[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]

Re: Fwd: Re: [res] Impresa responsabile



io ci sto

ciao annarita


>From: Nicoletta Landi <nicoletta@peacelink.org>
>Reply-To: consumocritico@peacelink.it
>To: consumocritico@peacelink.it
>Subject: Fwd: Re: [res] Impresa responsabile
>Date: Thu, 18 Sep 2003 15:43:34 +0000
>
>giro qui una mail che arriva dalla lista "reti di economia solidale"
>res@liste.retelilliput.org che probabilmente molti di voi conoscono.
>vi e' una proposta di lavoro su peacelink.
>nic
>
>----------  Messaggio inoltrato  ----------
>
>Subject: Re: [res] Impresa responsabile
>Date: Thu, 18 Sep 2003 15:26:05 +0000
>From: Nicoletta Landi <nicoletta@chiodofisso.org>
>To: res@liste.retelilliput.org
>
>cara adriana, posso dirti che nessuno ha dato una risposta a largo raggio
>  come la tua.
>avevo messo la mia mail tonta di ricerca sia in questa lista che nella 
>lista
>di consumo critico di peacelink, e piano  piano sta uscendo un po' di
>materiale, ma la cosa piu' interessante e' che molti mi hanno scritto
>qualcosa del tipo "piacerebbe saperlo anche a me".
>
>cosi' mi e' nata un'idea che adesso faro' girare anche nella lista di
>peacelink.
>
>c'e' la possibilita' di aprire l'area di consumo critico nel sito di
>peacelink, per ora non ho avuto tempo di curarla, ma mi riprometto sempre
>appena ho del materiale di cominciare.
>
>che ne dite se facessimo un piccolo gruppo di lavoro dove proviamo a 
>radunare
>il materiale raccolto, e tanto altro che verra' fuori e cominciamo a fare
>un'area li' sopra?
>
>sicuramente vi sono molti altri siti che gia' se ne occupano, pero' in
>peacelink posso scrivere direttamente ed e' un luogo dove c'e' l'idea di
>favorire la raccolta del lavoro dalla gente; anziche' essere centralizzato,
>come sito di informazione su varie tematiche, lo scopo e il desiderio e'
>quello di favorire la partecipazione e la raccolta di materiale, allargando
>la lista redazione.
>
>riunendo la lista del GLT lente alle imprese della rete di Lilliput, questa
>lista, e quella del consumo critico, penso si possa far qualcosa.
>
>un altro posto dove poter concentrare materiale potrebbe essere il sito di
>altreconomia? al momento non mi pare faccia anche un servizio di questo 
>tipo
>
>sono un po' di idee buttate in liberta', senza impegnarmi in qualcosa di
>organico che almeno per un altro mese non avrei tempo di impostare.
>
>diciamo che mi piacerebbe capire se l'idea puo' andare, o se e' ridondante, 
>e
>se c'e' qualcuno che ha voglia di aggregarsi. giro la mail anche nelle due
>liste che vi ho indicato.
>
>un saluto
>nicoletta
>
>Alle 11:00, giovedì 18 settembre 2003, adri ha scritto:
> > ciao nicoletta, sono adriana.
> > sicuramente ci sarà qualcuno che potrà meglio di me dare una risposta 
>alle
> > tue domande, comunque io sto seguendo un Master intitolato 
>"Responsabilità
> > Sociale di Impresa" (promosso da Università di Verona, facoltà di 
>Economia
> > e Giurisprudenza) e posso dare intanto alcune indicazioni.
> >
> > Per fare un'impresa "responsabile" sicuramente la prima via da seguire 
>sono
> > appunto, come minimo, normative e certificazioni. Per dare un quadro 
>molto
> > generale queste riguardano: sicurezza sul lavoro; qualità "del processo"
> > nella creazione di un prodotto (dallo sfruttamento delle materie prime 
>al
> > suo smaltimento); qualità "del prodotto" (in sè stesso); rapporti con
> > dipendenti, comunità locale e tutti gli "stakeholder" (i
> > portatori di interesse) che sono in relazione con l'attività 
>dell'impresa
> > (fornitori, azionisti, ecc..). Per qualità si intende soprattutto 
>l'impatto
> > che un'attività o un prodotto
> > hanno sulla società e sull'ambiente (a livello micro/macro); il livello 
>di
> > impatto economico è implicito nel comportamento rispetto a questi due
> > livelli.
> > Le certificazioni VOLONTARIE si distinguono dalle
> > normative che invece sono OBBLIGATORIE e diverse in ogni singolo Paese.
> > Infatti quando parliamo di certificazioni parliamo di STANDARDS (a 
>livello
> > internazionale) e di MARCHI (creati anche a livello locale come ad 
>esempio
> > il Marchio di Qualità Sociale Regionale della Regione Emilia Romagna),
> > ovvero
> > indicazioni che vengono date  all'impresa (o quant'altra attività, come 
>ad
> > esempio un Comune o una scuola) la quale vuole adeguarsi VOLONTARIAMENTE 
>al
> > di là della legge vigente nel proprio Paese. Infatti sono "normative" 
>che
> > non prevedono sanzioni applicative, quindi questa volontarietà fà di
> > un'impresa, un'impresa responsabile. Gli standards sono ad esempio i
> > sistemi di certificazione UNI EN ISO, EMAS, SA 8000.
> > Ma un'impresa "responsabile" è sia quella che aderisce a questi marchi e
> > standards, sia l'impresa che decide di andare al di là degli obblighi di
> > legge (AZIONI POSITIVE), ad esempio assumendo politiche che incentivano
> > l'assunzione di donne
> > in caso di prevalenza del lavoro maschile, oppure incentivando la
> > "formazione" dei dipendenti (per l'applicazione di alcune normative
> > esistono anche degli incentivi finanziari). Di questo fanno parte ad
> > esempio gli enti pubblici di cui parlavi, che promuovono appalti
> > incentivando le imprese che aderiscono a principi più "responsabili".
> > Infine adesso è il momento dei "bilanci sociali" che mi sembra stiano
> > andando di gran moda, ma forse è un giudizio un pò azzardato.
> >
> > Forse questo veloce escursus è abbastanza scontato per chi lavora da 
>tempo
> > nell'economia solidale?
> >
> > Organizzazioni che fanno consulenza sulla responsabilità sociale ce ne 
>sono
> > molte, tra cui ad esempio "Avanzi" di Milano (che è insieme 
>all'università
> > partner promotore del master che sto seguendo) o "SCS Azioninnova" di
> > Bologna. Puoi cercare l'annuario della RSI
> > (esiste, ma non saprei dirti come trovarlo). riguardo ai siti mi viene 
>in
> > mente "sodalitas.it" se non lo conosci
> > già.. Molto importanti sulla RSI sono il
> > Libro Verde sulla RSI della Comunità Europea (lo trovi sul sito o con
> > qualche motore di ricerca) e il sito del MInistero del lavoro
> > (welfare.gov.it).
> > Come puoi vedere la RSI ha mille sfaccettature e gli attori interessati
> > sono molti.
> > Chi vuole fare un'impresa responsabile solitamente si concentra su uno
> > degli aspetti della RSI, visto che le certificazioni sono specifiche per
> > ogni aspetto e molto costose (l'investimento viene fatto nell'ottica del
> > lungo termine...).
> > I finanziamenti dipendono dall'azione positiva che si vuole attivare, e
> > quindi ci si và a cercare la legge (non è cosa facile).
> >
> > Spero di aver fatto un pò di chiarezza e non essermi dilungata troppo.
> >
> > Ciao, Adriana
>
>--
>*******************
>O arriviamo alla meta cantando, o non arriva nessuno.
>
>-------------------------------------------------------
>
>--
>*******************
>O arriviamo alla meta cantando, o non arriva nessuno.
>
>
>

_________________________________________________________________
Comunica in un ’altra dimensione con MSN Extra Storage!  
http://www.msn.it/msnservizi/es/?xAPID=534&DI=1044&SU=http://hotmail.it/&HL=HMTAGTX_Comunica