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Kappa via dalla Birmania - Clean Clothes Campaign
KAPPA, SPONSOR DELLA NAZIONALE DI CALCIO, SOSTIENE LA DITTATURA BIRMANA -
Clean Clothes Campaign
La Rete di Lilliput e il Centro Nuovo Modello di Sviluppo hanno lanciato una
campagna di pressione nei confronti di BasicNet/Kappa per chiederle di
cessare la commercializzazione di capi di abbigliamento sportivo prodotti in
Birmania, paese retto da una spietata dittatura militare.
(per informazioni: Francesco Gesualdi: coord@cnms.it; Ersilia Monti, Claudio
Portugalli (glt-lentesuimprese@retelilliput.org)
L'Organizzazione Internazionale del Lavoro, unendo la propria voce a quella
dell'opposizione democratica e del sindacato birmano in esilio, che chiedono
da anni alle imprese occidentali di non investire nel paese, ha adottato nel
2000 una risoluzione che raccomanda ai governi di rivedere le loro relazioni
con il regime birmano a causa dell'uso sistematico del lavoro forzato,
particolarmente diffuso in agricoltura, nell'edilizia, nella costruzione di
aree industriali per l'export, nei trasporti per l'esercito. Tutte le
attività economiche del paese sono controllate dai militari che sono sempre
presenti creando joint-venture obbligatorie sia con le società straniere che
con quelle nazionali. La giunta militare attira investitori stranieri con la
promessa di nessuna libertà sindacale e paghe fra le più basse al mondo.
A seguito di pressioni pubbliche molte imprese multinazionali hanno già
abbandonato la produzione in Birmania. Ultima in ordine di tempo Triumph,
marca di abbigliamento intimo, oggetto della campagna promossa dalla rete
europea della Clean Clothes Campaign alla quale gli iscritti a questa lista
hanno partecipato.
Una vittoria importante è già stata conseguita: la recentissima liberazione
del Premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi dopo 19 mesi di arresti
domiciliari.
Seguendo le indicazioni della leader birmana e della Confederazione
Internazionale dei Sindacati Liberi (ICFTU), che si sono espressi per il
mantenimento del boicottaggio economico fino al ritorno di un regime
democratico, la campagna chiede a BasicNet, proprietaria del marchio Kappa,
e alle aziende che lasciano la Birmania, di predisporre un piano sociale e
adeguati risarcimenti per i lavoratori e di impegnarsi nell'adozione di un
codice di condotta basato sul rispetto dei diritti fondamentali dei
lavoratori, completo di strumenti per il suo monitoraggio indipendente.
La campagna prende avvio con i mondiali di calcio che ci vedranno impegnati
in iniziative di sensibilizzazione sulle condizioni di lavoro nell'industria
mondiale degli articoli sportivi (www.retelilliput.org -
www.cleanclothes.org).
SPEDISCI IL SEGUENTE MESSAGGIO A BASICNET (con un copia/incolla o
direttamente dal sito www.retelilliput.org):
Spett.le
BASICNET
Attenzione Sig. Marco Boglione
Boglione@basic.net
Ho scoperto che la vostra societa', attraverso il marchio Kappa e Robe di
Kappa, commercializza abbigliamento sportivo prodotto in Birmania.
Questa attività sostiene finanziariamente e moralmente un regime che viola
sistematicamente i diritti umani ed e' stato condannato dall'Organizzazione
internazionale del lavoro per l'utilizzazione sistematica di lavoro forzato.
Aung San Suu Kyi, premio nobel per la pace 1991 e rappresentante legittima
del popolo birmano, cosi' come numerose organizzazioni del paese, tra cui il
sindacato in esilio FTUB, invitano le imprese straniere a ritirarsi dal
paese. Essi sono consapevoli dell'impatto che questo appello puo' avere sui
lavoratori interessati.
Sotto il regime brutale e corrotto della giunta militare birmana, la
BasicNet non puo' garantire ai lavoratori impiegati il rispetto dei loro
diritti umani e sindacali piu' elementari, banditi dal regime militare al
potere. E' inaccettabile che dopo il ritiro di molte aziende dell'
abbigliamento, tra cui Triumph e Fila, la vostra azienda continui a operare
in questo modo, in considerazione anche del fatto che sponsorizza la
nazionale italiana di calcio.
Io le domando di assumere la sola misura possibile che consiste nel vostro
ritiro totale dalla Birmania prevedendo un piano sociale che permetta la
riconversione dei lavoratori interessati e di impegnarvi nell'adozione di un
codice di condotta basato sul rispetto dei diritti fondamentali dei
lavoratori, completo di strumenti per il suo monitoraggio indipendente.
In attesa di una sua risposta porgo cordiali saluti.
Nome, Cognome
Indirizzo
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Per essere esclusi dalla lista o ricevere informazioni sulla Clean Clothes
Campaign, inviate un messaggio a :
ersilia.monti@mclink.it
Ersilia Monti
(Coordinamento lombardo nord/sud del mondo - Rete di Lilliput Nodo di
Milano)
P.le Governo Provvvisorio 6
20127 Milano
tel.02-26140345
email: ersilia.monti@mclink.it
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