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CAES agenzia di assicurazione etica



 
Questa notizia l'ho raccolta da: C@C@O - Il quotidiano delle buone notizie - di giovedi’ 19 ottobre 2000 20.40, non ho avuto il modo di appurare la convenienza ne' le garanzie etiche, in genere gli Amici di Alcatraz sono seri, anche quando fanno ridere....
Antonio Scalzi
Via Lecce, 18
74027 San Giorgio Jonico TA
Tel 0995925565
Fax (Rete FreeFax) 02700416627
e-mail: vincisca@tin.it
web: http://www.werboristeria.it (in costruzione)
 
 
( Da qui in poi comincia il testo come lo trovereste collegandovi a:
 

Ecco a voi la prima agenzia di assicurazione etica

Ci siamo! Siamo in grado di darvi tutte le informazioni sull'assicurazione etica (ringraziamo Mimmo Tringale di AAM Terranuova per molte informazioni inserite in questo articolo).

Aumenti incontrollati, clausole capestro e scarsissima trasparenza, sono le principali caratteristiche delle polizze offerte oggi dalle compagnie assicurative, diventate negli ultimi decenni veri e propri colossi della finanza mondiale. Quante volte, ci siamo trovati impotenti di fronte alle estenuanti lungaggini burocratiche, alla cavillosita’ e ai lunghissimi tempi di liquidazione di una compagnia assicurativa? Eleganti e ossequiosi fino alla nausea, quando si tratta di vendere una polizza; i funzionari delle assicurazioni perdono tutto il loro savoir faire al momento di liquidare un sinistro o erogare un rimborso. "In alcuni casi si sfiora la tragi-commedia, come nel caso di quell'agricoltore - racconta l'avvocato Novelli dell'Adusbef - che dopo aver subito gravi danni nel vigneto per una violenta grandinata, si vide negato qualsiasi forma di indennizzo perche’ la sua polizza copriva esclusivamente i danni provocati da grandine piovuta da nord!" Per darvi un'idea: in Italia operano 249 imprese d'assicurazione contro le 832 della Gran Bretagna, le 715 della Germania e le 539 della Francia. Delle 249 compagnie italiane, le prime 10 aggregano quasi la meta’ del totale dei premi raccolti, mentre le prime 40 societa’ raggiungono quasi l'80%. Insomma, una situazione di oligopolio malamente mascherata, tutto a vantaggio delle imprese. Ma adesso possiamo scegliere con chi assicurarci. Cinque anni fa un gruppo di persone di buona volonta’ si mettono insieme e nasce la cooperativa CAES (Cooperativa Assicurativa Etico Sociale) come struttura operativa di coordinamento di un gruppo all'inizio locale e ora nazionale di consumatori. "In realta’ - spiega Giovanni Fortunati, promotore della CAES - non c'era allora e non c'e’ neanche oggi l'ambizione di creare una compagnia assicurativa vera e propria. Il vero obiettivo di C.A.E.S. e’ quello di promuovere un movimento di consumatori per l'acquisto di prodotti. La nostra sfida oggi non e’ tanto quella di creare una compagnia assicuratrice etica, ma quello di dare forza ai consumatori consapevoli per ottenere da una o piu’ compagnie assicurative convenzionali polizze convenienti, trasparenti ed eque. Da parte nostra ci impegniamo a fornire la massima trasparenza nella composizione del premio pagato (imposte, provvigione CAES e importo spettante alla compagnia) e un rapporto paritario con i clienti assicurati. Per equita’ intendiamo che il Premio sia equo. In altre parole che il prezzo delle polizze sia determinato in base ai dati oggettivi e non deciso arbitrariamente dalla compagnia utilizzando parametri non verificabili. Grazie alla contrattazione collettiva, questo e’ un risultato facilmente raggiungibile. In pratica, se a contrattare l'assicurazione invece del singolo ci va un gruppo di persone la forza contrattuale e’ maggiore e le assicurazioni vedono l'affare e propongono condizioni vantaggiose. Inoltre se a contrattare sono persone esperte ecco che diventa difficile inserire clausole capestro scritte in corpo uno che poi ti fregano al momento della riscossione.

 

Cos'e’ che fa la differenza tra un'assicurazione etica e una convenzionale?

Le differenze sono parecchie. La principale e’ che noi non svolgiamo intermediazione assicurativa classica, ma proponiamo alle compagnie una contrattazione collettiva. Inoltre chi si rivolge a noi, non e’ un semplice cliente, ma socio. E tra i nostri attuali trecento soci, una grossa parte sono persone giuridiche, cioe’ associazioni, cooperative o consorzi di cooperative impegnate nel non profit e loro aderenti. Chi sottoscrive una polizza con noi, ha dunque il diritto, in qualita’ di socio, di chiedere un dettagliato rendiconto del nostro operato. Un altro aspetto interessante del nostro lavoro riguarda la natura delle polizze. Abbiamo effettuato uno studio dettagliato per offrire polizze trasparenti, in grado di tutelare realmente gli interessi dell'utente. Per esempio nel caso delle polizze auto, noi offriamo una copertura e una serie di garanzie molto piu’ elevate rispetto a quelle standard. Nonostante cio’, le nostre polizze sono tra le piu’ convenienti. Offriamo qualsiasi servizio assicurativo, con l'eccezione delle polizze sanitarie e delle polizze vita a risparmio, sulle quali stiamo studiando un prodotto che sia piu’ coerente con la nostra idealita’ e progettualita’.

 

CAES e ALCATRAZ

Ecco quindi che come gruppo di consumatori di Alcatraz ci siamo rivolti alla CAES offrendo a tutti i nostri soci la possibilita’ di stipulare un'assicurazione conveniente e giusta. L'accordo sta in questi termini: Il 50% delle provvigioni che la CAES incassa dai contratti provenienti dal gruppo di consumatori di Alcatraz andranno cos“ suddivise: Il 20% andra’ a pubblicizzare e incentivare l'assicurazione e la consociazione dei consumatori. Il che vuol dire creare migliori servizi e migliori offerte per tutti quelli che aderiscono ai gruppi d'acquisto. Il 30% servira’ a sostenere economicamente la Fondazione Parada che si occupa dei bambini di strada di Bucarest che fa capo a Miloud Oukili. A tutti quelli che si assicureranno con la Caes verra’ inviata la nostra carta delle merci dolci per gli acquisti dal nostro catalogo.

 

LA FONDAZIONE PARADA

E' difficile sapere quanti sono i bambini che vivono nel labirinto delle fogne della citta’ di Bucarest. Molti non hanno documenti e non hanno nome, come fai a contare chi non esiste? Alcuni dicono duemila, altri quattromila. Ma comunque sono tanti, tantissimi. Quando vent'anni fa il dittatore Ceausescu incitava la popolazione rumena a fare figli per la patria, diceva anche che a mantenerli ci avrebbe pensato lo stato. Lo stato avrebbe provveduto, come provvedeva a riscaldare gli appartamenti dei grandi condomini attraverso un labirinto di tubi che viaggiano sotto la citta’. Questo labirinto è chiamato il canal ed e’ qui che oggi i bambini traditi dal regime del dittatore vanno a dormire di notte, abbracciati ai tubi per riscaldarsi. Per non sentire la fame invece sniffano la colla che comprano nel negozi di ferramenta, un sacchetto di plastica per trattenere i fumi, la faccia dentro e dopo un po' passa tutto. Sette anni fa un uomo vede un documentario di questi bambini in televisione, decide che questa situazione gli e’ insopportabile, che riguarda anche lui, e parte da Parigi per andare a Bucarest. Inizia a vivere anche lui nel canal e fa amicizia coi ragazzi. Loro gli insegnano il rumeno e lui insegna loro l'arte del clown. Uno scambio alla pari, tra simili. Miloud non e’ certo il benefattore che arriva con i soldi per salvare i poveri diseredati. Lui insegna ai ragazzi di Bucarest a costruirsi i propri strumenti di gioco e di lavoro: "Un bastone e una bottiglietta di Coca-Cola, e hai costruito delle clavette molto ben calibrate. Gli strumenti te li devi costruire. Perche’ te li devo regalare?". Oggi questi sono i numeri della Fondazione Parada da lui fondata: 800 ragazzi frequentano un centro sociale diurno e ricevono assistenza e formazione (disegno e falegnameria). 300 ragazzi ricevono regolarmente assistenza sociale e sanitaria di emergenza mediante un pulmino di soccorso mobile che gira tutte le notti per le strade di Bucarest. 100 tra bambini e ragazzi sono reintegrati o a scuola o nella loro famiglia. 20 ragazzi hanno trovato una professione e un lavoro. 60 ragazzi fanno parte della troupe che propone spettacoli in Romania, Francia e Italia. 10 collaboratori rumeni e 5 stranieri sono stati formati come educatori per il recupero dei ragazzi. 30 ragazzi sono alloggiati in tre appartamenti sociali autogestiti che costituiscono il primo nucleo di una rete di case famiglia. Miloud Oukili ha compiuto un'opera colossale. Quando mi hanno parlato di lui la prima volta mi aspettavo di incontrare un signore sulla cinquantina, me lo immaginavo con la barba brizzolata e l'aria saggia, chesso’ un insegnate sensibile, un assistente sociale un po' pazzo. E invece mi vedo presentare un ragazzo ventisettenne con la pelle scura, i capelli cortissimi e le basette a punta, magrissimo e alto, dinoccolato, un sorriso grande e gli occhi attenti. E no, accidenti, questa non e’ proprio l'immagine del missionario. Faccio rapidamente due conti. Se Parada esiste da sette anni e lui ne e’ l'anima vuol dire che a Bucarest ci e’ andato ventenne. Che ci fa un ventenne all'inferno? E, soprattutto perche’ ci e’ rimasto? "A vent'anni tutto e’ possibile" dice Miloud. Ma lo sa lui e lo sai anche tu che non e’ solo una questione d'eta’. Ma non ne cavero’ un ragno da buco con lui. Non mi dira’ mai il perche’ e il percome che aiuterebbe la mia mente razionale a capire. Alle domande specifiche si schermisce, risponde con facili battute come: "Quando sono nato invece di piangere ho sorriso". Mi parla invece seriamente del suo clown interiore, quello che esce quando si trucca, e anche tu lo vedi allora perche’ Miloud vestito da clown e’ un'altra persona: "Il mio clown sono io, e cos“ siamo in due. In questo modo la vita e’ piu’ facile" dice, ed e’ il suo clown quello che si avvicinava con un'armonica ai ragazzi nella Gare du Nord e si mette a suonare. Indossa solo un naso rosso ma e’ proprio quel naso che fa la differenza tra lui e gli altri adulti che incontrano i bambini perduti di Bucarest per curiosita’ giornalistica o peggio. E' il suo naso rosso che lo distingue dagli assistenti sociali che rinchiudono i ragazzi in orfanotrofi lager. Questi ragazzi con le facce scure, dai tratti induriti. Quando li guardi negli occhi la loro storia ti scorre davanti, anche se non la sai. Se questo non basta guardagli le braccia segnate da cicatrici dell'autolesionismo. Sotto i fumi della colla non si sente il male e allora continui a tagliarti con la lametta perche’ almeno il sangue ti dimostri che sei vivo. "Grazie a me e a Miloud sono uscito dal canal" mi dice uno di loro e allora capisco... "grazie a me...". Miloud ha fatto vedere a questi ragazzi che la vita dava loro la possibilita’ di scegliere. Il suo naso rosso e’ la possibilita’ di scelta. Gli ha indicato un bivio che loro non vedevano. Nient'altro. Ma vi sembra poco? Oggi i ragazzi che hanno imparato l'arte della clownerie da Miloud girano l'Europa con il loro spettacolo dove si mescolano poesia, giochi di prestigio, scherzi con il pubblico, lancio di coltelli e torri umane, canzoni e giri in monociclo. Questi stessi ragazzi insegnano nelle scuole di Bucarest i loro giochi e vivono in appartamenti dove se un adulto vuole entrare deve bussare e chiedere permesso.

 

In Italia la Fondazione Parada ha sede a Milano Via del Lemene, 50, cap 20151 c/c postale 142273. Per ulteriori informazioni clicca sul link in basso, troverai tutte le informazioni possibili sulla CAES, se invece hai gia’ deciso di assicurarti telefona alla CAES di Castellanza 0331500998 fax 0331482913 e-mail: caes.italia@libero.it