[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]
La Rete italiana boicottaggio Nestlé apre una vertenza con Coop.
La Rete italiana boicottaggio Nestlé apre una vertenza con Coop.
L'iniziativa di pressione sulla Coop per ottenere il rispetto del Codice
internazionale, cioè vendere i sostituti del latte materno (formule
iniziali, formule di proseguimento, formule speciali, latti di crescita,
omogeneizzati, cereali e farine, biscotti, camomille e tisane, succhi di
frutta, ecc.) e gli altri prodotti coperti dal Codice (biberon, tettarelle,
succhiotti) senza alcun tipo di promozione commerciale (sconti, offerte
speciali, vendite abbinate, regali, esposizioni che mettano in evidenza i
prodotti, ecc.), rifiutando ovviamente richieste o pressioni in tal senso da
parte dei produttori, è stata allargata a Conad, Esselunga e Giesse. Come
enunciato nella lettera che la Rete ha inviato ai presidenti di tali
imprese, tale richiesta è infatti rivolta a Coop, Conad, Esselunga, Giesse
per ben precisi motivi.
ECCO IL TESTO:
In primo luogo perché crediamo che non siano imprese che pensano solo al
profitto. I principi della giustizia, della solidarietà e dell'etica nel
commercio sono iscritti nello statuto della Coop e sono enunciati nella
presentazione di Esselunga al pubblico. Vi sono poi esempi recenti di
apertura al commercio equo e solidale (prodotti TransFair e CTM sui vostri
scaffali) e di sensibilità per le condizioni di lavoro nei paesi a basso
reddito (la vicenda dei diritti sindacali dei lavoratori della Del Monte in
Kenya). In realtà basterebbe che manteneste fede a questi principi per
accettare la nostra richiesta, mirata alla sopravvivenza ed al benessere di
milioni di bambini in Italia e, soprattutto, nei paesi a basso
reddito.
In secondo luogo perché crediamo che possano fornire esempi di marketing
etico e responsabile. Il Codice infatti protegge dalla dura legge della
concorrenza un prodotto, il latte materno, che non può essere inscatolato,
promosso e venduto. Se il marketing dei suoi sostituti avesse sopravvento,
rinunceremmo in misura più o meno grande al liquido biologico che ha
permesso la sopravvivenza della nostra specie e che a tale scopo la natura
ha fornito di caratteristiche ineguagliabili; prima fra tutte la specificità
del latte materno di una madre per "quel" bambino, in tutte le fasi della
sua crescita ed in qualsiasi condizione di salute.
Infine, per un motivo di carattere strategico che abbisogna di qualche
spiegazione. Come è possibile notare leggendo "Il Codice Violato" che i
produttori di sostituti del latte materno, che pure hanno sottoscritto il
Codice, continuano a violarlo. Lo fanno perché privilegiano il profitto
rispetto alla responsabilità sociale. Lo fanno perché, forti del loro potere
multinazionale (sono pochissime le imprese del settore a carattere
nazionale), possono infischiarsene di leggi, regolamenti, codici di
condotta, pressioni popolari, campagne di stampa, manifestazioni e
boicottaggi. Lo fanno perché hanno a disposizione per il marketing bilanci
di gran lunga superiori a quelli dell'OMS e dell'UNICEF. Noi pensiamo che
sia necessario seguire una strategia diversa: obbligare i produttori a
rispettare il Codice facendolo rispettare in primo luogo dai distributori,
cioè da coloro che stanno in più stretto rapporto con i consumatori.
Info: Rete italiana boicottaggio Nestlè, c/o Casale Podere Rosa, via Diego
Fabbri angolo via De Stefani 00137 Roma,
Fax: 06-8270876, sito web: www.ribn.it, ccp. n. 82336009 int. a Roberta
Fucilli, via Carlo Dossi 35 00137 Roma