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SICILIA: PASTA ANTI-MAFIA
ARRIVA LA PASTA ANTI-MAFIA,
DA MARZO NEI SUPERMARKET COOP
Palermo, 19 gennaio 2003 (feder mediterraneo) - Le terre confiscate ai
boss di Cosa Nostra cominciano a dare buoni frutti. Dopo anni di abbandono
i campi delle zone di Corleone, Monreale, San Giuseppe Jato e Piana degli
Albanesi vengono coltivati secondo i dettami dell'agricoltura biologica dai
ragazzi della cooperativa sociale ''Placido Rizzotto'', fornendo un grano
ricco di proteine, ideale per la produzione di pasta artigianale. E' nata
cosi' la prima pasta 'anti-mafia' che da marzo sotto il marchio
''liberaterra' si potra' acquistare nei supermercati coop di tutt'Italia.
Acquistando gli spaghetti ''liberaterra' si potra' contribuire al sostegno
del progetto varato da Libera (www.libera.it), l'associazione presieduta da
Don Luigi Ciotti che si pone come obiettivo il recupero dei beni confiscati
ai mafiosi. La pasta artigianale 'liberaterra' e' lavorata a mano nell'
antico pastificio di Corleone da esperti maestri che seguono una tradizione
secolare, la pasta viene trafilata al bronzo e lasciata poi essiccare per
pi di 40 ore. Il risultato e' un prodotto unico per gusto e qualit
nutrizionali, ma soprattutto un simbolo importante di impegno e rinascita
voluto da un gruppo di giovani che ha accettato con passione questa
scommessa, dimostrando che combattere il potere della mafia e' davvero
possibile. "Si tratta di un fatto di grande significato morale e politico",
ha commentato il giornalista Franco Nocella, presidente della Feder
Mediterraneo, "che impone un attento esame dell'utilizzo di tutti i beni
confiscati alla mafia e alla camorra: nel Comune di Castel Volturno, in
provincia di Caserta, per esempio, i beni confiscati ai boss sono tuttora
al centro di transazioni commerciali. Chiediamo al governo una verifica
generale e una forte iniziativa tesa a rendere produttivi i beni in
questione cos come avvenuto in Sicilia".