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Il Venezuela dice NO agli OGM
- Subject: Il Venezuela dice NO agli OGM
- From: "Francesco Castracane" <fra.castracane@libero.it>
- Date: Mon, 3 May 2004 14:08:57 +0200
Il Venezuela dice NO agli OGM
di Jason Tockman - Venezuelanalysis.com
CARACAS, 21 Aprile 2004.
Il presidente del Venezuela, Hugo Chavez Frias, ha annunciato che le sementi
transgeniche saranno vietate in Venezuela, stabilendo così la più netta
interdizione delle
culture OGM dell'emisfero occidentale. Pur non avendo precisato le modalità
di attuazione
di questa politica, la decisione di Chavez ha già provocato la rescissione
del contratto che
il Venezuela aveva appena negoziato con la multinazionale americana
Monsanto.
Di fronte a un parterre di sostenitori e simpatizzanti internazionali
riuniti recentemente a
Caracas, Chavez aveva già condannato gli OGM, in quanto contrari agli
interessi e ai
bisogni degli agricoltori e dei lavoratori rurali del Venezuela. Ora ha
annullato i piani della
Monsanto per la coltivazione di 150.000 ettari di soia transgenica nel
paese.
"Ho disposto la fine di questo contratto nel momento in cui ho appreso che
si sarebbero
utilizzate sementi transgeniche" ha detto Chavez " Il progetto è chiuso".
Chavez ha sottolineato l'importanza della sovranità alimentare e della
sicurezza - previste
dalla Costituzione bolivariana - come fattori alla base della sua decisone.
Anziché
permettere a Monsanto di sviluppare le sementi transgeniche, queste terre
verranno
utilizzate per la produzione di manioca, un prodotto locale, ha spiegato
Chavez. Ha inoltre
annunciato la creazione di una grande banca per la conservazione dei semi
delle piante
locali che permetterà di rifornirsi ai movimenti contadini e indigeni di
tutto il mondo.
Via Campesina, l'organizzazione di contadini e agricoltori che rappresenta
più di 60 milioni
di lavoratori della terra, aveva richiamato l'attenzione
dell'amministrazione Chavez,
allorché era stata informata del contratto che si stava per stipulare con
Monsanto.
Secondo Rafael Alegria, segretario generale di Via Campesina, Monsanto e
Cargill
cercavano autorizzazioni per produrre soia transgenica in Venezuela.
"Questo accordo si opponeva ai principi di sovranità alimentare che guidano
la politica
agricola del Venezuela" ha dichiarato Alegria una volta informato della
decisione del
presidente "Si tratta di una questione di fondamentale importanza per i
contadini e le
popolazioni indigene dell'America Latina e del mondo intero"
Alegria aveva ottime ragioni per stare in guardia. Monsanto ha una lunga
storia di
contraddittori con i movimenti sociali e ambientali: si è fatta conoscere
molto velocemente
producendo Agent Orange, il defoliante utilizzato durante la guerra in
Vietnam che ha
causato aborti, disturbi nervosi, perdita di memoria tra i milioni di
persone che vi sono
state esposte. Più di recente, la multinazionale è stata criticata per gli
effetti negativi che le
sementi transgeniche e gli ormoni della crescita utilizzati nell'allevamento
dei bovini
(rBGH) possono avere sulla salute umana e sull'ambiente. Per rimanere più
prossimi al
Venezuela, Monsanto vende alla vicina Colombia l'erbicida glifosato, che è
utilizzato dal
governo di questo paese per l'aggressivo "Plan Colombia" contro la
produzione di cocaina
e contro i gruppi rivoluzionari. La Colombia tratta per diffusione aerea
migliaia di ettari di
foresta tropicale, distruggendo produzioni agricole legali e riserve
naturali come la foresta
di Putumayo, compiendo un diretto attentato alla salute delle popolazioni,
comprese le
comunità indigene.
"Se vogliamo raggiungere la sovranità alimentare, non possiamo appoggiarci a
multinazionali come Monsanto "ha dichiarato Maximilien Arvelaiz, consigliere
del
presidente Chavez "Dobbiamo rafforzare le produzioni locali, nel pieno
rispetto della
nostra tradizione e della biodiversità"
Alegria spera che la decisione del Venezuela possa servire da modello per
altre nazioni su
come trattare la questione OGM "li incoraggi a seguire l'esempio del
Venezuela, territorio
libero da coltivazioni transgeniche"