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Aziende italiane in Indonesia - Clean Clothes Campaign
- To: "Ersilia Monti" <ersilia.monti@unimib.it>
- Subject: Aziende italiane in Indonesia - Clean Clothes Campaign
- From: "Ersilia Monti" <ermont@tin.it>
- Date: Tue, 18 Sep 2001 23:35:31 +0200
AZIENDE ITALIANE IN INDONESIA - Clean Clothes Campaign
Licenziamento di un sindacalista e sospensione dal lavoro dei partecipanti
allo sciopero di protesta nella fabbrica indonesiana che produce per le
aziende italiane Grotto, Diadora, Oviesse (Coin) (richiesta di azione
urgente pervenuta dall'ufficio assistenza legale del sindacato Garteks
(Venny Damanik, garteks@hotmail.com)).
ISTRUZIONI
Di seguito trovate: 1) Riepilogo del caso; 2)Testo del fax/email da
inoltrare alle aziende italiane e al sindacato; 3) messaggio originale
ricevuto da Garteks.
IL CASO
Dahlan Gurning e' il leader del sindacato Garteks della PT Istana Garmindo
Jaya, fabbrica indonesiana di proprieta' coreana. L'azienda lo ha licenziato
dopo aver consultato le locali autorita' di polizia e del distretto militare
che hanno anche apposto la loro firma sulla lettera di licenziamento.
LE RAGIONI ADDOTTE DALLA DIREZIONE: 1) Non c’e' più armonia fra Dahlan
Gurning e la direzione dopo lo sciopero per motivi non chiari di cui e'
stato promotore; 2)Dahlan impedisce ai compagni di lavoro di entrare a far
parte della commissione per la sicurezza; 3) Toglie dalla bacheca le
comunicazioni della direzione; 4) Si assenta spesso dal lavoro senza il
permesso del suo superiore per incontrarsi con altri rappresentanti
sindacali intralciando cosi' la produzione; 5) Affigge senza permesso i
decreti del ministero del lavoro
LA RISPOSTA DEL SINDACATO: 1) La perdita di armonia non e' una ragione
sufficiente per un licenziamento. Ci sono stati due scioperi. Nell’ottobre
2000 contro il primo licenziamento di Dahlan avvenuto all’indomani della sua
nomina a segretario del sindacato aziendale. Il ministero del lavoro ha
imposto all’azienda di riassumerlo, cio' che e' avvenuto. Il secondo
sciopero ha avuto luogo nell’aprile scorso per chiedere l’istituzione di una
commissione per le condizioni di salute e di sicurezza. E’ un diritto
sancito dalla legge, lo sciopero e' legittimo e gli scioperanti devono
ricevere lo stipendio. Le ragioni dello sciopero erano chiare. Il ministero
del lavoro ha emesso un nuovo decreto imponendo all’azienda di pagare i
salari degli scioperanti. E’ da provare invece la legalita' del
coinvolgimento di polizia ed esercito nel licenziamento di Dahlan.; 2) E’
impossibile che Dahlan abbia impedito ai compagni di far parte della
commissione sicurezza. Non e' da escludere pero' che i testimoni citati
dalla direzione siano stati costretti a mentire sotto la minaccia del
licenziamento. Ma se l’accusa fosse vera, Dahlan dovrebbe essere giudicato
da un tribunale e non licenziato. Ma la direzione avendo orchestrato il caso
non osa denunciarlo; 3) Dahlan non ha strappato le comunicazioni aziendali
anche se annunciavano un accordo con il sindacato tacendo i motivi di
dissenso di quest’ultimo; 4) Dahlan ha incontrato la segretaria di Garteks
in fabbrica quelle poche volte che c’era una lettera da farle firmare. Se
questo ha provocato un calo nella produzione, cio' puo' essere facilmente
provato, ma la direzione rifiuta di presentare documenti che comprovino tale
calo di produzione; 5) Il decreto ministeriale che imponeva la riassunzione
di Dahlan e' stato affisso di domenica, fuori orario di lavoro. L’affissione
nella bacheca non e' una colpa che giustifichi un licenziamento.
E' stato tentato svariate volte di intavolare un dialogo con la direzione ma
inutilmente, pare preferiscano chiudere la fabbrica che riassumere Dahlan.
AGGIORNAMENTI
- 10 agosto: incontro fra rappresentanti dei lavoratori, autorita'
governative e direzione della fabbrica la quale rifiuta di riassumere
Dahlan.
- 13 agosto: gli iscritti al sindacato sono in sciopero da una settimana
- 16 agosto: la direzione impedisce agli scioperanti di fare ritorno in
fabbrica adducendo a motivo pretestuoso il fatto che gli iscritti al
sindacato SPTSK che non hanno partecipato allo sciopero non vorrebbero piu'
lavorare con loro.
- 4 settembre: due aziende (Grotto (Italia) e Oliver (Germania)) hanno
risposto alle lettere di protesta annunciando di voler esaminare la
situazione. Garteks informa che sia a Dahlan che ai partecipanti allo
sciopero di meta' agosto continua ad essere negato l’accesso alla fabbrica.
- 14 settembre: ho inviato una lettera a nome della Campagna abiti puliti
italiana a Diadora, Grotto, Oviesse e al sindacato italiano del
tessile-abbigliamento e del commercio. La Filtea-Cgil ha risposto dicendo di
essere intervenuta presso le sue strutture di Treviso dove ha sede Diadora.
TESTO DA INVIARE (per fax, lettera o email) ALLE AZIENDE COMMITTENTI
ITALIANE E AL SINDACATO
Spett.le
Diadora S.p.A.
Via Giuseppe Mazzini, 20
31031 Caerano S.Marco (Tv)
fax 0423-858512
Spett.le
Grotto S.p.A.
Via Ponte dei Granatieri, 4
36010 Chiuppano (Vi)
fax 0445-896800
Spett.le
Oviesse - Gruppo Coin S.p.A.
Via Terraglio, 17
30174 Mestre (Ve)
fax 041-943337
Spett.le FEMCA CISL - Att. Sig. Adriano Linari
Fax 06-4462544 oppure fltnazio@tin.it
Spett.le FILTEA CGIL - Att. Sig. Daniele Quiriconi
Fax 06-5803182 oppure filtea@mal.cgil.it
Spett.le UILTA UIL - Att. Sig. Edoardo Rossi
Fax 06-4819421 oppure uilta.roma@libero.it
Spett.le FILCAMS CGIL - Att. Sig. Ivano Corraini
Fax 06-5885323 oppure posta@filcams.cgil.it
Spett.le FISASCAT CISL - Att. Sig. Gianni Baratta
Fax 06-8558057 oppure fisascat@reale.it
Spett.le UILTUCS UIL - Att. Sig. Brunetto Boco
Fax 06-84242292 oppure uiltucs@tin.it
Oggetto: licenziamento di un sindacalista alla PT Istana Garmindo Jaya -
Indonesia
Ricevo dalla Campagna Abiti Puliti notizia del licenziamento di Dahlan
Gurning, leader del sindacato indipendente Garteks (affiliato a SBSI) e
impiegato alla PT Istana Garmindo Jaya (Indonesia), fabbrica di proprieta'
coreana che produce per le aziende italiane Diadora, Grotto, Oviesse.
L’azienda lo ha licenziato senza un valido motivo dopo aver consultato le
locali autorita' di polizia e del distretto militare che hanno anche apposto
la loro firma in calce alla lettera di licenziamento (fatto, quest’ultimo,
la cui legalità e' da verificare). Le ragioni addotte dall’azienda sono le
seguenti (tra parentesi i commenti del sindacato locale):
1) Non c’e' piu' armonia fra Dahlan Gurning e la direzione dopo lo sciopero
per motivi non chiari di cui è stato promotore. (sindacato: La perdita di
armonia non e' ragione sufficiente. Il Ministero del lavoro ha gia' in
passato emesso per due volte dei decreti per imporre la riassunzione di
Dahlan in seguito ad un immotivato licenziamento e il pagamento dei salari
dei lavoratori che avevano scioperato in favore dell’istituzione di una
commissione per la salute e la sicurezza).
2) Dahlan impedisce ai compagni di lavoro di entrare a far parte della
commissione per la sicurezza. (sindacato: Falso e comunque stranamente non
denunciato al tribunale, organo eventualmente competente in casi simili).
3) Toglie dalla bacheca le comunicazioni della direzione. (sindacato:
Falso).
4) Si assenta spesso dal lavoro senza il permesso del suo superiore per
incontrarsi con altri rappresentanti sindacali intralciando cosi' la
produzione. (sindacato: Si assenta quando e' necessario far firmare la
corrispondenza alla segretaria di Garteks. La direzione rifiuta di
presentare documenti che comprovino tale calo di produzione).
5) Affigge senza permesso i decreti del ministero del lavoro. (sindacato: L’
affissione, avvenuta fuori dall’orario di lavoro e di domenica, non e' di
per se' motivo sufficiente al licenziamento).
E’ stato tentato svariate volte il dialogo con la direzione ma inutilmente.
A partire dagli inizi di agosto e' stata indetta una serie di scioperi da
parte del sindacato in appoggio a Dahlan: ai lavoratori partecipanti a
questi scioperi e' stato interdetto l’accesso in fabbrica.
Chiedo a Diadora, Grotto e Oviesse-Coin di intervenire con urgenza presso il
loro fornitore affinche' a Dahlan Gurning e ai colleghi espulsi dalla PT
Istana Garmindo Jaya sia restituito il posto di lavoro.
Ai sindacati italiani chiedo di intervenire nei termini e nei modi piu'
idonei affinche' sia garantito ai lavoratori della PT Istana Garmindo Jaya
il pieno esercizio delle liberta' sindacali.
Confido di poter ricevere buone notizie nel breve periodo e porgo cordiali
saluti.
---------------------
Chi vuole essere escluso dalla lista o vuole ricevere informazioni sulla
Clean Clothes Campaign, puo’ inviare un messaggio a : ermont@tin.it
Ersilia Monti (Coordinamento lombardo nord/sud del mondo)
P.le Governo Provvvisorio 6
20127 Milano
tel.02-26140345
email: ermont@tin.it
-------------------
-----Messaggio originale-----
Da: Clean Clothes Campaign <info@cleanclothes.org>
A: fsoli@magnet.at <fsoli@magnet.at>; decladeberne@club.ch
<decladeberne@club.ch>; campaign@evb.ch <campaign@evb.ch>;
reseau-solidarite@globenet.org <reseau-solidarite@globenet.org>;
ermont@tin.it <ermont@tin.it>; frieda.dekoninck@wsm.be
<frieda.dekoninck@wsm.be>; nead@gn.apc.org <nead@gn.apc.org>;
women-ww@mcr1.poptel.org.uk <women-ww@mcr1.poptel.org.uk>;
ropalimpia@pangea.org <ropalimpia@pangea.org>; carole.crabbe@mdmoxfam.be
<carole.crabbe@mdmoxfam.be>; Catella@mdmoxfam.be <Catella@mdmoxfam.be>;
erstling-u@vemission.org <erstling-u@vemission.org>;
CCC-D@dgb-bildungswerk.de <CCC-D@dgb-bildungswerk.de>; info@renaklader.org
<info@renaklader.org>; cidac@esoterica.pt <cidac@esoterica.pt>
Data: lunedì 20 agosto 2001 15.52
Oggetto: help needed for fired union activist in Indonesia
>Friends,
>Please find below a request for action in the case of Dahlan Gurning,
>33-year-old leader of Garteks union at the PT Istana Garmindo Jaya garment
>factory in Indonesia. This factory produces for a variety of European
>companies (see list at the end of the message). It is Korean owned. Please
>contact factory management and the European companies to demand that Dahlan
>be reinstated and that union repression at PT Istana Garmindo Jaya be
>stopped. Garteks also asks that people contact the police and military to
>protest their involvement in this matter.
>For more information on this case, please contact Garteks at
>garteks@hotmail.com
>
>Source: Garteks, August 7th 2001, plus updates august 10, 13, 16.
>
>Dear Colleagues,
>
>We would like to ask your support on a case suffered by one of our members.
>His name is Dahlan Gurning and he works for PT. Istana Garmindo Jaya. This
>company is located in Cibinong Bogor Indonesia. Dahlan is the leader of
>GARTEKS at the factory.
>
>He was fired unfairly by the management. Indeed, the management first
>consulted the Cibinong local police station, the sub district of Cibinong
>and the military headquarters at the ward of Cibinong. This was proved by
>the signatures of persons from the police administrative unit at the
>country level, the military headquarter at the ward level and the sub
>district office on the letter of Dahlan's dismissal.
>
>The management's reasons for the dismissal are as follows:
>
>1. There is no harmony in the work relationship between the management and
>Dahlan any more. That was 'proved' by the settlement of the strike case
>which was said to have no clear demands.
>2. To obstruct other employees to be the member of health security.
>3. To tear the official announcement of the management of the wall.
>4. He often left his work without permit of his supervisor and met other
>boards of Garteks at the plant at work time, so he obstructed the process
>of production.
>5. To stick the Department of Manpower decree without permit of the
>management to the wall.
>
>Are the reasons true? To counter the reasons:
>
>1. Disharmony is no reason to fire an employee. Harmony is an idealistic
>word. It is impossible that there would be harmony at the workplace. Well
>it is true that there was ever a strike by Garteks at the factory. The
>first strike was in October. It happened at the board election there.
>Dahlan was elected as the leader. But the management said that he could not
>be the leader because they fired him at once. Spontaneously all the members
>of Garteks there protested and directly held a strike. At that time the
>Departement of Manpower issued a decree that the company should rehire
>Dahlan, which they did. A second strike was held in April to demand health
>care security. This is a normative right. So it is legal to strike and the
>strikers must be paid. The reason of the strike was clear. Again, there was
>a decree from the Department of Manpower so that the management had to pay
>the wages during the strike. Isn't this clear enough? Furthermore, is it
>legal that the sub district of Cibinong, the military headquarter at the
>ward level and the police administrative unit were involved in the
>dismissal of an employee?
>
>2. To obstruct other employees to be the members of health care security.
>That is impossible. But the witnesses used by the management might be
>workers who are afraid to be fired by the management, so they might be
>forced to give evidence that they were threatened by Dahlan not to be the
>member of health care. If the accusation would really be true, then it
>should be processed by the criminal law, not by firing the wrongdoer. But
>does the management dare to report this case to the police? No, because
>they just engineered the case.
>
>3. About the tiring of the management announcement of the wall. Dahlan
>didn't do it. And besides, the announcement said that there was an
>agreement between the management and the unions. Yet, the union didn't
>agree with the points on the announcement.
>
>4. Dahlan just met the secretary of Garteks at the factory if there was a
>letter that had to be signed by her. That did not happen often. And if this
>is the cause of a decrease in production, we think it has to be proved by
>the report of the public accountant edit. When we were asking the report of
>their production, the management dared not show the editor's report.
>
>5. The decree of the Department of Manpower was stuck to the wall on Sunday
>(out of work time). And it was not be done by Dahlan himself. The decree of
>the Department of Manpower said that they reject the firing of Dahlan in
>October and that the management had to rehire him. We think that sticking
>such a decree to the announcement wall is not a criminal act and can not be
>the reason of dismissal.
>
>So, we conclude that the dismissal by the management is illegal. For this
>case we would like your support. Please find the e-mail of the buyers of
>the factory. We want to inform them that the products of the factory are
>dirty so they have to boycott the product. We have already many times
>negotiated with the management but it seems that they rather have the
>factory closed then rehire Dahlan.
>
>Finally we would like to say that we'll be very grateful for your support.
>
>Yours truly,
>
>Venny Damanik
>Legal Assistance of Garteks Indonesia
>
>August 10th update: Some further information on the case we already wrote
>you about, to keep you informed on what's happening.
>
>Yesterday, Thursday 9 August, there was a meeting of the workers
>representatives, the government district office (regent), and the
>management of the company. After some bargaining the management kept their
>previous position, i.e. they refuse to rehire the shop steward Dahlan.
>Therefore, the workers stayed at the regent office until now and probably
>until tomorrow.
>If the local government doesn't answer to the demands of the workers and
>force the management to rehire the illegally dismissed shop steward, then
>the workers will demonstrate at the Department of Manpower until they get a
>response.
>
>August 13 update: It has been a week that the members of GARTEKS having
>demonstrate to demand their leader Dahlan Gurning to be hired. But it seems
>that the management doesn't want to hire him again.
>
>The strikers wanted to work on 11 and 13 July, because there has been an
>agreement between the regent officer to call all parties on 14 to talk
>about this case. So the members of GARTEKS agreed to work again until 14.
>But the management reject them to work.
>
>August 16 update:
>
>Now, the management of PT. Istana Garmindo Jaya doesn't permit all the
>strikers to enter the factory. The reason that SP TSK (Workers of Union
>that did not follow the strike) do not want them to work again. There were
>two unions at tha factory they are GARTEKS SBSI and SP TSK of SPSI.
>
>It seems that the management of PT. Istana want to devide the unions to
>eliminate Dahlan case by appearing new issue. That the workers who worked
>during the sttrike do not want the strikers work there again.
>
>ACTION REQUEST
>
>Contact factory management:
>
>PT. ISTANA GARMINDO JAYA
>Jl. Tapos No. 32 A
>Cibinong
>Tel. 875 38 58
>Fax. 875 38 57
>
>Ownership: Lee Hwang, Korean
>
>Contact the following companies which have their garments produced at PT
>Istana Garmindo Jaya:
>
>1. GROTTO SPA
>VIA PONTE DEI GRANATIERI 4
>36010 CHIUPPANO ITALY
>L.A. SPEZIA ITALY
>Fax: 0039-445869699
>
>
>2. DIADORA SPA
>VIA MAIZINI 20
>31031 CAERANO
>L.A. SPEZIA ITALY
>FAX: 0039-42385812
>
>
>3. TOM TAILOR AG
>GARSTEDTER WEG 14
>22453 HAMBURG
>GERMANY
>FAX: 0049-40542929
>
>4. PRIMARK STORES LIMITED
>P.O. BOX 644
>47 MARY STREET
>DUBLIN I
>
>SOUTHAMPTON - UK
>
>5. OLIVER TUR'ST TEXTILHANDEL
>OSTRING
>97228 ROTTEND DRF
>GERMANY
>FAX: 0049-9302309400
>
>6. GRUPPO COIN S. P. K
>VIA TERRAGLO OVIESSE
>ITALY
>FAX: gruppo coin: 0039-41981315
>
>7. FRUIT OF THE LOOM
>BALLYMACARY BUNCRANIK
>C.D. PONEGAL - IRELAND
>Fax: 003537762333
>
>
>Note:
>The involvement of Cibinong local police station, the sub district of
>Cibinong and the military headquarters at the ward of Cibinong is illegal.
>Please send your protest letter to the addresses below:
>
>1. POLRES CIBINONG
>Jl. Tegar Beriman
>Cibinong 16914
>
>2. KORAMIL CIBINONG BOGOR
>Jl. TEGAR BERIMAN
>CIBINONG 16914
>
>3. CAMAT CIBINONG BOGOR
>Jl. TEGAR BERIMAN
>CIBINONG BOGOR
>
>4. BUPATI CIBINONG BOGOR
>
>
>
>
>Clean Clothes Campaign
>PO Box 11584
>1001 GN Amsterdam
>The Netherlands
>tel: + 31 20 4122785
>fax: + 31 20 4122786
>e-mail:ccc@xs4all.nl
>