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R: suguito di Chi pianifica le politiche di ´crescita zero`



no, non ci sei solo tu, avevo già mandato un messaggio telegrafico qualche
giorno fa, e anch'io rimango di stucco a non vedere altre voci in relazione
a questo messaggio che sta girando. Ma chi l'ha messo in rete? Questa
persona o gruppo puo farsi identificare? da parte mia ribadisco ciò che ho
già detto:questo messaggio mi fa incazzare e rabbrividire, vorrei sapere chi
c'è dall'altra parte a sostenere questi concetti e lo/li invito caldamente a
farsi avanti.
Luigi sono d'accordo con la tua risposta,
ciao
anna rossi

-----Messaggio originale-----
Da: Luigi Piccioni e Tiziana Noce <t.noce@humnet.unipi.it>
A: pck-consumatori@peacelink.it <pck-consumatori@peacelink.it>
Data: venerdì 23 febbraio 2001 15.24
Oggetto: Re: suguito di Chi pianifica le politiche di ´crescita zero`


>>è pattume solo se l'informazione è falsa
>
>Il mio anonimo interlocutore pone un problema giusto.
>
>Pensavo di aver indicato con chiarezza a una lettrice o a un lettore
>sufficientemente informato e colto i punti più deliranti del "messaggio"
>integralista che è stato fatto girare, ma evidentemente mi sono sbagliato.
>
>Allora mi spiego meglio, senza dare nulla per scontato, e ribadisco: tre
>dei cardini decisivi del "ragionamento" avanzato da questi fondamentalisti
>cattolici sono
>
>a) l'aborto come forma di contraccezione;
>
>b) la crescita della popolazione come stimolo a un uso più razionale delle
>risorse;
>
>c) la crescita della popolazione come minaccia politica alla lobby
>demo-pluto-ebraico-massonica (inpersonata, evidentemente, dall'ebreo
>Rockfeller).
>
>A una lettrice o un lettore non digiuno di storia del Novecento questi tre
>argomenti richiamano molte cose, molti eventi. E rimandano a forme di
>cultura e di politica ben precise. Ma di lettrici e lettori colti e
>informati, dice l'Istat, ce ne sono sempre di meno in Italia. E di questo,
>drammaticamente, non avevo tenuto conto. Allora cerco di spiegarmi.
>
>L'antiabortismo, anzitutto e ovviamente. Si può dire tutto quel che si
>vuole, in merito a una cosa così complessa. Per quel che mi riguarda penso
>che l'aborto sia sempre un dramma psicologico e non viene mai affrontato a
>cuor leggero da nessuna donna. Ma proprio per questo a nessuna donna deve
>essere impedito di scegliere autonomamente e serenamente attorno a questa
>decisione così sofferta. E proprio per questo nessuna delle politiche di
>controllo e di limitazione della "bomba demografica" pensate e avviate sin
>dagli anni '60 e '70 dagli organismi nazionali e sovranazionali è stata
>incentrata sull'aborto. Ciononostante, tutte queste politiche, anche le più
>soffici sono state violentemente avversate dallo stato vaticano.
>
>Questa strenua e costante difesa del biblico "crescete e moltiplicatevi",
>cieca di fronte a tutti gli avvertimenti di catastrofe ecologica
>incombente, arriva sino a sostenere proposizioni palesemente deliranti come
>la seconda:  "la crescita della popolazione è stimolo a un uso più
>razionale delle risorse". Qualunque studentessa o studente che abbia preso
>in mano un manualetto di demografia storica o di storia economica sa (non
>glielo spiega solo il vecchio Malthus ma anche tutti i demografi storici
>degli ultimi quaranta anni) che una crescita incontrollata ed esponenziale
>di popolazione ha sempre significato in passato pressione insostenibile
>sulle risorse, una pressione che diventa oggi sempre più insopportabile e
>irreversibile con l'aumento del potenziale tecnico umano. Solo il crescente
>aumento della produttività ha fino ad oggi allontanato lo spettro delle
>crisi demografiche che si verificavano prima della rivoluzione industriale,
>ma a costo di una dilapidazione di risorse che non manca già oggi di far
>pagare un prezzo alto e ne farà pagare di ancora più alti col passare del
>tempo (qualcuno ha sentito parlare di mutamento climatico?). In proposito
>restano drammaticamente valide le riflessioni generali alla base del
>classico "I limiti dello sviluppo" del 1972. E ai meno informati suggerirei
>di fare lo sforzo di cercare e di andarsi a rileggere il bellissimo libro
>di Laura Conti "Questo pianeta", del 1983.
>
>Il tono generale dei due articoli fatti girare è inequivoco riguardo al
>"nemico". Io ho usato provocatoriamente un'espressione che non era presente
>nei testi cioè  "lobby demo-pluto-ebraico-massonica", ma l'ho fatto in modo
>del tutto consapevole. Sotto il fascismo questa cosa non si chiamava lobby
>(anglismo di recente importazione) bensì congiura, ma stava ad indicare i
>quattro mali occidentali per eccellenza, strettamente intrecciati tra loro
>anzi fusi in un corpo solo: la democrazia parlamentare, il capitalismo, la
>massoneria, l'ebraismo o meglio le elite degli affari di religione ebraica.
>Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti erano l'incarnazione di questo male
>radicale dell'Occidente, di cui fascismo e nazionalsocialismo sarebbero
>stati i liberatori in nome dei valori contrapposti della gerarchia, del
>"socialismo nazionale" (o fanfaluche del genere), dello stato etico e della
>razza ariana. Un guazzabuglio di teorie razziste e scioviniste che ha
>portato, come è bene non dimenticare mai, alla guerra e ai campi di
>sterminio. Ora, che il capitalismo delle multinazionali non sia una cosa né
>simpatica né meritevole di consenso possiamo essere d'accordo (mettiamola
>così). Che la massoneria sia almeno da un secolo e mezzo una bruttissima
>bestia, negazione proprio della democrazia, siamo senz'altro d'accordo. Che
>il paese più potente (gentile eufemismo) del mondo sia governato da decenni
>in larga parte in ossequio ai desideri di una potente lobby (come ce ne
>sono altre, del resto) non solo di religione ebraica ma anche fortemente
>sionista e che il risultato di tutto ciò sia anche la perenne e tragica
>crisi che sconvolge da cinquant'anni in Medio Oriente è difficilmente
>negabile. Ma tra l'osservare tutto questo e additare (come neanche troppo
>velatamente fanno gli "articolisti") la cricca di ebrei ricchi americani
>come potere occulto che domina oscuramente il mondo è una pratica retorica
>che rimanda irresistibilmente e non so quanto inconsapevolmente alle
>argomentazioni e agli slogan nazi-fascisti.
>
>Coi tempi che corrono io non sono tanto sicuro che pezzi di fondamentalismo
>cattolico e persino pezzi delle gerarchie vaticane ed episcopali non siano
>attirati di nuovo da queste parole d'ordine, che all'epoca piacquero anche
>a tanta Chiesa. Che anche per questo evitò di opporsi apertamente e
>decisamente all'Olocausto, anche quando praticato a poche centinaia di
>metri dalle mura vaticane.
>
>E' per questo che mi spavento, al di là delle scempiaggini (o delle
>mistificazioni, decidete voi) sui dati di fatto.
>
>E' per questo che ho citato i "protocolli dei savi di sion". Dopo aver
>mandato la replica ci ho pensato su e mi sono detto che non era sicuro che
>i lettori e le lettrici avrebbero capito di cosa si trattava. Forse non mi
>sbagliavo. E allora lo spiego, proprio per tornare al problema della
>falsità/verità delle informazioni. I "protocolli" sono un libro, falso,
>attribuito a una oscura potenza ebraica che progetta il dominio del mondo.
>Furono costruiti ad arte all'inizio del Novecento e questo falso fu alla
>base di gran parte delle politiche antisemite realizzate in giro per
>l'Europa nella prima metà del secolo e culminate con lo sterminio
>"scientifico" nazi-fascista.
>
>Anche questa era una provocazione, consapevolmente voluta. Mi chiedevo cioè
>quanto ancora manca, a partire da "argomentazioni" e falsificazioni come
>quelle lette nei due articoli fatti girare, per rispolverare i
>"Protocolli".
>
>Sarò troppo pessimista, come sempre, ma mi pare che la distanza sia ormai
>minima.
>
>E al mio anonimo e telegrafico interlocutore vorrei dire anche che si fa
>benissimo del pattume con informazione vera: a contare, infatti, non è solo
>l'informazione ma è anche e soprattutto l'argomentazione, la retorica
>usata. E qui, spero di aver mostrato, non c'è solo dell'informazione falsa,
>ma c'è anche argomentazione mistificante e pericolosa. Almeno per chi non
>vuole essere governato né dal Papa-Re né da Cristo-Re (ho bisogno di
>spiegare anche cosa intendo quando scrivo di papa-re e di cristo-re?) ...
>
>E concludo ribadendo: è possibile che solo io abbia da ridire in proposito,
>all'interno di una lista di discussione promossa da Peacelink?
>
>Luigi Piccioni
>
>