'' riprende quello del film Fahrenheit 451 (451
e' la temperatura a cui brucia la carta) in cui Truffaut, nel 1956,
descriveva una societa' dispotica del futuro dove i libri erano destinati al
rogo, ma il film e' tratto dal piu' bel libro di fantascienza di Ray
Bradbury. Bradbury tratteggia una societa' del futuro (la nostra?)
disumanizzata, iper tecnologica e totalitaria, in cui la felicità è
condensata nel cibo sintetico, nell'etere televisivo e in un sé svuotato dai
sentimenti (l'anomia del Se', come si dice in psicoanalisi, ovvero la
moderna alienazione). Bradbury esalta l'originalita' di ogni uomo, il suo
diritto a essere unicamente se stesso, mentre la strategia del
'politicamente corretto' dei grandi poteri intende omologare le menti umane
in una pappa collettiva per il profitto del mercato. Scriveva Brecht,
riparato in America: "Qui tutto e' venditore o consumatore, si vende, per
cosi' dire, il piscio al pisciatoio".  Ma anche dall'America la destra
maccartista lo costrinse a fuggire, quella stessa destra che ora e' tornata,
dai cappucci del Ku Klux Clan ai funesti cappucci dei torturati di Abu
Ghraib. Contro questo tentativo si erge la resistenza universale delle
coscienze.
Truffaut riprese solo alcuni momenti del libro, i roghi dei libri, la morte
della cultura, voluta da un regime disumano per impoverire anima e spirito e
migliorare l'efficienza del potere.Truffaut fece un  film per amore della
cultura, Bradbury denuncio' i pericoli del totalitarismo, Moore attacca la
censura alla verita'.
L'impatto del documentario e' troppo forte. Come si sa, i poteri di destra
non amano molto la liberta' e la conoscenza, ma gli americani aspettano con
impazienza la proiezione e non si puo' deludere un'attesa popolare quando
diventa molto forte. Si puo' fare cambiamento politico in molti modi, e non
necessariamente tramite i partiti, quando essi siano ridotti a contenitori
vuoti o a stampelle del potere.
Per quanto le denunce fatte all'operato di Bush siano ormai  note al resto
del mondo, e per quanto fin da subito l'attacco alle torri abbia mostrato
che troppe cose non erano affatto chiare, ci sono sicuramente molti
americani poco informati che resteranno scandalizzati dalla pellicola,
perche' essa spiega quanto sono stati presi in giro (ma il film fara' bene
anche a molti italiani, imbambolati da pessime controfigure che continuano
come dischi rotti a ripetere tesi impresentabili autoapplaudendosi!).
Uno dei maggiori problemi del nostro mondo e' l'informazione.  Nelle
civilta' antiche l'informazione non esisteva affatto. Il sovrano era l'unica
fonte di informazione ed era indiscutibile, per questo si arrogava un potere
sacro; oggi il potere tenta di diventare l'unico megafono ma l'operazione e'
tutt'altro che praticabile ed e' difficile credere alla sua sacralizzazione,
per quanto si atteggi a nuovo Messia (Bush) o a Unto del Signore o a
diffusore di benessere e civilta'superiore. Il sacro e' morto, e' nata una
nuova etica umana, e la diffusione dei media ha trasformato l'informazione
in un diritto; questa e' la novita'. I media stessi con la loro propagazione
costante di notizie hanno creato nel cittadino il nuovo diritto primario e
inviolabile ad avere una informazione corretta, un diritto sancito nelle
coscienze. E' il paradosso del potere, che, usando i media in modo
strumentale, ha abituato i cittadini a rivolgersi ai media e a considerarli
necessari come il pane, ma se io riconosco il pane come un mio diritto,
esigero' che non sia avvelenato, per questo i cittadini pretendono sempre
piu' obiettivita' e correttezza e chi le nega con la censura o la
manipolazione sara' penalizzato. Oggi l'inganno non paga, le menzogne sono
scoperte e non diventano piu' vere con la ripetizione coatta o l'applauso
parlamentare o mediatico a comando. La ripetizione anzi aumenta il disgusto
e il rigetto. Chi usa la spada, perira' di spada; chi usa l'informazione
perira' di informazione. Come si puo' avere conoscenza, e dunque scelta, se
i mezzi di informazione sono nelle mani di chi non vuol far passare
informazione? Occorre spiegarlo a quanti nella sinistra, D'Alema in primis,
hanno ceduto cosi' spensieratamente il controllo dell'informazione italiana,
innanzitutto la televisione, e che ora non sanno dare risposta alcuna a
quanti chiedono spiegazioni.
Moore non ci da' un film pro-democratici (nemmeno in America le opposizioni
se la passano molto bene, ne' per chiarezza ne per leader) ma fa del film un
appello "perche' finisca il massacro in Iraq e donne e uomini possano
tornare a casa». Dice: "il nemico numero uno dei soldati americani è proprio
Bush ­ perché li manda a morire mentre lui pensa solo a riempirsi le
tasche».
Il film ricostruisce la storia degli interessi economici della famiglia Bush
e gli stretti rapporti con l'altra famiglia miliardaria, quella di  Bin
Laden. Il rapporto emerse subito ma la stampa lo liquido' in fretta, dicendo
che "il bin Laden implicato era la pecora nera di una famiglia peraltro per
bene". Allo stesso modo sono stati liquidati frettolosamente i rapporti del
signor B col capitale islamico o col capitale massonico o mafioso o col
capitale comunque nero e di origine illegale.
Il film denuncia l'ipocrisia di una guerra che ha convinto i cittadini
americani a rinunciare a parte delle loro liberta' (Patriot Act) col
pretesto della minaccia terrorista, e puo' considerarsi a buon diritto il
proseguimento logico di Bowling for Coulombine. Una volta addestrato il
popolo americano alla paura, diventava facile portarlo a qualsiasi orrore ed
esso avrebbe risposto al condizionamento, docile come il cane di Pavlov.
L'uso dei media nella strategia di manipolazione mentale su larga scala
diventa, oggi, la vera arma di distruzione di massa.
Qualcuno osa ancora dire che in Italia non si sta tentando di imporre un
regime sull'informazione? Forse quel  tale che denuncio' Forattini per un
miliardo per una vignetta satirica? O quello stesso che vendette, non si sa
in cambio di cosa, il monopolio televisivo a un miliardario? Ma
l'informazione e' la nuova arma di sterminio di massa, e sara' proprio
l'informazione a generare la liberta'.

Da Ray Bradbury:
"Più sport per ognuno, spirito di gruppo, divertimento, svago, distrazioni,
e tu così non pensi, no? Organizzare, riorganizzare, superoganizzare
super-super-sport! Più vignette umoristiche, più fumetti nei libri! Più
illustrazioni ovunque! La gente assimila sempre meno. Tutti sono sempre più
impazienti, più agitati ed irrequieti. Le autostrade e le strade di ogni
genere sono affollate di gente che va un po' da per tutto, ovunque, ed è
come se andasse in nessun posto. I profughi della benzina, gli erranti del
motore a scoppio. Le città si trasformano in auto-alberghi ambulanti, la
gente sempre più dedita al nomadismo va di località in località, seguendo il
corso delle maree lunari .

Consideriamo ora le minoranze in seno alla nostra civiltà. Più numerosa la
popolazione, maggiori le minoranze. Non pestare i piedi ai cinofili, ai
maniaci dei gatti, ai medici, agli avvocati, ai mercanti, ai pezzi grossi,
ai mormoni, battisti, unitarii, cinesi della seconda generazione, oriundi
svedesi, italiani, tedeschi, nativi del Texas, brooklyniani, irlandesi,
oriundi dell'Oregon o del Messico. I personaggi di questo libro, di questa
commedia, di questo programma TV non rappresentano il benché minimo
riferimento od allusione a reali pittori, cartografi, meccanici di qualsiasi
città o paese. Più vasto il mercato, Montag, meno le controversie che ti
conviene comporre, ricordatelo! Tutte le minoranze, fino alle infime, vanno
tenute bene, col loro bagnetto ogni mattina. .

Tutto questo è avvenuto! Le riviste periodiche divennero un gradevole
miscuglio di tapioca alla vaniglia. I libri, così i loro critici, quei
maledetti snob, avevano proclamato, erano acqua sporca da sguatteri. Nessuna
meraviglia che i libri non si vendessero più, dicevano i critici, ma il
pubblico, che sapeva ciò che voleva, con una felice diversione, lasciò
sopravvivere libri e periodici a fumetti. Oltre alle riviste erotiche a tre
dimensioni ovviamente. Ecco, ci siamo, capisci? Non è stato il governo a
decidere, no! Ma la tecnologia, lo sfruttamento delle masse e la pressione
delle minoranze hanno raggiunto il loro scopo, grazie a Dio! Oggi, grazie a
loro, tu puoi vivere sereno e contento per ventiquattr'ore al giorno .

Si teme sempre ciò che non ci è familiare. Chi di noi non ha avuto in
classe, da ragazzini, il solito primo della classe, il ragazzo dalla
intelligenza superiore, che sapeva sempre rispondere alle domande più
astruse mentre gli altri restavano seduti come tanti idioti di legno,
odiandolo con tutta l'anima? Non era sempre questo ragazzino superiore che
sceglievi per le scazzottature ed i tormenti del doposcuola? Per forza! Noi
dobbiamo essere tutti uguali. Non è che si nasca libero ed uguale, come dice
la Costituzione, ognuno viene fatto uguale. Ogni essere umano a immagine e
somiglianza di ogni altro; dopo di che tutti sono felici . Gli esseri umani
vogliono la felicità, non è vero? Non è quello che sentiamo dire da quando
siamo al mondo? Voglio un po' di felicità, dice la gente. Ebbene, non l'
hanno forse? Non li teniamo in continuo divertimento, non diamo loro
ininterrottamente svago? Non è per questo che in fondo viviamo? Per il
piacere e per i più svariati titillamenti? E tu non potrai negare che la
nostra forma di civiltà non ne abbia in abbondanza, di titillamenti . Se non
vuoi un uomo infelice per motivi politici, non presentargli mai due aspetti
dello stesso problema, o lo tormenterai; dagliene uno solo; meglio ancora,
non proporgliene nessuno. Fa' che dimentichi che esiste una cosa come la
guerra. Se il governo è inefficiente, appesantito dalla burocrazia ed in
preda a delirio fiscale, meglio tutto questo che non il fatto che il popolo
abbia da lamentarsi. Offri al popolo gare che si possano vincere ricordando
le parole di canzoni molto popolari, o il nome delle capitali dei vari Stati
dell'Unione o la quantità di grano che lo Iowa ha prodotto l'anno passato.
Riempi loro il cranio di dati non combustibili, imbottiscili di fatti al
punto che non si potranno neanche più muovere tanto sono pieni, ma sicuri di
essere veramente ben informati. Dopo di che avranno la certezza di pensare,
la sensazione del movimento, quando in realtà sono fermi come un macigno. E
saranno felici perché fatti di questo genere sono sempre gli stessi. Non dar
loro niente di scivoloso e ambiguo come la filosofia o la sociologia
affinché possano pescare con questi ami fatti ch'è meglio restino dove si
trovano. Con ami simili pescheranno la malinconia e la tristezza."