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Fwd: cs: Sabato 2 Marzo prima iniziativa di Boicottaggio della Coca Cola



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From: Csa Intifada <csaintifada@dada.it>
To: cslist@ecn.org
Date: Sunday, March 03, 2002, 5:37:24 PM
Subject: cs: Sabato 2 Marzo prima iniziativa di Boicottaggio della Coca Cola

===8<==============Original message text===============
Comunicato Stampa 

Sabato 2 Marzo ore 17.00  prima iniziativa di Boicottaggio della Coca Cola presso il Supermercato COOP di via Masini a Empoli  Dove una 30 di compagni del Csa intifada hanno distribuito volantini sia all'esterno che all'interno del supermercato riempendo vari carrelli di coca cola a cui sono stati attaccati manifesti informativi  sulla vicenda colombiana, nei vari interventi tenuti all'esterno è stata ribadita l'importanza dell'informazione riguardo ai prodotti in vendita affinche sia realmente possibile un consumo critico da parte dei consumatori . Sopratutto all'interno  della COOP che nasce come   cooperativa di consumatori .Giovedi 7 marzo  Assemblea con Carlos Olaya Rodriguez SINDACALISTA COLOMBIANO DEL SINAILTRAINAL  che  si terra presso il csa intifada dalle ore 21.30.  

La Coca Cola uccide B oicottala

I sindacati - colombiano e Usa nel Luglio del 2001 hanno denunciato la Coca cola per aver fatto eliminare Sindacalisti del Sindacato Sinaltrainal colombiano dai paramilitari con omicidi, sequestri e sparizioni. 

"La nostra organizzazione sindacale è stata dimezzata dalla intimidazione, dal sequestro, dalla detenzione, dalla tortura e dall'omicidio di numerosi leader da parte delle forze paramilitari che hanno agito nell'interesse delle grandi imprese che operano in Colombia, come la Coca Cola e la Panamerican Beverages-Panamco". Si apre così la denuncia presentata negli Stati Uniti dal sindacato colombiano Sinaltrainal, contro il colosso mondiale delle soft drinks e la loro maggiore società imbottigliatrice in America Latina. "I manager degli impianti di imbottigliamento della Coca Cola in Colombia hanno contrattato gruppi paramilitari per reprimere l'attività dei leader sindacali. Non ci sono dubbi che la transnazionale di Atlanta ha tratto vantaggio dalla repressione sistematica dei diritti sindacali e che non ha protetto debitamente i lavoratori colombiani dagli atti di persecuzione", prosegue il testo della denuncia depositata il 20 luglio del 2001 dai legali della Sinaltrainal !
 e dalla centrale sindacale Usa United steelworkers of America presso la Corte distrettuale della Florida.

Sinaltrainal, struttura a cui aderiscono oltre 4.000 dipendenti dei maggiori complessi industriali del settore alimentare, punta il dito oltre che sulla Coca Cola e la Panamco, anche su altre importanti multinazionali, come la Nestlé e la Cicolac. Nelle aziende di proprietà di questi gruppi si è verificata nell'ultimo decennio un'impressionante sequela di omicidi selettivi, sequestri e sparizioni di sindacalisti e operai, eseguiti dagli squadroni della morte di estrema destra, crimini rimasti del tutto impuniti grazie alle coperture e alla collaborazione di ampi settori delle forze di sicurezza statali. Undici i dirigenti e gli attivisti assassinati (5 quelli dipendenti dalle societá imbottigliatrici della Coca Cola), 6 quelli miracolosamente sopravvissuti ad attentati dinamitardi, 5 i leader sindacali che a seguito delle gravi minacce subite dai paramilitari sono stati costretti a dimettersi dalla Panamco e a rifugiarsi all'estero.

Numerosi i dipendenti colombiani della Coca Cola che sono vittime di persecuzioni da parte di organi giudiziari e di polizia dello Stato colombiano, ingiustamente accusati di legami con il terrorismo o con le organizzazioni della guerriglia; tra essi 12 leader sindacali sono stati detenuti illegalmente per periodi piú o meno lunghi a partire dal 1984. A seguito delle campagne di repressione eseguite dalle forze armate nella regione settentrionale dell'Urabá (dipartimento di Antioquia), nel 1985, 17 operai dell'impianto di imbottigliamento della Coca Cola del comune di Canepa,hanno dovuto abbandonare il lavoro per sfollare insieme ai propri familiari verso altre cittadine della regione. Nel 1996, un gruppo paramilitare ha fatto irruzione nello stesso impianto di Canepa, costringendo 70 operai a rassegnare le proprie dimissioni dal sindacato. Successivamente due lavoratori sono stati assassinati, altri due dipendenti sono stati vittime di attentati e l'ufficio locale di Sinalt!
 rainal é stato devastato e incendiato durante un blitz paramilitare.

AL CSA INTIFADA Via xxv aprile Ponte a elsa Empoli 

GIOVEDI' 7 MARZO DALLE ORE 21.30 

PRESENTAZIONE DELLA CAMPAGNA DI BOICOTTAGGIO DELLA COCA COLA CON LA PRESENZA di Carlos Olaya Rodriguez SINDACALISTA COLOMBIANO DEL SINAILTRAINAL CHE ILLUSTRERA LA CAMPAGNA .

AL FIANCO DEL POPOLO COLOMBIANO 

CON CARLO GIULIANI NEL CUORE

Perinfo tel/fax0571931021 emailcsaintifada@dada.it CSA INTIFADA 

Comunicato Stampa

Sabato 2 Marzo ore 17.00 prima iniziativa di Boicottaggio della Coca Cola presso il Supermercato COOP di via Masini a Empoli  Dove una 30 di compagni del Csa intifada hanno distribuito volantini sia all'esterno che all'interno del supermercato riempendo vari carrelli di coca cola a cui sono stati attaccati manifesti informativi sulla vicenda colombiana, nei vari interventi tenuti all'esterno è stata ribadita l'importanza dell'informazione riguardo ai prodotti in vendita affinche sia realmente possibile un consumo critico da parte dei consumatori . Sopratutto all'interno  della COOP che nasce come cooperativa di consumatori .Giovedi 7 marzo  Assemblea con Carlos Olaya Rodriguez SINDACALISTA COLOMBIANO DEL SINAILTRAINAL  che  si terra presso il csa intifada dalle ore 21.30. 

La Coca Cola uccide B oicottala

I sindacati - colombiano e Usa nel Luglio del 2001 hanno denunciato la Coca cola per aver fatto eliminare Sindacalisti del Sindacato Sinaltrainal colombiano dai paramilitari con omicidi, sequestri e sparizioni.

"La nostra organizzazione sindacale è stata dimezzata dalla intimidazione, dal sequestro, dalla detenzione, dalla tortura e dall'omicidio di numerosi leader da parte delle forze paramilitari che hanno agito nell'interesse delle grandi imprese che operano in Colombia, come la Coca Cola e la Panamerican Beverages-Panamco". Si apre così la denuncia presentata negli Stati Uniti dal sindacato colombiano Sinaltrainal, contro il colosso mondiale delle soft drinks e la loro maggiore società imbottigliatrice in America Latina. "I manager degli impianti di imbottigliamento della Coca Cola in Colombia hanno contrattato gruppi paramilitari per reprimere l'attività dei leader sindacali. Non ci sono dubbi che la transnazionale di Atlanta ha tratto vantaggio dalla repressione sistematica dei diritti sindacali e che non ha protetto debitamente i lavoratori colombiani dagli atti di persecuzione", prosegue il testo della denuncia depositata il 20 luglio del 2001 dai legali della Sinaltrainal e dalla centrale sindacale Usa United steelworkers of America presso la Corte distrettuale della Florida.

Sinaltrainal, struttura a cui aderiscono oltre 4.000 dipendenti dei maggiori complessi industriali del settore alimentare, punta il dito oltre che sulla Coca Cola e la Panamco, anche su altre importanti multinazionali, come la Nestlé e la Cicolac. Nelle aziende di proprietà di questi gruppi si è verificata nell'ultimo decennio un'impressionante sequela di omicidi selettivi, sequestri e sparizioni di sindacalisti e operai, eseguiti dagli squadroni della morte di estrema destra, crimini rimasti del tutto impuniti grazie alle coperture e alla collaborazione di ampi settori delle forze di sicurezza statali. Undici i dirigenti e gli attivisti assassinati (5 quelli dipendenti dalle societá imbottigliatrici della Coca Cola), 6 quelli miracolosamente sopravvissuti ad attentati dinamitardi, 5 i leader sindacali che a seguito delle gravi minacce subite dai paramilitari sono stati costretti a dimettersi dalla Panamco e a rifugiarsi all'estero.

Numerosi i dipendenti colombiani della Coca Cola che sono vittime di persecuzioni da parte di organi giudiziari e di polizia dello Stato colombiano, ingiustamente accusati di legami con il terrorismo o con le organizzazioni della guerriglia; tra essi 12 leader sindacali sono stati detenuti illegalmente per periodi piú o meno lunghi a partire dal 1984. A seguito delle campagne di repressione eseguite dalle forze armate nella regione settentrionale dell'Urabá (dipartimento di Antioquia), nel 1985, 17 operai dell'impianto di imbottigliamento della Coca Cola del comune di Canepa,hanno dovuto abbandonare il lavoro per sfollare insieme ai propri familiari verso altre cittadine della regione. Nel 1996, un gruppo paramilitare ha fatto irruzione nello stesso impianto di Canepa, costringendo 70 operai a rassegnare le proprie dimissioni dal sindacato. Successivamente due lavoratori sono stati assassinati, altri due dipendenti sono stati vittime di attentati e l'ufficio locale di Sinaltrainal é stato devastato e incendiato durante un blitz paramilitare.

AL CSA INTIFADA Via xxv aprile Ponte a elsa Empoli

GIOVEDI’ 7 MARZO DALLE ORE 21.30

PRESENTAZIONE DELLA CAMPAGNA DI BOICOTTAGGIO DELLA COCA COLA CON LA PRESENZA di Carlos Olaya Rodriguez SINDACALISTA COLOMBIANO DEL SINAILTRAINAL CHE ILLUSTRERA LA CAMPAGNA .

AL FIANCO DEL POPOLO COLOMBIANO

CON CARLO GIULIANI NEL CUORE

Perinfo tel/fax0571931021 emailcsaintifada@dada.it CSA INTIFADA