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rassegna stampa: Stati Uniti, aiuti ai Paesi poveri in cambio diOgm



a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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Tratto da "Lifegate" - il 27-1-2003
Stati Uniti: aiuti ai Paesi poveri in cambio di Ogm
Aiuti umanitari come arma di scambio: gli Stati Uniti dichiarano di
aumentare l'invio di alimenti in Africa, a patto che quest'ultima accetti i
prodotti transgenici. E accusano l'Europa di non voler aiutare i Paesi
poveri che dicono no al transgenico.
Il contrasto tra Unione Europea e Stati Uniti sulla questione OGM, si sposta
adesso sul delicato piano degli aiuti umanitari. Dopo la presa di posizione
di Bush che (sulla falsariga di quanto già affermato alcuni giorni prima dal
rappresentante per il commercio Usa Robert Zoellick) ha definito "immorale"
la moratoria imposta dalla Ue nel 1998 sulle colture trattate con Ogm, ora
la pressione degli Stati Uniti arriva a far leva sul Terzo Mondo.
Il Presidente americano si è detto pronto ad aumentare addirittura del 50%,
nello spazio di soli tre anni, gli aiuti destinati ai Paesi poveri,
soprattutto quelli africani. In cambio del sostegno alimentare, l'Africa
dovrebbe aprire le frontiere ai cibi geneticamente modificati, dei quali gli
Stati Uniti sono i principali produttori. Bush lo ha detto in occasione del
suo discorso al secondo Forum Usa-Africa Subsahariana di cooperazione
economica e commerciale, nell'isola di Mauritius.
Il portavoce della Casa Bianca, Ari Fleischer, ha ribadito a Washington che
"le nazioni africane hanno molto da guadagnare dalla esportazioni alimentari
americane, attualmente bloccate, senza nessuna giustificazione, sui prodotti
geneticamente modificati".
La risposta dell'Unione Europea alle accuse degli Stati Uniti di ridurre gli
aiuti alle nazioni povere che accettano alimenti transgenici non si è fatta
attendere: "tali accuse si sono spinte troppo in là" - ha detto il
commissario Ue allo sviluppo e aiuto umanitario Paul Nielson, presentando un
suo viaggio proprio in tre Paesi africani - "è ora di impostare uno scambio
dei rispettivi punti di vista più civile". Rispondendo poi alle critiche
americane agli europei di aver inciso sulla scelta dello Zambia di rifiutare
coltivazione e importazione di prodotti Ogm, Nielson ha precisato che la
decisione è stata assolutamente autonoma.
La battaglia non sembra assolutamente destinata a placarsi: gli Stati Uniti
minacciano di indurre il governo a far boicottare prodotti strategici
europei, pur di costringerli a ridare il via libera al transgenico.
La parola adesso passa di nuovo all'amministrazione Bush.

Roberta Marino
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