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La responsabilita' sociale di Coop: decisamente troppa!
- Subject: La responsabilita' sociale di Coop: decisamente troppa!
- From: "Centro Documentazione :: Chiodofisso" <cedoc@chiodofisso.org>
- Date: Sun, 12 Oct 2003 22:27:07 +0200
Giro un lungo ma interessante estratto di un dibattito che sta avvenendo in
questi giorni sulla lista della RIBN (Rete Italiana Boicottaggio Nestle') e
che riguarda da vicino una delle catene di distribuzione di cui piu' si
discute tra i consumatori critici: la Coop. Tra i contributi giunti in
lista anche quelli di Francuccio Gesualdi, che ci invita come sempre ad
essere parte attiva nel confronto con Coop scrivendo una mail al
vicedirettore: la riportiamo per comodita' anche alla fine di questo
messaggio.
buona lettura,
Lorenzo.
A L T R I n f o r m a z i o n e____________________________
agenzia quotidiana Per pubblicare:
di informazione alternativa redazione@chiodofisso.org
=============> www.chiodofisso.org/altrinformazione/agenzia
Da Paola.
Cari amici, ho letto un articolo su un giornale locale ("Rosso Fiorentino")
in cui si parla dei prodotti a marchio coop. In poche parole si dice che
per questi prodotti la COOP ha deciso di non inserire sulla confezione il
nome del produttore perchè si vuole prendere tutta la responsabilità sugli
standard che vengono dichiarati (sostenibilità ambientale, non sfruttamento
dei lavoratori ecc..). Molti prodotti però vengono fatti da Multinazionali
che se per quel prodotto che avrà il marchio coop rispettano tutti i
criteri, per la gran parte della loro produzione si comportano in modo
molto diverso (e l'articolo citava ad es. i prodotti detergenti COOP
prodotti da Unilever). L'autrice dell'articolo dice che fra i prodotti a
marchio coop ve ne sono anche di provenienza nestlè (oltre a Unilever,
Kimbderly Clark, Procter & Gamble, Dole e Del Monte), quindi noi
boicottatori ci troviamo nella posizione di evitare i prodotti nestlè (&
Co) e ricomprarli poi con il marchio coop. Io vedo in positivo il fatto che
la coop ha messo queste multinazionali nella posizione di produrre almeno
qualcosa in modo sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale, ma
non mi sembra giusto che il consumatore non abbia la possibilità di
scegliere se comprare un articolo in base al fornitore.
Che ne dite, sono la solita fissata? PAOLA
__________________________________________________________________________________
{ Da Centro Nuovo Modello di Sviluppo <coord@cnms.it> }
la scelta di Coop di non indicare più il nome dei produttori è
un'involuzione sul piano della trasparenza. Pertanto invito tutti a
scrivere una lettera di protesta a Riccardo Bagni, Vicepresidente di
CoopItalia che in varie occasioni ha dichiarato che Coop intende proseguire
sulla strada della responsabilità sociale.
Cordialmente
Francesco Gesualdi
A Riccardo Bagni
Vicepresidente di Coop Italia
<riccardo.bagni@coopitalia.coop.it>
Mi è giunto notizia di un articolo apparso su un giornale locale ("Rosso
Fiorentino") in cui si parla dei prodotti a marchio coop. In poche parole
si dice che per questi prodotti la COOP ha deciso di non inserire sulla
confezione il nome del produttore perchè si vuole prendere tutta la
responsabilità sugli standard che vengono dichiarati (sostenibilità
ambientale, non sfruttamento dei lavoratori ecc..).
Mi rivolgo a lei per sapere se conferma che la nuova politica di Coop è di
non inserire in etichetta il nome dei produttori e in caso di risposta
affermativa le chiedo di conoscerne le motivazioni.
In ogni caso desidero farle sapere che non condividerei assolutamente una
scelta del genere e che la considererei lesiva del diritto alla
trasparenza. Come consumatore rivendico il diritto di disporre di tutte le
informazioni che mi consentano di effettuare scelte di consumo consapevole
e fra queste l'indicazione del produttore assume un ruolo determinante.
In attesa di una sua risposta le porgo i più distinti saluti
__________________________________________________________________________________
Ringrazio tutti per il loro contributo e ho già inoltrato la lettera di
Francuccio al sig. Bagni.
Per quanto riguarda il giornale locale, Rosso Fiorentino, si tratta del
mensile di Controradio, quindi se siete interessati a leggere l'articolo
sui prodotti a marchio coop potete controllare se l'avessero messo sul
loro sito (www.controradio,it) oppure rivolgervi direttamente a Sabrina
Sganga, autrice dell'articolo (ssganga@controradio.it)
Ciao PAOLA Negri
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Ciao a tutti,
Ho inviato nel pomeriggio di lunedì la richiesta a coop e sotto riporto
la risposta.
Mi trova d'accordo sulla impostazione generale:
-assunzione di responsabilità totale nei confronti del cliente
-utilizzo della loro (nostra, sono socio coop) forza nell'imporre a
fornitori di multinazionali i criteri di produzione della SA8000.
(Chissà non si abituino ad utilizzarli!)
Fulvio Capacci
-----Messaggio originale-----
Da: Filomena Greco [mailto:filomena.greco@coopitalia.coop.it]
Inviato: venerdì 3 ottobre 2003 12.23
A: fcapacci@interferenze.it
Oggetto: trasparenza nei prodotti Coop
Gentile Sig. Capacci,
rispondiamo con la presente alla Sua e-mail del 29/09/2003.
Le confermiamo, anche se l'articolo al quale fa riferimento contiene
alcune imprecisioni, che abbiamo deciso di togliere il nome del produttore
dalle nuove etichette dei prodotti a marchio Coop.
Questo, ovviamente, non perché abbiamo paura della trasparenza, ma, al
contrario, perché vogliamo assumerci interamente la responsabilità
di quello che facciamo e diciamo.
Rispetto ai nostri vincoli abituali (qualità, sicurezza, convenienza,
attenzione per l'ambiente, no O.g.m.), abbiamo rafforzato il concetto
di RESPONSABILITÀ SOCIALE e introdotto quello di QUALITA' PERCEPITA.
Per quanto riguarda, in particolare, l'impegno etico, abbiamo introdotto
su ogni prodotto un marchietto che testimonia l'ottenimento
della certificazione SA8000 da parte di Coop Italia (prima impresa in
Europa) e la sottoscrizione da parte del fornitore di prodotto Coop
dell'impegno
al rispetto di questo stesso standard.
Sulla qualità percepita, La informiamo che ogni nostro nuovo prodotto
(ma stiamo testando anche i "vecchi") non può uscire in vendita se non è
stato giudicato buono e almeno buono quanto il prodotto leader di mercato, da
un numero statisticamente significativo di soci Coop.
Ma ritorniamo al punto.
Nella scelta dei fornitori di prodotto Coop, cerchiamo partner
che condividano o almeno rispettino i nostri valori, consentendoci di
fare l'interesse di soci e consumatori rispettando i nostri vincoli.
Nella quasi totalità dei casi sono "al di sopra di ogni sospetto",
ma qualche eccezione può esistere.
In alcuni mercati i nostri fornitori abituali non sono in grado di fare
un prodotto che rispetta tutte le nostre condizioni; ad esempio non
riesce a superare il test dell' "Approvato dai Soci".
In questi casi, fra decidere di lasciare il mercato nelle mani di una o
due multinazionali o invece farci fare un prodotto che rispetti tutti i
nostri criteri, compreso le regole SA8000, magari da una di queste
multinazionali, optiamo per questa seconda ipotesi.
Ci pare una scelta di buon senso che ci consente nello stesso tempo di
fare gli interessi dei nostri consumatori e di fare assumere qualche impegno
in più sulla responsabilità sociale a questi fornitori, almeno
quando producono i nostri prodotti. E non ci pare un segnale da poco!
Nel caso in oggetto la nostra intenzione non era quella di
nascondere qualcosa; bensì di chiarire ancora di più che il prodotto è di
Coop e contiene tutti i valori fondanti la Cooperazione di Consumatori.
Rispetto comunque tutti coloro che, come Lei, attivano azioni di
critica
costruttiva a dimostrazione della vicinanza ai nostri valori
e contribuiscono a darci la forza di fare scelte coraggiose.
Il nostro Servizio Ascolto (numero verde gratuito 800805580) è in grado
di dare comunque tutte le informazioni richieste sui singoli prodotti
Coop, ivi comprese, quelle relative al produttore.
Distinti saluti,
Riccardo Bagni
__________________________________________________________________________________
Da: Centro Nuovo Modello di Sviluppo
Soggetto: Le motivazioni di Coop non mi convincono
Caro Riccardo Bagni
grazie della tua risposta, ma debbo dirti che le tue argomentazioni non mi
convincono. Il fatto che Coop si assuma la responsabilità delle condizioni
in cui è stato ottenuto il suo prodotto, non elimina il diritto dei
consumatori a disporre di alcune informazioni dirette. Che ne diresti ad
esempio di un supermercato che poichè si fa garante della genuinità dei
suoi prodotti togliesse la lista degli ingredienti?
Sarebbe un grave errore se l'assunzione di responsabilità dovesse
trasformarsi nella richiesta di un atto di fede nei confronti delle
imprese. La responsabilità sociale non può essere trattata alla stregua
della pubblicità. In pubblicità si fanno un sacco di affermazioni che
nessuno si sogna di verificare perchè sappiamo di trovarci di fronte ad un
tentativo di convincimento commerciale. Ma la responsabilità sociale è una
cosa seria che va dimostrata. Dimostrare siginifica dare la possibilità a
tutti di controllare. Ma come si fa a controllare se le informazioni sono
secretate? Del resto a questo mondo non c'è mai niente di totalmente
acquisito e nella segretezza anche le migliori iniziative possono
degenerare. Per questo la trasparenza è garanzia di buona condotta. Per la
stessa ragione ogni volta che ci troviamo difronte a chi ci nega le
informazioni siamo autorizzati a pensare che c'è qualcosa di poco pulito
che deve essere tenuto nascosto. Perchè Coop deve mettersi in questa
situazione? Se Coop è convinta di aver scelto dei buoni fornitori perchè
non pubblica i loro nomi ai quattro venti e non accetta di sostenere un
dibattito con chi dovesse criticarla?
Del resto dovete accettare che il concetto di responsabilità sociale non è
un concetto assoluto, ma estremamente flessibile. Ognuno lo riempe di ciò
che vuole in base ai propri valori e se c'è un ambito dove si rischia di
utilizzare lo stesso termine per descrivere situazioni molto diverse fra
loro è proprio questo. Per Maroni la responsabilità sociale è la
beneficienza. Per noi è un'attenzione scrupolosa verso i diritti e
l'interesse collettivo. Forse l'interpretazione di Coop sta nel mezzo. In
ogni caso è una delle tante interpretazioni possibili. Dunque, come Coop ha
le sue convinzioni, allo stesso modo deve accettare che ognuno dei milioni
di consumatori abbia le proprie e deve consentire a ciascuno di poter
scegliere in base ai propri criteri di valutazione. Dunque decidendo di non
fare conoscere i produttori, Coop compie un gesto autoritario che nega ai
consumatori il diritto di critica e di scelta autonoma.
Per tutte queste ragioni chiedo che Coop ripristini l'ottima abitudine di
inserire in etichetta il nome dei produttori. Debbo anche informarti
che intendo insistere su questo punto con tutti i mezzi possibili di
pressione collettiva nonviolenta. Di questi tempi non possiamo permetterci
altri passi indietro. Ne dobbiamo già subire troppi da parte del governo
Berlusconi e subirne anche da parte di chi si richiama ai nostri stessi
valori è davvero troppo.
Cordiali saluti
Francesco Gesualdi
Centro Nuovo Modello di Sviluppo
via della Barra, 32
I-56019 Vecchiano (Pi) Italy
tel. 0039 050 826354
fax 0039 050 827165
e-mail: coord@cnms.it
__________________________________________________________________________________
Da: Filomena Greco <filomena.greco@coopitalia.coop.it>
A: lamelarossabio@libero.it
Oggetto: trasparenza nei prodotti Coop
Gentile Sig. Morgia,
rispondiamo con la presente alla Sua e-mail del 06/10/2003.
Le confermiamo, anche se l¹articolo al quale fa riferimento contiene alcune
imprecisioni, che abbiamo deciso di togliere il nome del produttore dalle
nuove etichette dei prodotti a marchio Coop.
Questo, ovviamente, non perché abbiamo paura della trasparenza, ma, al
contrario, perché vogliamo assumerci interamente la responsabilità di
quello che facciamo e diciamo.
Rispetto ai nostri vincoli abituali (qualità, sicurezza, convenienza,
attenzione per l¹ambiente, no O.g.m.), abbiamo rafforzato il concetto di
RESPONSABILITÀ SOCIALE e introdotto quello di QUALITA¹ PERCEPITA.
Per quanto riguarda, in particolare, l¹impegno etico, abbiamo introdotto su
ogni prodotto un marchietto che testimonia l¹ottenimento della
certificazione SA8000 da parte di Coop Italia (prima impresa in Europa) e
la sottoscrizione da parte del fornitore di prodotto Coop dell¹impegno al
rispetto di questo stesso standard.
Sulla qualità percepita, La informiamo che ogni nostro nuovo prodotto (ma
stiamo testando anche i ³vecchi²) non può uscire in vendita se non è stato
giudicato buono e almeno buono quanto il prodotto leader di mercato, da un
numero statisticamente significativo di soci Coop.
Ma ritorniamo al punto.
Nella scelta dei fornitori di prodotto Coop, cerchiamo partner che
condividano o almeno rispettino i nostri valori, consentendoci di fare
l¹interesse di soci e consumatori rispettando i nostri vincoli.
Nella quasi totalità dei casi sono ³al di sopra di ogni sospetto², ma
qualche eccezione può esistere.
In alcuni mercati i nostri fornitori abituali non sono in grado di fare un
prodotto che rispetta tutte le nostre condizioni; ad esempio non riesce a
superare il test dell¹ ³Approvato dai Soci².
In questi casi, fra decidere di lasciare il mercato nelle mani di una o due
multinazionali o invece farci fare un prodotto che rispetti tutti i nostri
criteri, compreso le regole SA8000, magari da una di queste multinazionali,
optiamo per questa seconda ipotesi.
Ci pare una scelta di buon senso che ci consente nello stesso tempo di fare
gli interessi dei nostri consumatori e di fare assumere qualche impegno in
più sulla responsabilità sociale a questi fornitori, almeno quando
producono i nostri prodotti. E non ci pare un segnale da poco!
Nel caso in oggetto la nostra intenzione non era quella di nascondere
qualcosa; bensì di chiarire ancora di più che il prodotto è di Coop e
contiene tutti i valori fondanti la Cooperazione di Consumatori.
Rispetto comunque tutti coloro che, come Lei, attivano azioni di critica
costruttiva a dimostrazione della vicinanza ai nostri valori e
contribuiscono a darci la forza di fare scelte coraggiose.
Il nostro Servizio Ascolto (numero verde gratuito 800805580) è in grado di
dare comunque tutte le informazioni richieste sui singoli prodotti Coop,
ivi comprese, quelle relative al produttore.
Distinti saluti,
Riccardo Bagni
__________________________________________________________________________________
Questa è la mail che ho inviato dopo aver letto la risposta del
rappresentante della Coop alla mail del sig. Morgia:
anna scarpinati <ilghirlandaio@yahoo.it> wrote:Data: Wed, 8 Oct 2003
15:53:33 +0200 (CEST)
Da: anna scarpinati
Oggetto: In merito al concetto di QUALITà PERCEPITA
A: filomena.greco@coopitalia.coop.it
Roma, 8 ottobre 2003
Signor Bagni,
ho letto la risposta che lei ha dato alla mail del sig. Morgia, e devo
dirle che, pur apprezzandola, sono decisamente in contrasto con il concetto
che lei difende.
Credo che il concetto di QUALITà PERCEPITA, come lo chiama lei, sia solo un
passo indietro sul cammino della "trasparenza del prodotto" a cui ogni
consumatore ha diritto per operare una scelta consapevole al momento
dell'acquisto.
Io, come consumatore, posso anche aver fiducia nella Coop, ma non voglio
delegare a nessuno la responsabilità di una scelta che deve essere mia e
per la quale necessito di tutti gli strumenti di trasparenza e
riconoscibilità di un prodotto.
Se siete davvero convinti che il prodotto rispetti determinati criteri,
perchè omettere il produttore ed escogitare una certificazione Coop
alternativa? E' decisamente sospetto questo comportamento.
La PERCEZIONE DI QUALITà di cui parla la Coop vale solo per lei, in quanto
io percepisco solo che dietro a questa operazione c'è qualcosa che non va e
le assicuro che non ho intenzione, come tanti altri, di accettare il
"commissariamento" del mio diritto alla scelta e all'opinione consapevole:
quindi, io personalmente boicotterò i prodotti a marchio Coop come faccio
già con quelli della Nestlè, della Unilever e di tante altre. Con dispiacere.
Grazie per l'attenzione, Anna Scarpinati
__________________________________________________________________________________
Gentile signora Filomena,
ho ricevuto in copia, dalla lista Boycott nestle, la sua lettera a :
lamelarossabio@libero.it
Io ho scelto, per vari motivi, di non comprare prodotti Nestlé, Danone e
Kraft.
Se trovo in un negozio Coop un cioccolato, uno yogurt od un formaggio a
marchio Coop dovrei, prima di acquistarlo, chiamare il vostro numero verde?
Cerchi di mettersi nei panni di un boicottatore scrupoloso. Già deve girare
con la lista dei prodotti da boicottare (non è scritto in etichetta, ad
esempio, che la toscanissima Acqua Panna appartiene alla Nestlé) da tenere
continuamente aggiornata per lo shopping quotidiano che le multinazionali
usano fare.
Nel caso dei prodotti Coop dovrebbe pure fare una telefonata preventiva? Mi
sembra complicato. E se poi il boicottatore scrupoloso non possiede il
cellulare?
Temo che, non sapendo chi produce la tavoletta di cioccolato o lo yogurt
Coop, il boicottatore scrupoloso, pur apprezzando tante iniziative Coop,
come quella recente dei prodotti palestinesi in legno di olivo, sia
costretto a inserire nelle sue liste anche il marchio Coop.
Cordiali saluti,
Maurizio Baldini
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RIPORTIAMO ANCORA LA LETTERA DI PROTESTA CHE CONSIGLIAMO DI INVIARE
A Riccardo Bagni
Vicepresidente di Coop Italia
<riccardo.bagni@coopitalia.coop.it>
Mi è giunto notizia di un articolo apparso su un giornale locale ("Rosso
Fiorentino") in cui si parla dei prodotti a marchio coop. In poche parole
si dice che per questi prodotti la COOP ha deciso di non inserire sulla
confezione il nome del produttore perchè si vuole prendere tutta la
responsabilità sugli standard che vengono dichiarati (sostenibilità
ambientale, non sfruttamento dei lavoratori ecc..).
Mi rivolgo a lei per sapere se conferma che la nuova politica di Coop è di
non inserire in etichetta il nome dei produttori e in caso di risposta
affermativa le chiedo di conoscerne le motivazioni.
In ogni caso desidero farle sapere che non condividerei assolutamente una
scelta del genere e che la considererei lesiva del diritto alla
trasparenza. Come consumatore rivendico il diritto di disporre di tutte le
informazioni che mi consentano di effettuare scelte di consumo consapevole
e fra queste l'indicazione del produttore assume un ruolo determinante.
In attesa di una sua risposta le porgo i più distinti saluti
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