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Nuova Nestlè e Coop



Guardate cosa hanno risposto quelli della Coop alla lettera di un socio mandata anni fa...

da http://www.coopfirenze.it/info/art_1510.htm

Premiati o boicottati
Sento il dovere di manifestare, anche come socio della Coop, tutto il mio disappunto derivante dalla presenza, fra i cosiddetti 'super sponsor' della raccolta punti giugno 1999/marzo 2000, di alcune marche che sono oggetto di boicottaggio a vario titolo, e più precisamente: Nestlè, Vera e Levissima (gruppo Nestlè), Coca Cola, Parmalat, Findus e Bertolli (gruppo Unilever). Ebbene, mi sembra a dir poco incredibile che la Coop sia incorsa in questa macroscopica contraddizione: da una parte sostiene la Global March contro lo sfruttamento minorile e pone sui propri scaffali il caffè del commercio equo e solidale, dall'altra incentiva l'acquisto di prodotti di società con comportamenti antitetici, premiando gli acquisti dei loro prodotti con un maggior numero di bollini. Mi rendo conto che la Coop non può togliere dai propri scaffali questi prodotti, ma certamente dovrebbe evitare di favorirne un "super" consumo.
Silvia Ragionieri - Firenze

Risposta:
Mentre per i punti sullo scontrino è la Coop a sostenerne la spesa, per i prodotti "sponsor" è il fornitore che contribuisce a pagare il costo del punto (o dei punti) in più che vengono riconosciuti al socio. In pratica si tratta, per le ditte, di una promozione efficace per lanciare i propri prodotti. D'altra parte il socio ha il vantaggio di vedere accelerata la propria raccolta, per questo la cooperativa ha cercato di coinvolgere il maggior numero di fornitori per dare più punti ai soci. Su 36 "super sponsor" ci sono i prodotti Coop (che hanno ottenuto la certificazione etica), piccole e medie imprese toscane, grandi imprese nazionali, poi ci sono le grandi marche e le sette citate dalla socia. Insomma ci pare che il numero alto delle occasioni offerte, permetta ai soci di scegliere anche cosa non comprare in base alle proprie convinzioni, senza perdere un gran numero di vantaggi. La Coop dev'essere un luogo per tutti i consumatori, anche per quelli che ignorano o non condividono le posizioni che la stessa Coop porta avanti. Solo così, ci sembra, si evita di diventare un organismo chiuso nel suo ambito ideologico e quindi con la possibilità di allargare la platea dei consumatori che credono nella solidarietà e nel consumo equo.