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morti nei cantieri
Ancora morti nei cantieri.
E' in atto una guerra in Italia: una guerra che ogni anno (secondo i dati
ufficiali) provoca circa mille morti. Queste sono le cifre conosciute ma non
si è in grado di sapere se altre morti vengono nascoste e non denunciate.
Di questa guerra è anche difficile conoscere i nomi, le storie e le vite
delle vittime. Pochi si mobilitano e quasi nessuno scende in piazza. Nessun
giornalista viene mandato come inviato sullo scenario della guerra. Non ci
sono funerali di stato e cordogli ufficiali e gli stessi parenti delle
vittime accettano questi drammi come inevitabili.
Sono i morti sul lavoro. Moltissimi decessi avvengono nei cantieri e quasi
mai i responsabili vengono puniti.
Cercherò quindi di raccontare la storia quelli che si conoscono, che per
misteriosi casi fortuiti riescono a "bucare" il muro di indifferenza e
rassegnazione della stampa ufficiale.
Uno di questi si chiamava Pietro Martinazzi, aveva 65 anni e alle ore 8 di
Lunedì 22 dicembre 2003, è caduto da una scala. Pietro viveva a
Berlinghetto, una frazione di Berlingo, un paese in provincia di Brescia.
Stava lavorando in un cantiere, assieme ad altri operai che stavano
ristrutturando un casale a Diolo di Soragna (nella Bassa parmense). E'
caduto da un altezza di tre metri, battendo la testa e rimanendo gravemente
ferito. Durante il trasporto è deceduto.
Pietro Martinazzi era celibe e viveva con la cognata e il nipote. Avendo
prestato il servizio militare nei Bersaglieri, era stato uno dei promotori
per la costituzione a Berlingo (poco più di 2mila abitanti) di una sezione
dell'Associazione dei fanti piumati che avrebbe dovuto aprire nella prossima
primavera.
Nel 2003, altri sette bresciani che lavoravano in cantieri in giro per l'
Italia e per il mondo sono deceduti. Ecco i loro nomi:
Ilario Lorenzetti, 34 anni, deceduto a Liscate di Melzo (Milano) l'8 gennaio
2003, caduto dalla capriata di un capannone che stava montando.
Mauro Pedrali, 34 anni, deceduto a Milano il 27 gennaio 2003, colpito alla
testa da un pannello di ferro.
Antonio Monteverde, sub di 62 anni, deceduto a Ostiglia (Mantova), il 5
marzo 2003, annegato in una vasca di decantazione di una centrale
termoelettrica.
Donato Sisti, 48 anni, deceduto a Corte de' Frati (Cremona) il 25 marzo
2003, travolto da un TIR.
Felice Trinaglia, 59 anni, deceduto a Gaggiano (Milano), il 7 maggio 2003,
cadendo da un impalcatura dall'altezza di 14 metri.
Raffaele Romele, 50 anni (fratello di un parlamentare di Forza Italia),
deceduto a Vibo Valentia il 26 maggio 2003, cadendo dal ponteggio di un
ponte dell'autostrada.
Dario Migliorati, 27 anni, deceduto il 22 luglio 2003 in Polonia,
schiacciato da una delle presse che stava scaricando.
Nella provincia di Brescia altre 24 persone sono decedute per incidenti sul
lavoro.
A tutt'oggi non si hanno notizie sull'andamento delle indagini per definire
le responsabilità di tali incidenti.